Epilogo

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Dicono che la vita possa essere triste, che possa essere felice, l'importante è stare bene. Nella mia vita c'è stata molta tristezza, ma sono le piccole cose a renderla favolosa. Oggi è il miglior giorno della mia vita e allo stesso tempo il peggiore. Non passerò direttamente ai fatti, racconterò dall'inizio quel che è successo.
Mi ero svegliata come ogni giorno qui al campo, oggi avevo deciso di rimanere alla capanna 9, appena svegliata ho fatto quello che faccio ogni dannatissimo giorno. Vado alla mensa, mi esercito con la spada, vado al lago per farmi una nuotata e torno alla capanna 3, ogni giornata è monotona, ma oggi ha un ché di speciale, lo sento nell' aria, mi alzo dal letto e naturalmente inciampo in qualcosa, o meglio qualcuno.
-PERCY CHE CI FAI QUI?- dico, okay a prima mattina sono MOLTO suscettibile, lo ammetto, è un mio difetto.
-scusa ero venuto a svegliarti ma mi è caduto Vortice - mi risponde.
Mi alzo e mi vesto, andiamo alla mensa ma il tempo di arrivarci e sento il corno, l'allarme del campo.
Io e Percy ci dirigiamo verso il la casa grande e poi lo vedo.
Occhi castani, capelli color rame, sguardo divertito....Leo Valdez, ritornato dal mondo dei morti.
Inizio a camminare lentamente, scioccata, appena arrivo lo abbraccio forte, ma lui non ricambia l'abbraccio.
-Ehm...ci conosciamo? - mi dice, mi stacco per guardarlo negl'occhi, "sta scherzando" penso.
-Leo? Non ti ricordi di me? Sono la tua ragazza!- lui mi guarda interrogativo.
-Non so chi sei e non ho una ragazza-

La figlia dell'OlimpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora