Capitolo 11

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Stavo riguardando alcuni dettagli grafici di un libro che avremmo dovuto pubblicare a breve, quando Grace è corsa nel mio ufficio dicendo che i 5 Seconds of Summer stavano parlando del libro allo show di Miller. L'abbiamo vista insieme sul mio computer, e non ho potuto fare a meno di notare che ogni volta che Ashton parlava o semplicemente lo inquadravano, lei sussultava. Poi non ci ho più visto. Volevo ucciderlo. Che razza di risposta aveva dato? E anche quel coglione di Miller, che domande va a fare. Così l'ho chiamato. Ora che ripenso a come l'ho attaccato un po' mi dispiace, ma ero fuori di me. Poi lui ha cominciato a dire quelle cose sul farsi perdonare e.. Beh sono una donna dalla scarsa resistenza, cosa posso fare? Mi sono spaventata quando ha detto di voler portare dei vestiti da me, ma vista lucidamente è una buona idea. Insomma, se davvero continueremo con questa.. Non so nemmeno come definirla, comunque, se continueremo passeremo molto tempo l'uno a casa dell'altra, quindi è solo per questione di praticità e comodità. E basta. Sono le cinque, ancora una mezzora e devo tornare a casa, quindi scaccio dai miei pensieri Luke e continuo ad organizzare il libro medico che devo pubblicare.

Finalmente finisco, e si è fatto più tardi del previsto, sono già le sei. Spengo il computer e chiudo le cartelle riguardanti il libro e le metto nel cassetto della scrivania. Mi alzo e metto la giacca, che mi arriva alle ginocchia. Esco dal mio ufficio e saluto Grace, che si sta preparando per andare via. Prendiamo l'ascensore insieme e parliamo del più e del meno, poi le chiedo "Ho visto male, o provi interesse verso Ashton?" Lei spalanca gli occhi e arrossisce "N-no, assolutamente."

"Grace, non sono cieca e nemmeno stupida, poi non ci vedo niente di male."

"Oh andiamo Alex. Lo hai visto? Lui è così bello e famoso e io sono.. Io. Può avere chiunque, come può scegliere me?" La guardo bene. È davvero bella. Ha i capelli neri molto lunghi e lisci, degli occhi che sembrano indecisi tra il grigio e l'azzurro, e un fisico mozzafiato. "Se ti sento dire di nuovo una cosa del genere ti picchio, e non sto scherzando. Ti sei mai guardata allo specchio? Sei bellissima, e Ashton Irwin sarebbe solo fortunato ad averti."

"Lo pensi davvero?" Mi chiede in un sussurro. Le metto un braccio sulla spalla, e la abbraccio "Assolutamente si." Lei mi sorride ed usciamo dall'ascensore. Ci dividiamo e ci dirigiamo verso le nostre macchine "A domani!" mi grida, e io le faccio un cenno con una mano. Arrivo a casa in poco tempo e decido di farmi una doccia. Penso di essere restata per un'ora sotto la doccia, e sono totalmente rilassata. Mi avvolgo in un asciugamano, e copro i capelli in stile turbante. Sto per mettermi un completino intimo in pizzo color panna, quando vedo, schiacciato in fondo al cassetto, un baby-doll nero, a tratti trasparente, coordinato ad una mutandina brasiliana. È un regalo di Beth, non l'ho mai usato, ma chi lo sa, a Luke potrebbe piacere. Decido di indossare quello, poi sopra metto una normalissima felpa grigia e un jeans aderente. Sento il mio stomaco brontolare e mi accorgo che sono già le sette e mezza. Vado in cucina e mi faccio un toast veloce. Mentre mangio, Blake mi salta sulle gambe, e spinge la sua testa contro il mio braccio per essere accarezzata. La accontento e le do un bacio "Ieri sera hai visto qualcosa che non dovevi vedere eh?" Lei mi risponde con delle fusa e io ridacchio. Pulisco le briciole dall'isola e poi torno in camera. Prendo un borsone, e metto dentro alcuni completi per il lavoro, altri casual e l'intimo. Esco di casa e decido di prendere un taxi per essere più comoda. Al rientro a casa sono riuscita a scampare dalle domande di Sally, ma ora, mentre cerco di passare furtivamente dall'atrio del palazzo, mi sento chiamare a gran voce. Vado verso di lei "Sì, Sally?"

"Ciao Alex! Vai da qualche parte con quel borsone?"

"Oh no, sono solo alcune cose che devo portare da Elizabeth."

"Da Elizabeth? Non da quel bellissimo giovanotto biondo che ha dormito da te questa notte? Sai, ho visto come ti ha baciata questa mattina. È proprio innamorato eh?" Spalanco gli occhi e comincio a muovere freneticamente le mani, e Dio, ho un deja-vu di questa mattina. "No Sally, non è innamorato. Nessuno dei due lo è. Ora scusa ma sono proprio in ritardo." Corro via prima che possa dire altro. Fuori dal palazzo mi sbraccio per cercare di far fermare un taxi, e dopo dieci tentativi, un buon samaritano ha pietà di me. Salgo e dico all'autista la via che Luke mi ha inviato per messaggio. Scopro che la casa di Luke non è molto lontana dalla mia. Entro nel palazzo davanti al quale si è fermato il taxi, e un ragazzo, penso più o meno della mia età, mi sorride cordialmente, sembra quasi un sorriso che cerca di essere seducente. Mi avvicino a lui "Sono qui per Luke Hemmings." Il suo sorriso scompare letteralmente dal suo viso "Sa a che piano si trova?" Mi dice il ragazzo, che dalla targhetta leggo il nome Samuel. Io annuisco e mi indica con la mano l'ascensore. Wow, che cambiamento di umore. Luke non deve piacergli molto.

Salgo in ascensore e premo il pulsante del piano dell'appartamento di Luke. Quando l'ascensore arriva, mi dirigo verso l'appartamento 14 b, poi busso alla porta. Quando la porta si apre, non vedo il biondo, bensì i capelli sparati di Michael. Mi sorride, poi si fa da parte e allunga il braccio verso l'appartamento "Signori e signore, entra Vostra grazia Alexandra!" Scoppio a ridere, e mentre gli passo di fianco per entrare, gli do una spallata. Non so da dove viene tutta questa confidenza, ma con Michael è naturale, riesce a metterti a tuo agio. Mi guardo in torno, e l'appartamento di Luke è strutturato in maniera simile al mio, anche se arredato in modo diverso, ma che mi piace. Il salotto è composto da un divano a U in camoscio grigio chiaro. Di fronte c'è un tavolino in vetro con le gambe in acciaio, sepolto da scatole di pizza e bottiglie di birra, ed è appoggiato su un tappeto, anch'esso grigio, dall'aria morbida. Dev'essere quello che prende la tua forma, come i materassi. La parete davanti al tavolino è in pietra a mattone, di quelle formate da tante strisce di pietra dislivellate. È appesa una tv al plasma come la mia, e sotto di essa c'è un camino in acciaio che richiama il tavolino. Il pavimento invece è in mattonella di finto parquet che adoro. Davanti a me si stende una parete completamente in vetro affacciata su Los Angeles. Luke e calum sono seduti sul divano, mentre Ashton è seduto a gambe incrociate sul tappeto, e a giudicare dall'impronta di quello che sembra un sedere sul tappeto, penso che anche Michael fosse seduto li. Mi guardano tutti e tre sorridenti mentre Michael torna al suo posto. Luke si alza venendomi in contro, mi circonda la vita con le braccia e mi bacia, alzandomi leggermente per essere più comodo, vista la differenza di altezza. E' un bacio abbastanza casto, soprattutto se messo in confronto a quello di questa mattina di fronte ad Ashton,e quando si allontana da me lo guardo alzando un sopracciglio "Devi smetterla con queste dimostrazioni inutili, lo sai vero?" Lui ridacchia e, prendendomi per mano, mi trascina con se fino a sederci sul divano di fianco a Calum "Ciao Alex!" Mi sorride allegramente Calum "Fra poco ce ne andiamo, stavamo cercando di scrivere qualcosa di decente per l'album." Continua Ashton, sorridendomi anche lui. "Oh, ma ci mancherebbe, continuate e fate come se non ci fosse." Poi guardo Luke e gli metto una mano sulla coscia, ma più vicino al ginocchio. "Allora, cos'hai scritto fino ad ora?" Lui mi mostra il foglio dove c'è scritto, con una scrittura disordinata, il testo di una canzone. Parla di un ragazzo che dice che non sa controllarsi perché la ragazza ha una bambola voodoo, e il testo è molto bello "Non mi viene in me te niente come strofa prima del ritornello finale." Dice alzando le spalle. Rileggo qualche volta il testo e poi mi azzardo a dire "Ogni volta che mi sei vicino il mio cuore comincia a correre. Ogni volta che te ne vai, non so perché il mio cuore si rompe." Luke mi guarda ad occhi spalancati "Cosa hai detto?" Io arrossisco e abbasso lo sguardo, tormentandomi le dita delle mani. "Pensavo ci sarebbe stato bene nella canzone. Lascia stare." Lui mette le mani a coppa sul mio viso e mi da un lungo bacio a stampo "È perfetta." Mi sussurra sulle labbra. Poi si allontana e scrive freneticamente sul foglio la frase che ho detto. Gli altri ragazzi ci stanno guardando un po' straniti, o stupefatti, non saprei dire. "Calum, Alex ha trovato la parte mancante alla nostra canzone. Ho già in mente l'arrangiamento, e domani possiamo lavorarci tutti insieme." Tutti e tre mi sorridono. Dopo ancora qualche discussione i ragazzi si alzano e mi salutano, ognuno con un bacio sulla guancia, poi escono dall'appartamento lasciandomi sola con il biondo.

Spazio autrice:

Ciao a tutte! Scusate se non ho aggiornato per un po' ma la scuola mi ha parecchio presa. Spero di aggiornare di più e che il capitolo vi piaccia! Un bacionee.
Je :)

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