Capitolo 5

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Dopo aver parlato con Luke, finisco finalmente di leggere l'ultimo romanzo che dovevo controllare. Sento il telefono vibrare, e lo prendo convinta che fosse Luke, invece è Beth, rispondo alla chiamata. "Ehi stronzetta. Sappi che non uscirò più con te." Le dico, e sento la sua risata dall'altro capo del telefono. "Oh sappiamo che non è vero, lo dici ogni volta."

"Mi spieghi perché mi hai lasciata andare via con uno sconosciuto?" Ridacchia ancora, e sono tentata di attaccarle il telefono in faccia "Non so, alcool? Nemmeno io ero molto in me. Comunque sia, non ho visto il ragazzo con cui te la sei spassata, carino?" Carino? Beh, non ricordo un cazzo di ieri sera, ma dalle foto, e da quello che ho visto questa mattina.. "Direi proprio di sì, molto carino. Spero solo di non incontrarlo mai più."

"Tesoro Los Angeles è enorme, quante possibilità hai di incontrarlo? E magari sei fortunata e nemmeno si ricorda di te." Faccio un respiro profondo. In fondo ha ragione. Le probabilità di incontrarlo sono poche. Da un angolino della mia mente, esce l'immagine di Luke, e non so raccontarlo ad Elizabeth o no. So com'è. Comincerebbe a psicoanalizzarmi, e non è quello di cui ho bisogno, ma è la mia migliore amica, così decido di raccontarle tutto "Sai, oggi mentre salivo su un taxi, mi sono scontrata con un tipo. Lui era nel taxi in cui stavo salendo, e non l'ho proprio visto."

"Uuh, ed è carino?"

"Molto. Alto, biondo, anellino nero ad un labbro già troppo perfetto di suo, e gli occhi azzurri più belli che abbia mai.." Mi interrompo, rendendomi conto delle cazzate che sto dicendo. E da dove escono?! Beth sembra troppo presa dalla descrizione però, e per fortuna non se ne rende conto, mentre mi dice praticamente urlando "Oh mio Dio, spero che tu gli sia saltata addosso, in quel taxi! O giuro che non ti parlerò più per il resto della tua miserabile vita." Scoppio a ridere, e le racconto com'è andata. Dall'assurda richiesta di un autografo o di una foto, fino al numero di telefono. Lei sospira ad ogni parola, come se stessi raccontando la storia più romantiche di tutte. Lei è così. Vede un ragazzo, lo trova attraente, e già pensa che sia l'amore della sua vita. Poi una volta passata l'illusione, passa tre giorni ad infestarmi casa, gironzolando in pigiama come un fantasma, finendomi le scorte di gelato e arrivare praticamente a consumare il dvd di Titanic, talmente lo vede in continuazione. Poi le passa tutto, e riprende con un nuovo ragazzo. Ma non mi da fastidio, per lei farei questo ed altro, mi ha praticamente salvato la vita. "Già vi immagino insieme. Davvero. Ti prego, dagli una possibilità, non fare come tuo solito."

Ecco, comincia. "Ascolta Beth, non ho voglia di affrontare l'argomento. Penso che ora mangerò qualcosa di leggero e andrò a dormire. Sono stanchissima e domani mattina lavoro. Un bacione." Lei mi dice un "Ciao" abbastanza sconsolato. So che si preoccupa per me, e lo apprezzo, ma questa è la mia vita. Mi alzo dal letto e vado in cucina. Mi preparo una semplice insalata, con un filo d'olio e un po' di aceto balsamico.

Mentre mangio, sento qualcosa di peloso accarezzarmi al livello delle caviglie. Abbasso la testa e vedo Blake, la mia gatta bianca. La accarezzo e lei comincia a fare le fusa continuando a strusciarsi tra la mia gamba e quella del tavolo. Una volta finito di mangiare, mi metto sul divano, e faccio zapping. Come sempre, dopo mezzoretta mi annoio, e decido di mettermi a letto con un bel libro e Blake accoccolata all'angolo del letto. Senza accorgermene, sprofondo tra le braccia di Morfeo.

Sento la sveglia del mio Iphone suonare, e con una mano cerco di bloccarla. Ogni mattina è un trauma alzarsi, ma lo devo fare, il lavoro chiama. Rifaccio il letto, poi mi faccio una doccia veloce. Mi asciugo i capelli e li acconcio in uno chignon abbastanza morbido. Poi passo al trucco, metto la matita nera all'interno dell'occhio, un filo di mascara, e un poco ombretto, non troppo scuro. Poi un rossetto rosa pallido. Torno in camera e apro la cabina armadio.

Guardo tutti i vestiti che ho, e opto per un vestito attillato bianco, che arriva appena sopra le ginocchia, con un paio di decollette nere. Sono pronta. Afferro la borsetta nera e ci metto dentro il telefono e portafoglio. Faccio un paio di coccole a Blake, poi metto la giacca nera e vado verso la porta. Decido di andare a lavoro con la mia macchina, così prendo sia le chiavi della macchina, che quelle dell'appartamento. Chiudo a chiave e chiamo l'ascensore. Mentre aspetto, mi viene in mente il ricciolino di ieri, e mi guardo in torno come se mi aspettassi di vederlo, ma ovviamente non accade. Entro nell'ascensore che è arrivato e scendo al parcheggio sotterraneo.

Arrivo davanti alla mia bambina e la apro. È una Honda CR-V nera. Quando l'ho vista al concessionario, l'ho subuito amata. La accendo e parto, verso la casa editrice. Accendo la radio, parte la canzone di Sam Smith "Stay With Me" e la canto a squarciagola. Proprio mentre finisce la canzone, io arrivo nel parcheggio sotterraneo della casa editrice. Scendo dalla macchina e salgo in ascensore al mio piano. Entro e mi appare subito la scrivania di Grace. "Ciao dolcezza. Ci sono i 5 Seconds of Summer che ti aspettano, nella sala di attesa. Sai, per i libro. Sai chi sono, vero?" Ehm.. 5 Seconds of Summer? No. "Certo, per chi mi hai presa?" Dico con una risatina isterica. Mi guarda sospettosa, sa che non ho la minima idea di chi siano. "Falli accomodare nel mio ufficio, grazie Grace." lei annuisce e si alza per andare nella sala d'attesa. Saluto le persone che lavorano nel mio stesso piano, ed entro nel mio ufficio.

Mi siedo sulla sedia di pelle nera posizionata dietro ad una scrivania in mogano. Davanti a lei ci sono due sedie, e sul lato sinistro c'è un divanetto, sempre di pelle nera. Alle mie spalle, una vetrata che affaccia su Los Angeles, ovviamente. Guardo sull'agenda. Avevo già incontrato l'agente dei 5 Seconds of Summer, Jason Davis, non mi restava che discutere dei dettagli con i componenti della band. Ho avuto l'appuntamento venerdì, e avrei dovuto fare qualche ricerca sulla band, ma Beth mi ha rovinato i piani con la sua uscita. Ho ancora gli occhi fissi sull'agenda, quando sento la porta aprirsi.

Mi stampo un sorriso smagliante in faccia e mi alzo in piedi per accoglierli, ma quello che mi si para davanti, fa scomparire ogni parvenza di sorriso dal mio viso. Che cazzo, non è assolutamente possibile! Tre dei quattro ragazzi mi guardano, a loro volta un po' sorpresi e dicono "Alex!". Oh andiamo, sul serio? Anche il coro? Ma siamo in un fottuto film? L'unico che non ha parlato è il ragazzo dai capelli biondi ossigenati che avevo visto ieri davanti al mio palazzo. Guarda i tre amici e poi guarda me, allora esclama "Alex!". Non posso fare altro che ridere, ma c'è una punta di istersmo nella mia risata.

Guardo tutti e quattro, che ora si guardano confusi a vicenda. "Beh, è imbarazzante. Ciao Luke. E ciao.. Ehm.." Guardo il ragazzo con cui sono andata a letto e lui mi sorride "Calum."

"Calum, okay. Mi dispiace per l'altra sera, non ero lucida. E mi dispiace di essere scappata la mattina, di solito non sono così." lui alza le spalle, sorridendo nuovamente "Tranquilla, mi hai risparmiato la fatica. Cioè, non che tu non sia brava ma.. Cioè.. Oddio, sono confuso e abbastanza imbarazzato." dice, grattandosi la testa. Rido leggermente "Tranquillo, capisco cosa intendi."

"No, aspetta. Lei è la Alexandra del Seven?" dice il mio vicino di casa, mentre Calum annuisce "Oh, la famosa Alexandra. Sai, da come ti descriveva Calum, pensavamo non esistessi. Io sono Michael." Dice l'ossigenato, e io vorrei sprofondare. "Io sono Ashton. Ricordi, l'ascensore." Dice il riccio sorridendomi, ma il suo sorriso non è come quello di ieri mattina. Annuisco e ricambio. Guardo Luke, che è l'unico che ancora non ha parlato, e mi fissa in un modo strano. Sembra quasi che ci sia rabbia in quegli occhi, che ora sono più cupi di quanto ricordassi, quando Ashton gli chiede "Luke, tu come la conosci?"

"Oh, un incontro strano. Mi si è letteralmente buttata addosso, su un taxi." dice rivolto all'amico, ma continuando a fissare me. Stronzo. Ashton sbarra gli occhi mentre Michael ridacchia leggermente. "Beh, in realtà non è anda.."

"E tu Mikey, come l'hai conosciuta?" mi interrompe Luke. Ora lo strozzo, giuro. Che mi diano pure l'ergastolo, ma devo ucciderlo. "Oh no, io non la conosco, ma mi sentivo escluso quando avete urlato il suo nome, per giunta in sincronia, quindi mi sono aggregato." Dice lui, con un sorrisone che fa increspare anche le mie labbra. Michael mi piace. Gli altri sorridono a loro volta ma Luke dice "Mh, tre su quattro. Non male, piccola." Oh si, è un ragazzo morto.

Spazio autrice:

Ciao! Il capitolo è un po' lunghino, spero non vi dispiaccia. Mi farebbe molto piacere se commentaste i capitoli, almeno so che impressione sta dando la storia, se vi piace e se vale la pena continuarla. Fatemi sapere anche se ci sono errori nella scrittura :) Spero di aggiornare presto! Un bacione.

Je :)

Corretto✔️

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