Il nostro primo incontro da soli; eravamo al circolo più importante della città, seduti ad un tavolo nascosto dallo sguardo indiscreto della gente, uno davanti all'altra.
Il suo completo nero, elegante, con piccoli dettagli in oro che adornavano la giacca, era in netto contrasto con il mio semplice vestitino color menta.
L'atmosfera gioiosa del locale sembrava così lontana da quella agghiacciante che contraddistingueva il nostro tavolo, riccamente imbandito. Da questa prospettiva era ancora più semplice ammirare la sua bellezza a dir poco singolare e la sua aura regale.Ad un tratto, notando il mio sguardo fisso su di lui, Jimin si accigliò ed esclamò:
"Direi che è inutile girarci intorno, voi siete una giovane molto graziosa, ma questo matrimonio non è tra i miei desideri. Quindi la pregherei di far in modo che la sua famiglia rompa il fidanzamento."
Erano mesi che provavo a persuadere i miei genitori con tutte le mie forze e risorse, ma loro non mi hanno mai ascoltata. Lui e la sua famiglia detenevano il potere e controllavano il gioco, io non avrei potuto fare nulla, neanche volendolo quindi trovai la sua richiesta amaramente divertente.
"Non pensate che abbia già tentato di porre fine a questa assurdità?! Non capisco questa richiesta da parte vostra, solamente voi potete concludere tutto questo."
Risposi in maniera aspra e pungente, cosa che chiaramente non fece piacere al giovane, abituato a donne 'miele e zucchero.'
"Devo dire che non mi aspettavo una simile risposta ma almeno abbiamo una cosa in comune. Mia cara, si dà il caso che ho fatto tutto quello che potevo per ostacolare questo spettacolo di cattivo gusto e tu eri la mia unica risorsa. A quanto pare i soldi sono più importanti della dignità...quanto vuoi?"
Mi si gelò il sangue nelle vene, strinsi forte la gonna ampia del mio vestito e con tutta la mia forza di volontà cercai di placare la mia ira. Mi sentii umiliata e sporca; sapevo che non aveva un'alta considerazione della mia persona, ma questo era troppo.'razza di stupido mascalzone'
"La dignità è la mia unica risorsa e se voi pensate che io abbia bisogno dei vostri sporchi soldi, vi sbagliate enormemente! Non voglio legare la mia vita ad un essere disgustoso come voi, ringraziate che vi stia ancora parlando con rispetto, non lo meritereste."
Il giovane rampollo cercò di rimanere impassibile di fronte alle parole e al tono usato dalla giovane, che furono causa di una rabbia non mostrata.
Come osava una semplice paesana rivolgersi in questo modo a lui, un nobile con sangue reale. Si alzò di scatto e con uno sguardo pungente le sussurrò:
"Credo che questo incontro sia terminato, non voglio perdere altro tempo con te."
*
author's pov
I successivi incontri non furono migliori e non ci volle molto alle famiglie di entrambi per capirlo: anche se quella del nobile non diede particolare peso alla cosa, per loro i matrimoni combinati non erano così inusuali, certo l'unione con un rango inferiore al loro da quale non potevano in alcun modo beneficiare non era visto di buon occhio, ma tutti dovevano rispettare il volere del capo famiglia. Al contrario, la famiglia di Mimì un po' per paura che i nobili rompessero il fidanzamento e un po' perché desideravano che tra i due nascesse almeno un rapporto di amicizia, invogliarono più volte la ragazza di andare a parlare con il giovane.
Inutile dire che a causa del suo orgoglio ferito, Mimì non rivolse a Jimin nient'altro che piccoli gesti, simbolo di buona educazione. il ragazzo, d'altra parte, abituato a ben altri atteggiamenti, trovò la sfacciataggine della giovane piuttosto irritante.
Tutto questo contribuì a rendere questi incontri ancora più insostenibili.
<3
PS: avete qualche storia da consigliarmi? :3
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60's - PJM
FanfictionSono gli anni Sessanta e al contrario dallo scenario abituale di quel tempo, Mimì non pensava minimamente al matrimonio, aveva ben altri progetti ma il destino non sembra essere dalla sua parte. Park Jimin era il rampollo di una delle famiglie più...