Sotto...cosa?

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Louis trattenne il respiro mentre rielaborava ciò che Harry gli aveva appena detto.

-Devi diventare il mio sottomesso Louis.-

Quelle parole gli rimbombavano nelle orecchie producendo un fischio fastidioso, trattenne il respiro per un attimo e ripeté quello che gli era stato detto:

- Il tuo Sotto...cosa?- la sua voce che già normalmente era squillante e femminile, ora era acuta e aspra, non che non avesse capito, lui sapeva benissimo cos'era un sottomesso, due o tre volte si era lasciato legare le mani o dare qualche sculacciata, ma diventare addirittura uno schiavo sessuale...Capiamoci bene, Louis era una persona abbastanza ribelle e indipendente, delle regole lui se ne infischiava e ne tanto meno ubbidiva a sua madre, figuriamoci inginocchiarsi ai piedi di un qualsiasi belloccio di turno e farsi comandare a bacchetta e porre il suo corpo alla mercé e desiderio di un'uomo, ma non era un'uomo qualsiasi, l'uomo era Harry.

Subito aggrottò le sopracciglia in un cipiglio tra il pensieroso e l'arrabbiato.

Si immaginò nudo ai piedi di Harry mentre lo guardava dall'alto, le ginocchia erano sul pavimento e la testa leggermente reclinata, il suo sguardo azzurro scrutava le gambe lunghe ed eleganti e poi il membro invitante a portata di bocca, gli addominali piatti, il petto forte, i riccioli mori che gli cadevano sulle spalle, le labbra rosse reclinate in un ghigno sensuale e gli occhi verdi, magnetici, animali che brillavano alla luce fioca di una lampada della camera da letto.

Lui era lì ad aspettare che quella figura così alta muovesse le sue dita lunghe e lo carezzasse impartendogli l'ordine di compiacerlo e lui, ...l'avrebbe fatto con gioia, si sarebbe concesso a quegli occhi verdi peccaminosi e non avrebbe provato rimorso per la sua indole ribelle repressa, perché mai uomo era stato più felice di ubbidire se per promessa avrebbe ottenuto quelle iridi verdi a premiarlo.

Mentre pensava Louis, aveva stretto di più le gambe per nascondere l'eccitazione e il cipiglio che aveva in viso non si era dissimulato, arrabbiato per i suoi pensieri e che fosse così volubile davanti all'esempio di virilità che emanava Harry Styles, intanto il suo oggetto dei desideri lo aveva guardato con un sorrisetto quasi colpevole e pagato il conto si alzò dal tavolo porgendo la mano a Louis.

-Andiamo, non mi sembra il caso di parlarne qui.-

Louis guardò la mano di Harry con un un sopracciglio alzato e la prese poco dopo ancora sospettoso.

-Dove mi porti?- chiese infatti con un tremolio alle gambe ed un erezione da primato.

-Fidati di me non abuserò del tuo bellissimo fondo schiena, senza il tuo permesso.- disse con un sorriso sta volta più luminoso e sentito.

Salirono in macchina con Louis che respirava a fatica e la sua erezione aveva deciso di torturarlo facendogli capire che questa situazione piaceva al suo corpo, in completo disaccordo con la sua coscienza, che aveva sospettosamente la voce di Liam.

Louis William Tomlinson! Cosa pensi di fare fidandoti di uno sconosciuto, che oltretutto ti ha appena proposto di essere il suo Sottomesso!?

La voce dell'amico riecheggiava nella sua testa con prepotenza e più la macchina andava lontano dal quartiere in cui viveva, più la coscienza-Liam urlava di tornare indietro, ipotizzando uno stupro in piena regola.

Con ansia crescente e con l'erezione che gioiva stretta nei suoi pantaloni, arrivarono ad un complesso di villette a schiera, molto semplici e carine, si fermarono davanti ad una villetta tinta di bianco panna ed una deliziosa porta d'ingresso blu, la serranda del garage si aprì e un ampio garage si mostrò in tutto il suo splendore, con tanto di attrezzi per il giardinaggio.

Yes, Mr. Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora