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"Park Jimin, il rampollo di una delle famiglie più importanti d'Italia..." - lesse da un giornale uno dei tanti amici del giovane uomo che, in quel determinato momento, era circondato da attraenti e 'fasulle' donne.

"...Affascinante, ricco e nobile, cattura i cuori di milioni di italiane e non solo..." - continuò il medesimo giovane, dando origine alle risate di tutti i presenti.

"Se solo sapessero che cosa ci fa con quei cuori..." - commentò un altro invitato della festa.

"Mio caro amico..." - iniziò Jimin che si allontanò da una delle tante donne solo per prendere l'ennesimo calice di champagne.

"Certe cose è meglio tenerle private...tra le mura della camera da letto" - continuò creando una nuova ondata di risate.

Era queso l'ambiente di Park Jimin, pieno di lussuria, ricchezza, superficialità eppure lui era dotato di una notevole intelligenza e astuzia che sembrava utilizzare solamente peer accaparrarsi le giovani donzelle della Milano degli anni Sessanta. Era l'obiettivo di molte ma il matrimonio non era nei suoi piani: non era il primogenito, anzi era l'ultimo di cinque fratelli dunque il peso di portare avanti la nobile stirpe della sua famiglia non spettava di certo a lui. Quanto all'amore, l'aveva sperimentato solo nella sua forma più fisica con molteplici, innumerevoli donne.

Non sentiva la mancanza di nulla, aveva tutto ciò che un uomo di ventiquattro anni poteva desiderare.

Godeva della stima di tutti, dalle più rinomate personalità italiane (e non) alle più insignificanti e sconosciute.

Tutti lo apprezzavano nella sua famiglia, ad eccezione di suo nonno: Park Siwoo, uno dei parenti più stretti dell'ultimo imperatore di Corea, Sunjong, che arrivò in Italia per discutere su diverse questioni diplomatiche e decise di restare, costruendosi il suo impero personale.

Siwoo, vissuto nell'epoca imperiale della Corea, non vedeva di buon occhio il comportamento del nipote; poneva molte speranze in lui perché coscienzioso delle sue capacità e abilità ma non poteva non considerarlo una delusione.

Il rapporto fra i due fu sempre piuttosto freddo e distaccato, fino a quando un giorno una giovane donna appartenente alla famiglia dei Sant'Erasmo, i collaboratori più intimi dell'impero Park, non accusò Jimin di essere il padre del figlio che portava in grembo.

I due ebbero un rapporto non protetto a causa dell'alcol che entrambi avevano assunto a una delle loro solite feste sfarzose, ma alla fine si dimostrò che questo era l'ennesimo tentativo di incastrare il giovane in un matrimonio da lui non desiderato.

Inutile dire che, nonostante la situazione si fosse risolta, le due famiglie non si riappacificarono mai più e Siwoo, nonostante avesse difeso con tutto il suo potere il nipote, si infuriò come non mai e si promise di non volerlo vedere mai più nella sua vita.

Le ultime parole che rivolse a Jimin furono:

"수업이 있습니다" (Ti darò una lezione)

ANGOLO AUTRICE

Capitolo un po' più breve per introdurre anche il secondo protagonista di questa storia, che ve ne pare?
-A

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