Deathmask×reader

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Nella quarta casa, quella del cancro, regnava un silenzio inusuale. Di solito si sentivano provenire urla di dolore di persone uccise e la sadica risata del cavaliere che custodiva quella casa. Ma quel giorno niente. Eppure là dentro qualcuno c'era, solo che non osava proferire parola. Aveva la testa bassa e gli occhi lucidi. I vestiti che usava per allenarsi erano sgualciti. Un liquido color cremisi scorreva dal braccio e dalle ginocchia della figura. Ma non un gemito di dolore v'era nell'aria. C'era sempre quel silenzio assordante, pesante, angosciante, tantochè il tempo pareva essersi fermato. Quel silenzio venne interrotto dai passi del cavaliere del cancro, venuto a portare delle bende per la ragazza ferita. Gliele porse senza troppe cerimonie, senza una frase di cortesia. Nei suoi occhi v'era solo rimprovero e T/n lo sapeva bene per questo non incrociò neanche una volta il suo sguardo con quello del cavaliere. Eppure era un gesto che gli veniva così naturale, ma la paura sovrastava l'enorme amore che la giovane provava per l'uomo.
Silenzio.
:-Ti fanno male le ferite? Chiese Deathmask con tono pesante e rigido, tantochè il silenzio ormai squarciato di pochi attimi fa era molto più gradito alla giovane, che si limitò a scuotere il capo.
Il cavaliere sospirò facendosi più vicino alla sua allieva e poggiandole delicatamente una mano sulla spalla.
:- Non sono arrabbiato perché mi hai disobbedito T/n.
La ragazza finalmente alzò la testa incrociando gli occhi color notte del suo maestro. In essi riuscì a scorgere più preoccupazione che rimprovero, quindi parlò.
:- Mi dispiace. Non volevo farti preoccupare.
Deathmask scosse la testa accennando un sorriso.
:- L'importante è che tu ora stia bene. Ma devi promettere che non andrai più nell'oltretomba senza che io ti accompagni o senza io mio permesso. Se non fossi arrivato in tempo probabilmente quelle anime non ti avrebbero fatto solo qualche graffio.
T/n annuì asciugandosi velocemente una lacrima col polso, gesto che non sfuggì al cavaliere, il quale avvolse la ragazza in un dolce abbraccio. La strinse come se volesse proteggerlo da tutto, anche dall'essere più innocuo, mentre la sua allieva lasciava uscire le  sue lacrime.
:- Scusami Deathmask-disse tra un singhiozzo e l'altro-Io volevo solo dimostrare a me stessa che ce la potevo fare. Invece ho fallito.
:- Ma tu ce la puoi fare! Non sei morta subito e ciò costituisce già una vittoria. E poi le cose non arrivano subito. Ma vedrai che con una giusta dose di perseveranza, tenacia, determinazione e pazienza tutto arriverà. E non devi dimostrare niente a nessuno,solo a te stessa.
Finalmente le lacrime della ragazza smisero di scendere, lasciando spazio al dolce sorriso di cui il cavaliere d'oro era perdutamente innamorato.
:-Questa è la mia T/n. Disse per poi baciare quelle labbra gentili, inserendo la lingua nel palato della giovane ed esplorando il suo palato, mentre la stringeva di più al suo corpo tenendola per i fianchi.
E nella casa del cancro, la quarta, tornò il silenzio. Ma non il silenzio pesante di chi attende una sciagura.
Il silenzio dolce e gentile di due innamorati che non hanno bisogno di parole per comunicare. Hanno bisogno solo del loro amore.
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Salve esseri umani e non. Oggi sono riuscita ad aggiornare in tempi decenti, visto che la settimana scorsa ho fatto schifo. Questo capitolo è stato richiesto da Alucard_ingravidami, e anche se con leggero ritardo è arrivato.
Detto questo buona vita.

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