Perché non sono io? perché lei?

316 24 0
                                    

Mi risveglio su un letto con una fascia e un do loro lancinante allo stomaco. Leo sta vicino a me piange, si dispera.

Non riesco a parlare allora muovo leggermente le dita.

-Alessia- dice tra le lacrime-sei viva-

In risposta chiudo leggermente gli occhi.

-Cal? Vieni. Fai il cambio fascia-

Viene Calipso con una nuova benda.

-Avete estratto il proiettile? -Riesco a dire

-no non lo sappiamo fare-dice Calipso

-dammi una pinzetta-dico

-cosa???? Non puoi togliertelo da sola-

-Certo! dammi una pinzetta Cal-

Lei me la passa. Faccio un respiro e la infilo della buco che mi è rimasto, lo trovata, la estrao.

-ecco un regalo-dico ironica

-Non dovevi, potevo farlo io- ma si smentisce subito

-Andiamo-dico, mi alzo e cammino verso la mensa

-Avete dell'ambrosia?-dico al gruppetto seduto a torno al tavolo

-Alessia?!? Ah si ecco- dice Percy passandomi un cubetto di Ambrosia e un bicchiere di nettare, mi aiuta a sedermi e bevo quel buonissimo succo, mi sento meglio.

-Come stai?- mi chiede Nico

-Come potrei stare dopo che sono stata sparata?-dico quasi urlando- bene- dico poi con voce calma.

-Vieni ti accompagno un po' all'aria fresca- dice Annabeth

Una volta fuori mi sento come se avessi trattenuto il respiro tutto il tempo. Nel mare fuori vedo Grover che mi chiama e che mi dice di tornare a Napoli.

-Alessia, Crono sta ad Atene dovremo attaccare adesso, ora o mai più-

-si! posso materializzare la nave direttamente un Grecia, ma prima voglio tornare a scuola.

-Perché-

-devo sistemare un paio di cosette-

Ritorno dentro

-deviazione della rotta, 5 minuti per l'atterraggio a Napoli-

E come previsto dopo cinque minuti precisi ci ritroviamo a Mergellina.

-prendiamo le moto, seguitemi-

Prendiamo una moto a coppie, ci mettiamo io e Leo, che non la sa guidare, su di una.

Dopo circa mezz'ora di lamentele di Leo siamo arrivati a casa mia.

-Perché siamo qui?- dice Percy

-Ti presento casa mia, fratellone- dico-Dobbiamo andare, Grover ci aspetta a scuola-

-Perché?- dicono tutti all'unisono

-niente domande si va ORA!!-non mi accorgo che sto usando la mia lingua amaliatrice.

Ci dirigiamo verso la mia cara e vecchia scuola

-signorina la vedo in ritardo -dice la prof Riccie

-professoressa non mi dia fastidio ho preso anche una pallottola in pieno stomaco, perciò vorrei parlare con Grover.

Lui viene verso dei me- finalmente ha ricevuto il mio messaggio-

-Che volevi dirmi-

-ci sono moltissimi semidei in questa scuola, ti potranno servire da esercito, io li sto già allenando-

-Non ti preoccupare abbiamo una Dea che ci aiuta-

-Quale?-

-Calipso-

-Cosa???? Ma non era ad Ogigia???-

-Si. Lo liberata-

-cosa hai fatto? Non dovevi, gli dei se la prenderanno con te-

-No, non lo hanno fatto anzi l'hanno trasformata in Dea-

-Ah okay, meglio. Ma de i accettare lo stesso il mio esercito, non verranno sull'Argo II, rimarranno in un altra barca.-

-Okay digli che aspetteremo fuori nel cortile, tutti devono avere una spada o un coltello-

-Okay ciao Ale- dice Grover.

-Addio- dico con le lacrime agli occhi

Mi guarda con aria interrogativa, mi legge nel pensiero, il mio unico pensiero adesso "morirò per al profezia che dice: l'essere con il sangue degli Olimpi morirà straziante. Fuoco e acqua distruggeranno il male, ma un giuramento infranto si dovrà mantenere" "non morirai alessia" dice Grover nella mia mente" "sono già quasi morta, sono debole, è molto facile che io muoia, addio ti voglio bene custode"

Vado nel cortile ci sono un sacco di ragazzi. Gli urlo -CI RIVEDREMO AD ATENE FRA DUE SETTIMANE PER COMBATTERE CONTRO CRONO-

-Alessia?-dice Peppe, un mio compagno si classe, alle mie spalle

-ah Peppe sei un semidio come vedo- annuisce.

-Se vuoi sali sull'Argo II- dico

-okay a gra....- viene interrotto da una voce.

-ALESSIA?? Eccoti non ti trovavo, questo è l'esercito di Grover?- dice Leo mettendomi un braccio sulla vita. Arrossisco.

-Si lui è Giuseppe, Peppe per gli amici vero Peppino?- scherzo non lo chiamo mai Peppino lo faccio solo per dargli fastidio.

-andiamo e alla svelta, guidi tu?-

-Si certo, Giuseppe sai guidare una moto?-

-Si credo di si- dice

-Io ho imparato, se vuoi vado con lui e tu con Nico- dice, perché con Nico? Non capisco perché non va con Alessia. Aspetta ma è da molto che non la vedo sulla nave è non è venuta con noi sulle moto ma aspetta.

-Leo ma è da molto che non vedo Alessia ma dov'è finita?

-Non te lo ricordi? Quando sei stata colpita dal proiettile lei si è buttata addosso ad un'empusa e lei la uccisa, abbiamo riportato il corpo alla famiglia.-

Ale è morta. Buio solo buio, sarò svenuta non so ma mi risveglio in un bar.

-Signor D come sta?- dico

-come pensi che stia, mia figlia è morta come potrei essere felice?- dice Dionisio.

-mi dispiace avrei dovuta proteggerla-

-Si avresti dovuto, ma non avresti potuto. Non è colpa tua ma, figlia mia rivendica tua sorella distruggi quell'empusa e tutto il mare. Ti do la mia benedizione- detta l'ultima parola mi sveglio di colpo. Mi trovo nell'infermeria della scuola.

-devo vendicarla, devo vendicarla, devo vend.....-

-calma, calma- dice Leo

-È morta per colpa mia-

-No non è colpa tua calma, calma-

Mi alzo. Io e Nico andiamo sulla moto lui tutto il tempo parla ma io non ascolto.

-Alessia?- dice Nico ad un tratto

-si- dico

-volevo dirti che io ti amo ancora e ti amerò sempre, ma ti ho lasciato perché morirò-

-Ti voglio confessare un segreto-

-Dimmi-

-Ci rivedremo nel tartaro. Morirò come dice la profezia perciò ci rivedremo-

-No. No.... non è giusto non lo meriti- lo zittisco con un bacio. Più che altro perché voglio che senta le mie labbra per un ultima volta prima che muioiamo, non perché mi piaccia.

-Scusa non dovevo- dico

-Non ti preoccupare non ce lo dirò se vuoi- dice sorridendomi.

La figlia dell'OlimpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora