Capitolo 4

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Alla fine no, non avevano un posto al coperto dove mangiare quindi decisero che alcuni di loro avrebbero lavorato alla costruzione di un capannone in legno dove ora si trovavano le panche in modo da poter essere al coperto in caso di pioggia. Egon si era proposto per aiutare ma lo avevano poco gentilmente cacciato via dicendogli che stava bene dove si trovava e il moro aveva deciso di non protestare oltre e di continuare a lavorare tranquillamente senza protestare.

A volte Egon si chiedeva come mai lo odiassero tutti così tanto. Anche se era entrato con ancora tutti i gioielli addosso si stava impegnando per lavorare come tutti senza protestare e soprattutto senza dare problemi ma ancora non lo vedevano di buon occhio. Certo guardavano male anche quelli che si lamentavano quando avevano troppo da lavorare ma non spiegava perché continuassero ad odiarlo.

Ovviamente c'era anche chi lo ignorava bellamente come il castano che aveva riso di lui il primo giorno che lavorare all'orto insieme a lui o il bel biondo che era nelle cucine. E c'erano anche parecchie ragazze che non facevano altro che corrergli dietro, certo erano diminuite da quando la biondina antipatica aveva detto a tutti che non avrebbe avuto niente in eredità ma alcune c'erano e erano anche parecchio insistenti e fastidiose. Perché un bel ragazzo non si interessava a lui? Tipo il biondino che era in cucina?

-Egon- urlò uno dei mori che lavorava con lui all'orto, si era rifiutato di impararsi i nomi di tutti in quel posto visto che erano troppi e ci sarebbe stato per pochissimo tempo -porta questi in cucina e digli di conservarli per bene- concluse porgendogli un cesto pensante pieno di verdure di vario genere che quella mattina avevano raccolto, quelle verdure erano ovviamente state piantate prima che loro arrivassero li.

-vado- disse semplicemente il moro incamminandosi con un sorriso che andava ad allargarsi sul volto. Certo quel moro gli aveva chiesto di portare quel cesto in cucina perché voleva farlo stancare visto che sapeva perfettamente che aveva le braccia indolenzite per il troppo lavoro ma gli aveva fatto solo un favore: aveva una scusa per andare in cucina e provare un approccio diretto con il biondo del quale ancora non conosceva il nome visto che non era mai riuscito a chiederglielo.

-permesso- disse Egon dichiarano a tutti la sua presenza, nonostante l'avessero già avvertito per via del tintinnio dei suoi gioielli.

-oh ma guarda chi c'è- disse la bionda nobile che era seduta in un angolo a non fare niente. Egon le lanciò un'occhiataccia ma non le rispose pensando prima di tutto a posare il cesto con la verdura su uno dei tavoli li presenti.

-vi ho portato un po' di verdure-

-ci sfamiamo un esercito con quelle verdure- gli rispose la rossa incrociando le braccia al petto -ma possiamo sempre conservarle quelle che non ci servono-

-era proprio quello l'intento- disse Egon evitando di riferire il messaggio del moro, non voleva far arrabbiare la rossa. -e tu vedi di dare una mano- aggiunse poi guardando male la bionda che sbuffò.

-va bene, grazie per l'aiuto e adesso va via- concluse la rossa spingendo fuori dalla cucina il moro che in realtà non voleva per niente andarsene, non aveva ancora parlato con il bel biondo. Ma non riuscì a protestare e quindi fu costretto a uscire senza attuare il suo piano, ci sarebbe mai riuscito a parlare con il biondo? Sperava proprio di se.

-perché lo hai cacciato in quel modo?- chiese Owe ad Angie che si era subito messa a dividere la verdura.

-mi basta una persona ingombrante in questa cucina- borbottò la rossa guardando in direzione di Jasmine che si era nuovamente estraniata come suo solito. Alla fine si erano rasseganti ad avere un peso morto ma era meglio così da una parte visto che evitavano che combinasse macelli. -e comunque credo ti abbia puntato-

-chi?- chiese curioso Owe aiutando la ragazza.

-il moro, non te ne sei accorto?- chiese confusa Angie -ha avuto gli occhi fissi su di te per tutto il tempo per non parlare del fatto che anche mentre stiamo insieme agli altri ti osserva. Ti ha puntato- concluse la rosa con un sorrisetto sulle labbra.

-no, non me ne ero accorto- sussurrò Owe incredulo. Doveva parlare con suo cugino e alla svelta.

-io fossi in te non sarei così felice- disse Jasmine sbadigliando -quel coglione si veste di tutto punto sfoggiando ricchezze che non ha. Sono certa che stia cercando qualcuno di più ricco di lui per derubarlo-

-io non sono felice della cosa, sono solamente sorpreso- rispose con calma Owe, certo il moro era un bel ragazzo ma non ci aveva mai parlato e da come si atteggiava non gli sembrava per niente il suo genere.

-io ti ho messo in guardia- concluse la ragazza.

-anche se fosse non sono un nobile Jasmine, non ho niente- mentì il biondo. Nessuno li aveva minimamente dubitato di lui, pensavano tutti fosse semplicemente un popolano.

-vero, mi ero scordata che qui siete tutti pezzenti-

-ehi!- urlò Angie per niente felice di quel commento da parte della bionda, bionda che si era nuovamente estraniata dal mondo cosa che fece sbuffare il rossa e ricominciò il suo lavoro di divisione con più foga di prima per la rabbia. Quell'esperimento serviva per farli andare tutti d'accordo ma sembrava il contrario visto come si comportava Jasmine e non solo lei. I nobili si sentivano superiori a tutti e non facevano altro che dimostrarlo con piccoli gesti che tutti loro avevano intuito. L'esperimento di Meluan non stava andando per niente bene.

Owe maledisse mentalmente Jasmine. Quella ragazza parlava poco ma quando lo faceva scatenava sempre un putiferio dietro di se e si ritrovava ad essere più odiata di prima. Owe davvero non riusciva a capirla, cosa le costava non comportarsi da nobile per poco tempo? Quell'esperimento non sarebbe durato per sempre e loro sarebbero presto tornati alla loro vita di tutti i giorni, monotona e noiosa. Quella era davvero un'opportunità per scappare dalla loro realtà ma sembrava come se Jessica e gli atri non volessero minimamente coglierla.

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