Capitolo settantaquattro

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15/02/22

"Allora." La Celentano camminò per la sala con le braccia incrociate tra loro. "Ora che sei al Serale devi impegnarti più di prima. Lo sai?" Disse a Rachele che annuì subito.
"Perché ho voluto mandarti già da subito? Perché penso che tu nel palco del Serale possa fare tantissime cose. Il sabato sera è diversissimo dal pomeridiano eh, però ti dà tanta forza che secondo me farai un lavoro stupendo." Rachele fece un mezzo sorriso trovandosi d'accordo.

"Davvero non vedo l'ora di esibirmi lì. Fatico ancora a crederci in realtà, tutto questo mi sembra assurdo." La Celentano annuì comprensiva così come Montesso.

"Bene. Ora mettiamoci a lavoro.
Mettiti le punte e mi fai vedere Medora."

***

Rachele dopo aver fatto lezione con la Celentano aspettò in sala relax Christian, come che il ragazzo le aveva esplicitamente detto di non azzardarsi di andare in casetta senza di lui.

Da quando Mattia non c'era più, Christian era diventato improvvisamente silenzioso, il suo dolore non veniva condiviso neanche con Rachele, non ne voleva parlare. Era spento, lo si notava da tantissimi fattori, e anche se Rachele continuava a stargli accanto, Christian preferiva di tenere quel dolore per sè.
D'altro canto, anche Rachele si era rattristata parecchio i primi giorni sono stati i più difficili, anche se ovviamente la sua tristezza non era paragonabile a quella del suo migliore amico.

La porta si aprì rivelando la figura di Christian sudato. "Oh, finalmente." La ragazza si alzò dalle scalette della sala relax.
"Scusa, Todaro mi ha fatto lavorare molto." Disse buttando il borsone nella panchina e prendendo una bottiglia d'acqua nel piccolo frigo. "Che hai?" Chiese lei. Lui alzò le spalle. "Niente perché?"

"Sembri incazzato nero." La ragazza avanzò verso Christian mentre lui bevve un sorso. Chiuse la bottiglia. "Sono solo stressato."

"Mh."
"Cosa?"
"Strano ma non ti credo. Neanche un po'." Disse e lui fece una piccola risata. "Perché mi menti Chri?"

Il ragazzo sbuffò sedendosi sul tavolo mentre lei lo raggiunse. "Non è per Mattia, vero?" Christian scosse la testa.

"Mi da fastidio capisci? Dopo che ha detto tutte quelle cose vieni e fa finta di niente." Rachele non ci mise molto a capire che il ragazzi stava parlando di Nunzio. "Mi da fastidio come ha insultato Raimondo e sminuito Mattia. Ha detto che se non avesse ballato male quel giorno avrebbe sicuramente vinto." Fece un sorrisino amaro che faceva ogni volta quando gli giravano le scatole.

"E poi la scorsa settimana non mi hanno fatto ballare. Non lo so Rachele, mi girano parecchio per tante cose." Sbuffò sbattendo un piede per terra.

La ragazza rimase in silenzio finché lui smise di sfogarsi. "Può essere che non ti hanno fatto ballare per problemi del tempo magari. È capitato che a volte qualcuno non avesse avuto la possibilità di esibirsi. Tanto non succede nulla, ballerai la prossima volta.
Poi parlando di Nunzio, appena arriva in casetta gliele dici queste cose. Ti confronti e gli dici tutto quello che pensi." Christian annuì.

"Sì, lo so." Disse annuendo.
"Quando senti di stare male, perché non vieni da me? Potrei aiutarti, non dico che potrei fare chissà che cosa ma almeno non ti senti solo." Disse un po' titubante la ragazza.

Christian la guardò subito. "Certo." Disse sicuro. "Ovvio che ti vengo a parlare." La ragazza gli sorrise riconoscente, per poi sbilanciarsi ad abbracciarlo.

𝗧𝗶𝗺𝗶𝗱𝗲𝘇𝘇𝗮-> AlexDove le storie prendono vita. Scoprilo ora