"Non abbiamo abbastanza soldi per entrambi, l'unica soluzione è questa!""Ma lo sai quanto ci tien-"
"Anche io nella vita volevo essere ricco ma non mi sembra di esserlo. Bisogna accontentarsi di quello che il Signore ci dà e così farà anche Mimì"
Sbraitò mio padre colpendo con i pugni il tavolo della nostra piccola e modesta cucina.
Questa conversazione era all'ordine del giorno; i miei genitori volevano interrompere i miei studi a causa della nostra situazione economica poco stabile.
"Non è giusto! Perché tu puoi andare a scuola ed io no..."
Chiesi incrociando le braccia al petto e sbattendo la testa contro la porta in legno massiccio che ci divideva dal resto della famiglia.
"Perché io sono l'uomo, dovrò guidare la mia futura famiglia."
Disse mio fratello Dante, gonfiando il petto e fingendo un atteggiamento di orgoglio.
Come risposta, ricevette uno sguardo inceneritore e uno schiaffo rumoroso sulla testa."Non fare il primitivo, lo sai anche tu che questa cosa non ha minimamente senso"
Mio fratello, diversamente da quello che potrebbe sembrare, era una persona dalle ampie vedute ed estremamente seducente, bastava semplicemente contare le infinite lettere d'amore che le sue ammiratrici segrete gli lasciavano nascoste sotto ai banchi di scuola...
Non ci somigliavamo minimamente, almeno fisicamente: lui aveva dei bellissimi capelli dorati che nascondeva sempre sotto al cappello di cuoio rovinato che zia Caterina gli aveva regalato al suo sedicesimo compleanno, aveva due occhi grandissimi di colore verde, ereditati da nostra madre, una carnagione segnata dal sole e un fisico imponente, dovuto probabilmente a tutti i fine settimana spesi a lavorare con papà nei campi.
Al contrario, io ero minuta con una carnagione pallida e un viso delicato, incorniciato da una chioma di capelli scuri e leggermente ondulati, solitamente raccolti in una crocchia disordinata per evitare fastidi.
"Lo so sorellina, so anche che tutti gli sforzi fatti per convincerli a cederti il mio posto sono stati inutili...Mi dispiace Mimì"
Mi lasciai sfuggire un sospiro e demoralizzata, affondai il capo nell'incavo del collo di mio fratello.
"Vuoi sapere una cosa?"
Chiesi giocosamente per allentare la tensione creata e Dante, incuriosito, mi invogliò a continuare.
"I nobili scapoli usano una cosa chiamata 'colonia' per attirare le giovani donne. Servirebbe anche a te."
"Ma io non ne ho bisogno, non hai notato quanto tuo fratello sia ricercato dalle donne?"
"Io non mi riferivo a quello..."
Lui sembrò non capire tanto che assunse una buffa espressione di pura confusione.
"Ho sentito che questa 'colonia' ha un ottimo profumo e tu..." -feci finta di annusarlo e con un'espressione disgustata continuai:
"Ne avresti davvero, davvero bisogno"
Dante si allontanò rapidamente e leggermente offeso mi diede dell'ingrata.
"Con questo caratteraccio non troverai mai marito" - detto questo si alzò lasciandomi sola nella piccola stanza.
"Perché vogliono tutti che io mi trovi un marito se questo significa porre fine alla mia felicità..?"
*
"Mimì smettila di fare storie..."
Mia madre al limite della sopportazione si portò la mano verso il petto e continuò:
"Tu sarai la causa della morte mia. Perché vuoi fare questo alla tua famiglia? Le figlie delle vicine si sono già sistemate, si sono accaparrate anche un buon partito aiutando economicamente i loro genitori che vivono serenamente senza dover più faticare...Tu vuoi farci perire dalla fatica, è così che ci vuoi ripagare per averti cresciuta ed educata?!"
Mamma è sempre stata una bellissima donna, sempre curata e attenta ai piccoli dettagli ma rimane ancorata alle tradizioni e alle concezioni del passato; su determinati aspetti non transige, non accetta opinioni differenti e in sua difesa, quasi tutte le donne del nostro paesino seguono questa ideologia antica e superata, a mio parere.
"Mamma lo sai che non è così! Dico solo che ci sono anche altri modi per aiutarvi, potrei continuare gli studi, trovare un buon lavoro e-"
"Figlia mia, ma ti senti? Sei una donna e come tutte le donne dovresti sposarti, pensare ai tuoi futuri figli, occuparti della casa..."
"Non ne posso più mamma! È da quando sono piccola che sento questi discorsi! Non è questo ciò che voglio dalla mia vita." - esclamai esasperata, allontanandomi da mia madre e incominciando a girare nervosamente per la cucina.
"Ma tu pensi davvero che io desiderassi questo tipo di vita? Pieno di fatiche, sacrifici e rinunce? E smettila di girare che mi fai girare la testa! "
Questa volta mia madre sembrò perdere le staffe, con passo repentino mi raggiunse e con una forza disumana mi fece sedere al tavolo posizionato al centro dell'angolo cottura.
"Ascoltami bene, ti conviene accettare quest'idea prima che tuo padre prenda provvedimenti seri che non ti piaceranno affatto" - concluse a denti stretti mollando la presa sul mio braccio.
"Non rinuncerò mai al mio sogno e ve lo dimostrerò, a tutti voi!"
Urlai determinata come non mai e con passi pesanti mi diressi verso la mia stanza chiudendomi a chiave.
La frustrazione e la rabbia presero il sopravvento su di me, non riuscivo ad accettare un simile destino, non era quello che mi rendeva felice e non avevo intenzione di accontentare la mia famiglia ancora una volta; dovevo iniziare a pensare anche a me!
"Quella ragazza mi farà diventare pazza un giorno..."
*
"Questa ragazzina pensa davvero di poter fare di noi ciò che vuole? Maddalena che educazione ha dato a tua figlia?" - urlò mio padre non appena entrò in casa, avendo chiaramente sentito la conversazione tra me e la mamma.
"Ah, quindi adesso è solo figlia mia?! E vedi di toglierti le scarpe prima di entrare, ho appena pulito"
Papà si tolse le scarpe con malavoglia e successivamente si sedette a tavola, occupando quello che prima era il mio posto.
"Mi sono stufato dei suoi giochetti da studentessa, lei deve pensare a creare una famiglia, non possiamo stare a guardare mentre si rovina il futuro..."
"E cosa vorresti fare, sentiamo..." - lo stuzzicò mia madre, posando il piatto di fagioli bollenti di fronte a suo marito, il quale con uno sguardo di sfida concluse:
"Se tutto va nel verso giusto, sono sicuro che il matrimonio non le sembrerà più una brutta idea."
ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti! Sono piuttosto impacciata con le presentazioni per cui cercherò di non dilungami troppo...
Questa è una delle prime fanfiction che scrivo , anche se sono consapevole del mio povero vocabolario e scarse abilità nella scrittura, voglio cimentarmi in questa nuova esperienza anche perché sono follemente innamorata della trama che ho ideato e che spero di sviluppare nel miglior modo a me possibile.
Vi ringrazio per aver dedicato un po' del vostro tempo per leggere questo capitolo e spero da profondo del mio cuore che vi sia anche piaciuto <3
Alla prossima,
-A
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60's - PJM
FanfictionSono gli anni Sessanta e al contrario dallo scenario abituale di quel tempo, Mimì non pensava minimamente al matrimonio, aveva ben altri progetti ma il destino non sembra essere dalla sua parte. Park Jimin era il rampollo di una delle famiglie più...