• Eclissi

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Simone


2 mesi dopo

Non mi ero mai sentito tanto felice in vita mia, tutto ciò che avrei sempre desiderato adesso non è più solo un'illusione, ma la realtà che sto vivendo e che spero duri per sempre. Forse sono solo speranze di un adolescente innamorato, ma finalmente ai miei occhi il mondo sembra aver ritrovato il suo colore, specialmente quando vedo il suo sorriso. Il suo sorriso è la luce che riscalda il mio cuore e non potrei più farne a meno.
Tutto questo tempo perso in litigi, stupide gelosie, ricerca di altre persone che avrebbero potuto colmare i nostri cuori feriti, precludendoci la vera felicità, il vero amore. Quanto siamo stati sciocchi a procrastinare, ad aspettare l'altro senza sapere che anche lui stava attendendo un segno.
E adesso non riusciamo a rimanere distanti nemmeno qualche ora in più, non riusciamo a essere vicini senza avere un contatto, non riusciamo a guardarci negli occhi senza avvertire il desiderio ardente di baciarci.
Ma in questi mesi i nostri baci, i nostri gesti affettuosi, il nostro amore è rimasto confinato a una casetta di legno e una piscina vuota. Abbiamo scelto di dedicarci a noi stessi e a scoprirci insieme, a innamorarci ogni giorno di più, ma ancora non ci siamo svelati ai nostri amici, alle nostre famiglie e al mondo intero. Forse perché, dopotutto, siamo spaventati dall'idea che questo possa cambiare le cose tra noi, perché condividiamo qualcosa che è solo nostra e del quale ne conserviamo gelosamente il segreto.

«Regà ma allora che famo alla Vigilia? Festone a casa Balestra?»
Mi riscuoto dai meandri dei miei pensieri non appena mi sento nominare da Chicca.
«No, aspe', perché proprio da me?»
«Daje Simò non fa' er taccagno, sei l'unico tra di noi che c'ha la villa dove se pò fa casino» interviene Manuel facendomi l'occhiolino mentre gli altri non guardano.
Mi verrebbe voglia di baciarlo qua davanti a tutti per togliergli quel sorrisetto sghembo dalle labbra, ma mi trattengo dal farlo e assottiglio gli occhi minacciandolo con lo sguardo.
«Ma infatti Simo. Casa tua è perfetta per riunirci, ti prego!»
Laura mi rivolge uno dei suoi sguardi da cucciola abbandonata a cui non ho mai saputo resistere e che mi fregano sempre.

L'idea di passare tutti insieme la Vigilia di Natale, in effetti, non mi dispiace affatto, dopotutto siamo una specie di grande famiglia, come se fossimo tutti fratelli, più che amici.

«E va bene» concordo infine, ricevendo in cambio euforia e ringraziamenti da parte di tutti.
Mimo con il labiale un "questa me la paghi" in direzione di Manuel che non distoglie lo sguardo dal mio e, sorridendo, risponde un "quando vuoi" mordendosi il labbro con fare provocante. Se non fossimo in classe gliela farei pagare davvero.

Durante l'intera lezione nessuno riesce a rimanere concentrato sulla spiegazione del professore, perché tutti troppo impegnati a organizzare e pianificare la serata a casa mia. Talmente impegnati da non prestare attenzione alle occhiate che io e Manuel ci lanciamo continuamente, ai nostri sorrisi complici, alla mano che unisco alla sua sotto ai nostri banchi così vicini tra loro.

-Sei bellissimo oggi- scrive sul mio banco con la matita e a me manca di un battito il cuore, non mi abituerò mai a questa dolcezza che mi rivolge, ogni volta è un'emozione così forte che mi sembra di toccare il cielo con un dito.
-Non lo sono sempre?- rispondo sotto la sua scritta, rivolgendoci uno sguardo divertito da questo scambio inusuale.
-Oggi in particolare. Ho una sorpresa per la Vigilia-
-Ma c'è la festa-
-Prima della festa. Non prendere impegni-
Annuisco sorridente; non riesco ancora a credere che questa felicità sia davvero tra le mie mani. Non la lascerò più scappare, la curerò come fosse una pianta bisognosa di attenzioni e la porterò sempre nel mio cuore.

All'uscita da scuola, come da settimane a questa parte, io e Manuel ci appartiamo sul retro del liceo, come amanti clandestini, per scambiarci tutti i baci che avremmo voluto darci durante l'intera mattinata. Mi spinge poco delicatamente contro il muro tenendomi stretto al suo corpo mentre le sue labbra vagano da sole alla ricerca delle mie, creando un'armonia di lingue che si intrecciano e denti che cozzano leggermente per il bisogno frenetico di sentirsi, di avvertire il sapore di casa.
Le mie dita stringono la sua chioma mentre i nostri bacini entrano in contatto stretto e le sue mani fanno pressione sui miei fianchi, avvicinandomi ulteriormente a lui.
Ansimi di puro piacere provengono dalle nostre bocche gonfie di passione e i nostri cuori fanno un casino tremendo premendo contro il torace.

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