Il giovane uomo fece la sua entrata ed effettivamente non vi era dipinto che gli facesse onore; i morbidi capelli scuri che cadevano ordinarti sul viso ambrato, gli occhi affilati che scrutavano attenti il mio volto, le labbra carnose e rosee macchiate di innumerevoli peccati ed infine il suo corpo, mascolino e slanciato, fasciato da prestigiosi abiti.
Per quanto il mio orgoglio ne rimase ferito, era impossibile affermare il contrario: era dotato di una bellezza disarmante.
Dopo aver baciato la mano alla mamma, in segno di saluto, mi si avvicinò lentamente e, dopo avermi rivolto un inchino che io trovai insolito, mi rivolse la mano per poter riproporre lo stesso gesto che rivolse a mia madre.
Esitai per non poco ricevendo uno sguardo fulmineo dalla mia genitrice, mimò una frase a me incomprensibile ma captai velocemente la minaccia.
Rivolsi lo sguardo verso il giovane di fronte a me, sembrava irritato e quasi impaziente, posai delicatamente la mano sulla sua per poi sentire le sue morbide labbra sfiorare la mia pelle.
Mi maledissi per le sensazioni che provai successivamente a quel momento.
'Stavo perdendo il lume della ragione?'
"Siete splendida, signorina" - sussurrò al mio orecchio con voce soave.
La distanza tra i nostri corpi era nulla e questo fatto mi mise non poco a disagio, così mi allontanai all'istante e fu in quel momento che mi accorsi di star trattenendo un respiro.
Mormorai un 'grazie' e gli diedi le spalle per nascondere l'imbarazzo e la frustrazione.
"Bene, possiamo iniziare il pranzo! Alberto!"
*
"Mimì sei stata meravigliosa!" - escavò entusiasta la mamma.
Portai gli occhi al cielo e mi lasciai scivolare uno sbuffo; tutto era andato bene, troppo bene!
Sebbene non siano mancati i commenti riguardanti le nostre condizioni e ceti sociali, la nobile famiglia sembrò accettare questo matrimonio, notai l'espressione accigliata del giovane ogni volta che la zia accennava all'evento, probabilmente non ero l'unica a trovarlo assurdo.
"Tuo padre sarà all settimo cielo! Sarai l'orgoglio della nostra famiglia, finalmente riusciremo a vivere una vita più agiata..." - un sorriso si fece largo sul volto stanco di mia madre.
"La mia volontà conta così poco per voi?"
La donna mi rivolse uno sguardo confuso e mi intimò a continuare.
"Sono contro a tutto questo...voglio una vita diversa da questa"
"Mimì sei una donna, devi essere consapevole di dover fare dei sacrifici per te stessa, per il tuo bene futuro e per quello della tua famiglia. Pensi davvero che io mi sia voluta sposare con tuo padre? Eppure adesso sono una donna tranquilla, con una famiglia e due splendidi figli. Metti da parte i tuoi sogni, tesoro e inizia a pensare alla nostra sorte futura."
Quella notte non riuscii a dormire, rimasi a pensare mentre i raggi splendenti della luna illuminavano le mie lacrime.
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60's - PJM
FanfictionSono gli anni Sessanta e al contrario dallo scenario abituale di quel tempo, Mimì non pensava minimamente al matrimonio, aveva ben altri progetti ma il destino non sembra essere dalla sua parte. Park Jimin era il rampollo di una delle famiglie più...