I due non ci misero molto ad arrivare nel luogo tanto atteso da Matthew, lo stesso punto dove i passi gentili di sua madre adagiarono in vita per l'ultima volta.
Il rosso abbassò finalmente la bici e tirò il cavalletto così da non farla cadere, poggiando poi una mano sopra il sedile mentre il suo sguardo godeva la vista della cristallina riva.
"Allora ricordavo che fosse uno spettacolo"
Matthew si fece scappare un riso silenzioso per le proprie parole, chiudendo gli occhi durante quei poi secondi di divertimento. Edward lo guardò, alzando le sopracciglia.
"Secondo te in futuro ci sarà ancora?"
Socchiuse gli occhi tristemente il castano al solo pensiero che un giorno l'economia sarà così ampia da diventare distruttiva, alterando viste del genere, semplici ma così travolgenti.
"No, quindi godiamocelo a pieno"
A differenza, il rosso sorrideva ancora a sopracciglia aggrottate, puntando non direttamente le iridi verso il suo amichetto che nel momento stava riponendo nuovamente l'assonnata Ringo all'interno della cesta.
Edward indietreggiò per ritornare affianco al borghese, non accorgendosi di un fosso di minime dimensioni circondato dall'erba. Il tallone della scarpa in cuoio finì al suo interno e tirò con se il povero Edd.
Strinse gli occhi a sopracciglia alte, era così abituato alle cadute ormai, ma qualcosa riuscì a fermare la stretta della forza di gravità nel tirare il ragazzo verso il suolo, altre mani..più concrete, più fredde, più piacevoli nel sentire la loro stretta presenza sulle braccia.
Matthew si inclinò appena in tempo per aiutare il suo amico, l'espressione sul suo viso era solita di un sorriso tranquillo ma rassegnato. Un pizzico di saccentezza mostrava l'altezza delle sue palpebre, uno sguardo ovvio.
"Ancora?"
Sussurrò il borghese inclinato verso il castano dall'animo ghiacciato, in un modo o nell'altro questa situazione gli ha permesso di studiare di nuovo il suo viso.
"Mi dispiace-"
Disse velocemente il ragazzo iniziando a tirarsi su per tornare in piedi, ma la stretta di Matthew non cedette, stava fissando il viso altrui ancora una volta. Quelle dannate guance, i suoi palmi desideravano il tatto della morbida pelle di lui.
Matt avanzò lentamente le mani verso l'alto, percorrendo le spalle fino agli incavi di Edd. Quando finalmente i suoi palmi raggiungerono il loro obiettivo cominciò a tastare lentamente le morbide guance di Edward.
Quest'ultimo non fece uscire parola dalle sue labbra, sentire le dita di Matt sopra le proprie guance lo obbligavano a non agire per distrazione dello stupore.
"Sono veramente morbide.."
Mormorò il rosso con un tenero sorriso in viso, le sue dita percorrevano lentamente la pelle imperfetta di Edd, i pollici sfioravano..tutto fino a che un calore avvolse internamente quelle dolci guance.
Matthew chiuse gli occhi, lasciando che i continui movimenti del palmo e delle dita poco più lunghe smisero. Edward socchiuse la bocca a dentatura visibile, alzando un po' le spalle mentre il silenzio giaceva tra entrambi.
Il borghese si voltò verso la sfonda come se nulla fosse, portando le braccia dietro la schiena e le sopracciglia alte, ignorando gli occhi bisognosi di spiegazione di Edd.
Il castano abbassò le proprie sopracciglia in eretto, le sue labbra tremavano nel ricevere ancora una volta questa risposta da parte di Matt, silenzio. Si voltò a sua volta, abbassando il capo verso l'erba e muovendo una scarpa tra il manto verdastro della Terra.
"Non parli mai.."
Smise di sorridere Matthew, guardando non direttamente il suo amico che a quelle parole rialzò la testa di scatto come se fosse spaventato dai suoi giudizi, che comportamento strano.
"Non so davvero cosa dire"
Si voltò verso di lui il ragazzo lancia-giornali, inarcando le sopracciglia dal basso ed infilando le mani nelle tasche del pantalone per nascondere la stretta di tensione nei palmi.
"Perché?"
Chiese a tono più basso il rosso, voltandosi verso Edward che intanto sembrava avere qualche difficoltà nel continuare.
"Io..non lo so, forse solo non so come spiegarmi"
"Hai mai pensato che potesse essere colpa mia?"
Matt alzò un sopracciglio con l'altro aggrottato, rivoltandosi verso il lago movente a causa di una leggera tirata di vento.
"..Pensavo fosse stupido dare la colpa a te"
Abbassò le sopracciglia Edward, inclinando più volte ai lati la testa come piccoli rimbalzi. Matt si fece scappare un sospiro quasi arreso, l'animo del suo amico è davvero così..
"Penso che tu stia facendo finta"
"Finta di..che cosa?"
Mise in viso un leggero broncio il castano, voltandosi del tutto verso il suo compagno dalla chioma rossastra. Nel vedere quell'espressione corrucciata a Matthew non poté che scappare un piccolo sorriso.
"Nessuno può essere davvero così gentile"
"..Eh-? Oh..ah"
Edd tornò con un'espressione normale, rialzando le sopracciglia e socchiudendo il muso..Matt pensava davvero che lui fosse così gentile? È una cosa positiva!
"Hehe, grazie credo.."
Il castano si portò una mano alla propria nuca, carezzando e scompigliando le ciocche dietro di essa con le sue dita moventi ed il fare un po' sbadato, lo rendevano davvero adorabile.
Matt batté per una volta le palpebre, ritornando a sorridere e portando una mano tra i suoi capelli color quercia.
"Va bene, non darmi mai la colpa"
Gli scompigliò dolcemente le ciocche, Edward..un ragazzo così strano eppure accettabile nel suo essere, non capisce come riesca senza fingere. Ma una cosa era certa..ne era davvero affascinato.
La persona più tenera e presente nella sua vita fino ad adesso è stata Helena, ma effettivamente Matt tende conto anche a dove sia cresciuta, al loro legame..e al fatto che sia una donna.
Ogni tanto sorgeva la domanda: "E se un uomo amasse un altro uomo?"
"Un uomo non può innamorarsi di un altro uomo, l'animo maschile è stato creato per essere dominante. Il compito della donna è imparare ad amare l'uomo e quest'ultimo di essere amato dalla donna."
Ma forse il piccolo Edward è riuscito a sbilanciare questo ciclo.
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°•MattEdd - Locked AU•°
Hayran Kurgu25 agosto Le porte di una prigione spalancate dopo diciotto anni di grande attesa. Passo avanti, aria fresca, mattina d'estate sorridente. Sentiva di essere protagonista della sua vita finalmente. Ricambiava il riso solare, pronto a fare un passo ve...