14. Fallimenti

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"Sono passati due giorni"

Dall'annuncio delle nozze tra Matthew e Helena, la nordica governante del giovane. Con colpo di fortuna Pierre approvò i sentimenti altrui, conoscendo la ragazza e ponendo fiducia al suo essere responsabile.

Holly non è stata pronta in queste 48 ore, accettare il sentimento perduto di qualche anno fa. La corvina cercava di accettare la propria sorte, pregando ringraziamento di non aver trovato l'amore prima della proposta. A Matthew toccava un'ultima responsabilità, frantumare le speranze di Edd.

Dopo due giorni decise di confermare il loro incontro, il castano non aveva idea di cosa il suo udito avrebbe dovuto ignorare in poi.

"Io..credo che sarà l'ultimo"

Incrociò le mani guantate di pregiato bianco il ragazzo dalla chioma rossa, tenendo tra i palmi carta giallastra che ad ogni stretta provocava frastuono.

"Ultimo?"

Sussurrò Edward confuso, tenendosi tra le dita nude, invece, una fredda e gustosa bottiglia in vetro piena di Coca Cola. Matt gentilmente glie l'aveva acquistata con un sorriso, sorriso che non intravedeva in quel momento.

Il borghese non ha più trovato corretto spedire una lettera lusinghiera al povero lancia-giornali, e per una volta ha colto la realtà, risolvendo in un modo appropriato alla sua età ormai adulta.

"Edd, io mi sposerò e credo tu ne saresti stato pienamente consapevole. Non sono un uomo che proverebbe vergogna a fare torto alla propria consorte per te, ma il problema è l'identità di colei che avrà la mia fede al dito..Tu ne sei amico, lei è grata della tua assistenza. Ho passato i miei anni a farle torti vari, ma questo non sarà realizzabile."

Aggrottò le sopracciglia lui, prendendo tra le dita la bottiglia di whisky per versare vari sorsi nel bicchierino in vetro, tutto mentre le sue iridi smeralde distoglievano l'attenzione dall'espressione di Edd.

Era..devastato. In pochissimo tutto ciò che reggeva il suo animo crollò in un momento, il suo cuore a pezzi e le mani tremanti. La consapevolezza era protagonista ma il successo fu del dolore.

O almeno..era così che Matthew lo aveva immaginato prima di enunciare codeste parole al suo amico intimo.

Il castano sembrava molto triste alla notizia, ma il sorriso in viso che aveva mentiva o a se stesso o alle stravaganti paranoie di Matt.

"Congratulazioni"

Sospirò Edward, giocando un po' con la bottiglia qua e là sul piano in legno lavorato del tavolo. Il suo tono fu sincero e c'era un pizzico di tenerezza benevola che ancora una volta Matthew riconobbe con sorpresa.

"Non sei.."

".."

Negò di capo lui, lasciando il liquido gassato e prendendosi un momento il berretto per portare il viso verso il basso, la curvatura alta non sparì dalle sue labbra.

"Come hai detto sapevo che sarebbe finita in questo modo, che non era possibile un legame tra te e me"

Parlava molto, non voleva essere fermato o forse era Matt a non aprire bocca, chissà come la stava prendendo a quelle parole tanto sconsolate quanto ovvie.

"Ti ringrazio di questa possibilità, ma ora il mio turno è concluso..Non ho l'onore, non lo avrei mai avuto di essere tuo possesso."

"Davvero non ti ribelli?"

Edd aprì di più gli occhi, stringendo il berretto tra le mani adesso visibilmente tremanti, perché gli stava chiedendo ciò?

"Codardo"

Sussurrò Matthew con tono comunque alto, alzandosi dal suo posto e lasciando il bicchiere mezzo pieno con la compagnia di due monete dorate.

"Cod- perché?"

"Perché ho bisogno di provocarti"

Assottigliò le palpebre Matt, iniziando a camminare lontano dal tavolo, quello che ha pronunciato ha reso tutto il malinteso una verifica.

"Provocarmi? Provocarmi per cosa?"

Si alzò poco dopo Edward, guardando il borghese camminare fino all'uscita e senza scorgere il suo sorriso malizioso, malizioso al desiderio che il castano lo segua fuori il locale.

Così avvenne, così il lancia-giornali corse abbandonandosi dietro la sua bibita preferita, da quando ha conosciuto Matt la beve più spesso di mai.

Il rosso marciò fino al retro, un vicoletto buio dove si vocifera che i ratti ballavano attorno le bottiglie non rotte di liquore trovate in giro, dove i barboni dormivano beati al caldo dei copri-tavola inutilizzati.

Matt scontrò la schiena al muro sudicio, non mostrando reale importanza alla sua camicia dal tessuto più pregiato delle vesti di una vergine.

Attendeva, il canino visibile sotto il labbro arrossava l'inferiore e le guance non smettevano di scottare al solo pensiero di tradimento. Era così piacevole, così strano che un atto tanto volgare potesse indurre goduria.

Così eccitante il pensiero di un Edward che faceva la cosa sbagliata, che lui non fosse l'unico a commettere errori nella sua vita sociale iniziata realmente da poco.

Passarono i secondi, poi minuti e traccia del castano non c'era. Che fine aveva fatto? La furia della fiamma nel cuore di Matt non faceva altro che spegnersi, tanto da portarlo a chiedersi che cosa ci faceva in un quartiere tanto sudicio e animalesco.

Edward non venne, Edward non era un traditore.

Edward meritava Matthew?

O era Matthew a non meritare Edward?

Rifiuto, questo fu il sentimento del rosso quando le iridi conosciute come la lucentezza dei gioielli più preziosi si spensero alla luce del sole.

La bicicletta era assente, Ringo non miagolava russando.

Edward se n'era andato, era scampato al peccato della lussuria.








































Edward se n'era andato, era scampato al peccato della lussuria

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°•MattEdd - Locked AU•°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora