Sono seduta su un treno qualsiasi, il biglietto l'ho fatto all'ultimo momento, distrattamente... Ho lo sguardo rivolto verso il finestrino, guardo scorrere il paesaggio senza pensare a niente, sono leggera.
D'un colpo il buio di una galleria riflette la mia immagine sul vetro, prepotente, e la gola si riannoda, gonfiandosi di ansia.
Più o meno è così che descriverei la nostra storia, un'altalena emotiva che mi ha spinto fin sopra il cotone delle nuvole per poi trascinarmi a terra, faccia sull'asfalto, lividi sul cuore.
Firenze. 7 del mattino o poco prima. Aprile 2016.
Sono vestita comoda e cammino a passo svelto per le strade del centro, con le cuffie nelle orecchie e il cuore gonfio di aspettative, sono felice. La riproduzione casuale sembra scegliere le mie canzoni preferite, una dopo l'altra, sono perfettamente puntuale ma non riesco a rallentare il passo dall'impazienza, positiva.
Mi lascio alle spalle il mio bar preferito coi tavolini in legno, dove fanno un caffè al ginseng così buono da desiderarne altri due, dopo aver finito il primo e, mentre entro a passo svelto alla stazione, il sole, che si prepara a illuminare il Duomo, sta per creare uno dei suoi capolavori più belli.
Tu mi vedi da lontano, sorridi e il viso ti si trasforma in quello di un bambino, con gli occhi dolci e le ciglia lunghe, così allarghi le braccia a dire "salta su, piccola mia". Arrossisco leggermente e allungo il passo per correre tra le tue braccia.
Mentre ci baciamo il tempo si ferma, il solo impatto con le tue labbra mi fa perdere la testa, le parole, tutto... Tanto che non appena le nostre labbra si separano devo sbattere le ciglia per tornare in me, poi ci prendiamo per mano e andiamo insieme verso il binario.
Parliamo tra noi come due bambini, con il mare negli occhi e le mani - quelle libere- che cercano coi gesti di imitare le parole, mentre ci guardiamo e per poco non ci mettiamo a piangere dalla felicità; le nostre dita intrecciate stringono forte la presa, come per ribadire il concetto che ci amiamo, cazzo, e ci amiamo da morire. Tu sali sul treno, che si è appena fermato, senza far caso al rumore, senza far caso a niente... Io ti aspetto giù, dietro la linea gialla.
Posata la valigia, ti affacci. "Ti ho portato una cosa".
"Cosa, ma se' pazzo?" Mi sorride il cuore.
Allora ti avvicini e mi lasci cadere su una mano un grosso cioccolatino, avvolto da una luccicante carta verde.
"Ma" sgrano gli occhi "è al pistacchio". E giù ad abbracciarci come se non lo avessimo mai fatto prima o come se fosse l'ultima volta che possiamo stringerci.
Le parole "Ti amo" escono senza nemmeno passare dalla testa, escono dirette dal cuore. Continuiamo a baciarci, senza sosta, a più non posso. Un bacio dopo l'altro, prima che le porte del treno si chiudano. I baci, veloci, sono briciole ma noi abbiamo una gran fame. E giù a stringerci e a sperare che quei 3 minuti prima della partenza non passino mai, a desiderarci a più non posso tra le porte di un treno. Tu un gradino sopra, io uno sotto, che ogni tanto indietreggio per paura che il treno parta. Non ci stancheremmo mai. Gli occhi stanchi e felici. Poi le porte si chiudono, io ti guardo e spalanco le labbra. Tu piangi, ma è un pianto di gioia.
"Ti amo" mi dici, lo sussurri e io leggo il labiale.
Le lacrime ti rigano il viso mentre ridi. Una mano sul cuore. Il treno se ne va. Aspetto un secondo, poi mi allontano galleggiando, col passo di prima, verso l'uscita. Mi vibra la tasca. Un messaggio:
"sei il mio goal al 95esimo"
Ecco, immaginate di avere tra le mani un amore così, di vivere una favola e tutte quelle stronzate che si vedono nei film. Immaginate di scoprire cosa significa davvero essere felici, scoppiare di gioia e di provare tutte quelle cose che hanno ispirato i poeti, che hanno reso celebri i cantanti, di avere le mani paralizzate in un formicolio se soltanto l'altra persona vi sfiora una guancia. Ecco, la buona notizia è che tutto questo esiste. Ma a volte le buone notizie vanno a braccetto con quelle cattive.
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Toglimi le mani dal cuore
ChickLit"Toglimi le mani dal cuore" è la storia di una violenza psicologica, di una dipendenza emotiva e di una grande fragilità. E' la storia di un amore difficile tra due ragazzi che non sono stati capaci di trovarsi ma che, forse, non riusciranno mai a s...