Capitolo 2

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-che presuntuoso- disse Raymond tra le lacrime per le risate -ci sta guardando come se pretendesse un aiuto da parte nostra, cosa che ovviamente non avrà mai-

-be' ridere di lui non aiuta tanto Ray- disse Owe che dopo quel piccolo sfogo era riuscito a calmarsi anche se il suo sguardo continuava ad insistere sul moro che era davvero un bellissimo ragazzo. "Chissà da dove viene" pensò il biondo continuando ad osservarlo attentamente. In realtà una mezza idea di andarlo ad aiutare l'aveva avuta ma era certo che poi qualcuno si sarebbe potuto arrabbiare con lui e quindi aveva desistito.

-comunque non mi va giù che quel coglione sia qui tutto perfetto e precisino mentre tu ti sei dovuto tagliare i capelli. Ci hai messo anni a farteli arrivare fino alla vita- protestò Raymond osservando i capelli cortissimi del cugino che davvero non riusciva a vedere in quel modo -sembri un'altra persona-

-Ray è un esperimento e nessuno mi ha obbligato a tagliarmi i capelli, l'ho fatto di mia spontanea volontà proprio per non farmi riconoscere e poi mi ricresceranno velocemente-

-non mi piace comunque come cosa, quel coglione...-

-smettila di parlare di lui okay? Non dobbiamo farci condizionare da quello che fanno gli altri. Lascia perdere come si comporta il moro e pensiamo a fare del nostro meglio qui. Sono solo due mesi dopo i quali molta di questa gente non la vedremo più quindi non ti preoccupare- concluse Owe che non capiva come mai il cugino si stesse fissando sulle cose che non gli andavano bene.

-come vuoi, che facciamo? Io non ho nessuna intenzione di andare a caccia pure qui- borbottò il castano. Tra i vari compiti che ognuno di loro poteva svolgere c'era anche quello di andare a caccia per procurarsi il cibo e Owe era d'accordo con Raymond, non aveva nessuna intenzione di andare a caccia pure li. Fin dall'età di dodici anni entrambi partecipavano a qualunque caccia nel loro territorio, e non erano poche, Raymond era anche arrivato ad odiare uccidere poveri animali indifesi nel loro caso solo per il gusto di farlo. Erano costretti e quindi lo facevano entrambi ma per colpa di questo odio smisurato per la caccia Raymond si era trovato a non voler più mangiare carne cosa che inizialmente aveva spaesato tutti ad Ar-Rawda, soprattutto la madre, ma alla fine avevano accettato la sua decisione. Certo se non c'era altro Raymond un po' di carne la mangiava ma preferiva non farlo. Con il passare del tempo era anche riuscito a non essere lui uno dei concorrenti durante le cacce organizzate ma faceva da semplice scudiero al cugino che essendo l'erede di Ar-Rawda diversamente da lui non poteva sottrarsi ai suoi doveri.

-possiamo vedere se ci fanno cucinare- propose Owen alzandosi e andando verso il centro dove alcuni, finalmente staccatisi dal moro, stavano iniziando a dividersi i compiti.

-ma se non lo abbiamo mai fatto! Vuoi davvero fare un disastro?- chiese il castano poco convinto della cosa. Non che lui e Owe non avessero mai provato a cucinare solo che Gwendalin, la cuoca del palazzo di Ar-Rawda, ogni volta li aveva cacciati via dicendo che non era il loro compito quello di imparare a cucinare.

-sarà una prova! Se tu non vuoi puoi sempre proporti per i lavori pesanti dell'orto- concluse Owe indicando il piccolo orticello in parte già costruito.

-perché no! Almeno non vedrò carcasse di poveri animali- ragionò Raymond che corse subito verso il ragazzo che stava dividendo i turni per dire che avrebbe volentieri lavorato nell'orto. Poco dopo li raggiunse anche Owe che chiese se ci fosse posto per la cucina e a una risposta affermativa sorrise felice della sua scelta, certo non lo sapeva fare e quindi avrebbe imparato al momento ma sembrava divertente come cosa.

-un ragazzo che vuole stare in cucina?- chiese confusa una ragazza dai rossi capelli vedendolo andare verso di loro.

-perché no? Questa è un'esperienza e vorrei provare cose nuove non trovate?- disse loro Owe che si ritrovò a sorridere visto che anche le ragazze lo stavano facendo.

-hai mai cucinato prima?- chiese sempre la rossa curiosa.

-no, spero non sarà un problema insegnarmi-

-no, nessun problema. Spera di essere abbastanza bravo ad imparare in fretta. All'inizio però credo ti metteremo a tagliare verdure per sicurezza-

-nessun problema-

-IO NON CI VADO IN CUCINA!- Owe e le altre cinque ragazze si girarono confusi verso la ragazza bionda che aveva appena urlato.

-perché no?- chiese il ragazzo castano che stava segnando i compiti a tutti.

-perché non mi sporco le mani in quel modo barbaro!- protestò ancora la ragazza facendo sospirare Owe. Prima non l'avrebbe detto visto che dall'aspetto sembrava una ragazza normalissima come tutte le altre solo che dopo la sua uscita il biondo non aveva nessun dubbio nel dire che anche lei veniva dall'aristocrazia.

-se non vuoi stare in cucina allora puoi andare al lavaggio panni- continuò il castano che doveva aver intuito la stessa cosa di Owe visto che stava sorridendo sadico.

-ancora peggio!-

-vuoi occuparti dell'orto? Cacciare? Pulire? Cosa vuoi fare tra queste cose? Non c'è altro e di certo non puoi startene ad oziare tutto il giorno anche quel tizio li ha deciso di lavorare di sua spontanea volontà!- il castano aveva indicato il moro che nel mentre aveva alzato un sopracciglio per essere stato interpellato ma non disse niente incrociando semplicemente le braccia al petto.

-e va bene mettimi in cucina!- si arrese a dire la bionda guardando tutti malissimo, iniziavano bene in quel modo. Oltre alla bionda però nessun altro protestò per i compiti che gli erano stati assegnati e divisi, maschi e femmine, andarono in una delle due baracche adibite a dormitorio.

-ma ci entriamo tutti qui dentro?- chiese confuso Raymond avvicinandosi al cugino osservando attentamente la loro baracca che presentava davvero pochi letti rispetto a quanti erano.

-c'è il piano superiore- gli fece notare il biondo indicando la scalinata di legno che presumibilmente portava al soppalco. -io vedo se trovo posto sopra- aggiunse poi salendo con calma le scale.

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