La notte calò silenziosa ponendo fine alla cerimonia e rispedendo tutti alle proprie dimore, compresi i due novelli sposi che per tutta la serata non spiccicarono parola, bensì si persero tra le bollicine di un costoso spumante.
Mimì, leggermente frastornata dagli effetti dell'alcol assunto per la prima volta, si sentì più leggera, come se tutti i pesi che aveva trascinato fino a quel momento avessero iniziato a volare.
"Siamo arrivati, questa sarà la nuova casa...la nostra" - annunciò Jimin appena parcheggiato il veicolo rosso.
Lui, a differenza di Mimì, era perfettamente cosciente e anche particolarmente stanco, tutte quelle emozioni contrastanti lo avevano destabilizzato a livello fisico e mentale, desiderava solo riposarsi e dimenticarsi di tutto.
Per la prima volta i ruoli si erano invertiti: Jimin era cosciente della situazione che stava vivendo, stava lentamente realizzando gli effetti che susseguirono quel fatidico "Si" sussurrato in chiesa, mentre Mimí sembrava essersi persa, non pensava a ciò che le stava succedendo e l'unica cosa che desiderava in quel momento era risentire le labbra piene e morbide del suo sposo.
Anche se troppo orgogliosa per ammetterlo, in cuor suo Mimí capì quanto le fosse piaciuto il bacio che si erano scambiati; era ricco di dolore e sofferenza, carico di un forte turbine di emozioni eppure la ragazza in quel momento ebbe l'occasione di notare la dolcezza di quelle labbra, desiderando di poterle assaggiare ancora una volta."Chiederò alle domestiche di mostrarti ogni singolo angolo della casa, ora se permetti vorrei andare a riposare" -disse Jimin con un filo di voce aprendo la portiera a sua moglie e subito dopo allentandosi la cravatta.
Ma prima di riuscire a dirigersi nella stanza, si sentì preso per la manica della giacca e si girò notando la ragazza dalle guance arrossate.
"Non mi piaci, sia chiaro! Però mi piacciono le tue labbra, sono così morbide, sembrano dei cuscini ma non come quelli che avevo a Roma, ma come quelli che aveva mia zia Rita, nella maison-"
Fu in quel momento che Jimin notò lo stato di ebrezza della ragazza e quasi sorrise nell'udire il suo goffo discorso.
"Non sapevo parlassi così tanto" - dichiarò istigando la minore.
Quest'ultima si offese e mise il broncio, si girò dalla parte opposta e fece per andare verso l'enorme villa se non fosse che inciampò a causa della lunghezza del vestito e per poco non si ritrovò a faccia contro il pavimento immacolato.
Jimin fu abbastanza agile dall'afferrare la vita di Mimì per sorreggerla, per un istante, i loro sguardi si intrecciarono: in quel momento Mimì desiderò come non mai risentire le setose labbra del marito, così grazie anche all'alcol presente nel suo corpo, si protese in avanti e baciò il ragazzo. Questa volta però , a differenza della precedente, Jimin rimase sorpreso dal gesto della giovane e in un primo momento, si allontanò. La guardò nuovamente e rimase quasi incantato nel vederla: il trucco era leggermente colato e il vestito era tutto sgualcito eppure i suoi occhi lucidi, le labbra rosse così come le gote, gli fecero per un attimo dimenticare chi fossero veramente e tutte le vicissitudini che avevano passato. Si avventò sulla ragazza e premette con passione le labbra sulle sue. Ci misero poco a raggiungere la camera da letto, dove si disfarono degli abiti che erano diventati di troppo per i due.
Jimin accarezzò, toccò la ragazza in ogni singola parte del corpo guadagnandosi sospiri pesanti, macchiò la sua pelle candida con le sue labbra peccaminose e la fece godere per tutta la notte.
Mimì era inesperta, non sapeva cosa stesse succedendo, nessuno le aveva parlato del sesso prima di allora, eppure la stava facendo impazzire, desiderava sempre di più dal giovane, voleva sentirlo sempre più vicino.
Gli tirò dolcemente i capelli e percorse con le sue mani il suo corpo muscoloso, non ce la faceva più, voleva sentirlo.
"Jimin..."
Il ragazzo capì l'esigenza della moglie e sussurrando parole dolci per cercare di alleviare il dolore, culminò l'atto, fondendosi completamente con la sua, ormai sposa.
Il dolore che provò la ragazza fu indescrivibile tanto che piccole lacrime si formarono agli angoli dei suoi occhietti. Jimin notando la sua espressione di dolore, non continuò, la accarezzò e le baciò la fronte per cercare di tranquillizzarla, anche se in realtà lui stava esplodendo.
Quando finalmente l'agonia terminò, i due ripresero da dove avevano interrotto, facendo uscire dalle loro labbra versi osceni, grida e sospiri.
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60's - PJM
FanfictionSono gli anni Sessanta e al contrario dallo scenario abituale di quel tempo, Mimì non pensava minimamente al matrimonio, aveva ben altri progetti ma il destino non sembra essere dalla sua parte. Park Jimin era il rampollo di una delle famiglie più...