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"Buongiorno Milena"
"Buongiorno"
"Dormito bene?"
"Sì"
Jimin sorrise nel vedere così tanto in difficoltà la sua sposa.
Erano entrambi seduti al tavolo del soggiorno per fare colazione e mentre l'uomo scrutava con attenzione la giovane, analizzando ogni dettaglio del suo volto, a partire dalle gote rossastre fino alle labbra gonfie, Milena cercava di evitare il suo sguardo, distraendosi con le leccornie presenti sulla tavola.
Jimin non poteva non trovare la situazione tremendamente divertente e allo stesso tempo eccitante. Fino a qualche ora prima era convinto di non avere alcun effetto sulla ragazza, ma la notte scorsa ebbe modo di ricredersi.
Sentì perfettamente ogni gemito, ogni verso di piacere fuoriuscire dalla bocca della moglie, compreso il suo nome urlato a squarciagola a fine atto.
Ricordava come era durante i loro primi incontri: una ragazzina impertinente e velenosa nei suoi confronti e ora lo sognava mentre soddisfaceva tutti i suoi piaceri più intimi, facendola urlare e dimenare sotto le coperte del suo letto.
Jimin poteva scommettere tutta la sua eredità che sua moglie fosse terribilmente frustrata sessualmente e non negava di volersi divertire prima di farle vedere le stelle.
"Milena, oggi a pranzo dobbiamo andare dalla zia, ha detto che deve darci delle notizie importanti."
La ragazza annuì, continuando ad evitare il suo sguardo.
"Ci sarà da divertire..."

*

I due, a bordo di una Porsche 911 nera, erano diretti verso la maison Park dove avrebbero pranzato con il resto della famiglia di Jimin.
Il ragazzo, intento ad agire la più presto con il suo piano crudele, appoggiò una mano sulla coscia nuda di Milena.
La ragazza trasalì e concentrò il suo sguardo verso il paesaggio esterno al veicolo, fissando insistentemente fuori dal finestrino.
"È da questa mattina che mi sembri strana, va tutto bene?"
Chiese Jimin con tono di falsa preoccupazione.
"S-si, stai tranquillo. Sto bene."
Jimin sorrise e non distogliendo lo sguardo dalla strada, avvicinò la mano all'interno coscia, facendo uscire un respiro tremolante dalla povera ragazza.
"Eppure mi sembra di aver sentito un po' di trambusto provenire dalla tua camera, sicura vada tutto bene?"
Mimì serrò gli occhi, consapevole di essere stata colta in fragrante e troppo fiera per ammetterlo ad alta voce, posò la mano su quella del marito e cercò di scostarla.
Jimin non demorse.
"Mi sembrava di averti sentito urlare, mi sono spaventato a tal punto da voler chiamare il medico di famiglia, sia mai che succeda qualcosa di grave a mia moglie..."
Accelerò il veicolo nel mentre che strinse con l'altra mano la coscia di Milena la quale stava cercando disperatamente di non dargli soddisfazione e di soffocare qualsiasi verso di piacere.
"Jimin ti prego..."
"Cosa mia cara?" Le pupille del ragazzo si dilatarono e il sangue cominciò a scorrere sempre più velocemente nelle sue vene. Si stava eccitando anche lui.
Milena non riuscì a resistere e anziché respingere le avances del marito, gli prese la mano e la condusse verso la sua intimità. Sembrava che tutti gli insegnamenti della madre sulla pudicizia come miglior virtù della donna, fosse completamente scomparsa dalla mente della giovane, annebbiata dal desiderio.
Per quanto Jimin volesse possederla, lì in quella macchina e in quel momento, decise di farla penare ancora un po'.
Desiderava che venisse da lui per supplicarlo di farla godere.
"Siamo arrivati mia cara, temo che questo dovrà aspettare..." con finto dispiacere, Jimin tolse la mano da sotto la gonna della moglie, lasciandola a bocca asciutta e con un velo di vergogna a coprirle il viso.
L'aveva rifiutata e non poteva non sentirsi imbarazzata, desiderava poter dire che non avrebbe mai fatto una cosa simile, ma sapeva che sarebbe stata una menzogna.
Quando Jimin scese dalla macchina per poter andare ad aprire la portiera della ragazza, il senso di disagio che aveva provato fino a quel momento svanì completamente non appena vista l'erezione venuta al marito. Si era eccitato anche lui.
Sorrise leggermente prima di scendere e si diresse verso l'entrata della villa.

"Che la sfida abbia inizio, Park Jimin."

60's  - PJMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora