Non sapeva esattamente come ci fosse finito sulla panca in mogano, situata nella Camera Bianca del suo benamato Cavaliere dalle camicie Improbabli.
Ricordava vagamente la colazione avvenuta la mattina stessa, Zayn e Liam lo guardavo con curiosità mista a preoccupazione, Harry lo aspettava in macchina.
Le lezioni all'università erano passate veloci, Louis guardava il soffitto assorto nella sua bolla.
Il discorso avuto con Harry la mattina prima aveva fatto sì che Louis lasciasse da parte ogni ostilità.
Si sentiva in un certo senso più in pace adesso, come se il macigno che si era arenato sul suo cuore si fosse trasformato in miele.
All'uscita dell'università c'era Lui.
E ok che Harry Styles in se è un pezzo di carne interessante, ma potete immaginarlo con pantaloni di pelle abbinati con i stivali, una camicia bianca un po' alla Bohème con ricci sul petto e sulle maniche, lasciata sciolta in modo da mostrare le rondini tatuate, una giacca di pelle da motociclista,capelli selvaggi lasciati boccolosi sulle spalle, appoggiato in modo sinuoso e al quanto da ti-prego-prendimi-sul-sellino-della-tua-moto, su una Harley-Davidson nera e argento (Dov'era finita la macchina?), con quell'aria da semidio sceso in terra per liberarci da tutti i mali?
Com'era possibile una simile perfezione in un essere umano?
Ve lo spiego io, è impossibile, gli scienziati dovevano seriamente fare degli studi su di lui, tanto per capire come mai noi comuni mortali dobbiamo accontentarci di ciò che c'è più deplorevole, degradante e deprimente a questo mondo.
Io-Sono-Dio-Luridi-Babbani lo aveva fatto salire sul sellino posteriore ed era partito a razzo.
Louis si era limitato a stringersi alla sua vita chiedendosi come mai un essere come Harry Styles si interessasse ad uno basso, un culo sodo da donna, la voce altrettanto femminile e con nessuna qualità apparente che potesse destare tale interesse.
Harry aveva parcheggiato la moto con un rombo e lo aveva letteralmente trascinato dentro casa con un ghigno stampato sulla bocca rosso ciliegia.
Ed eccolo qua steso su di una panca, nudo, con il sedere esposto ed Harry che gli girava intorno, contemplandolo, quasi sentiva lo sguardo bruciare sulla sua pelle, come a marchiarlo e a ricordargli che nonostante lui si sentisse imperfetto, c'era qualcuno che lo osservava come un opera d'arte.
Delle corde a legarlo saldamente sul mobile, alcune sui suoi porsi, altre attorno alle ginocchia che gli davano una sensazione di ruvido, raschiavano la pelle candida e sensibile, lo facevano sentire come fuoco, come sulla cima di una montagna a riempirsi i polmoni di aria fredda, come sospeso nel vuoto, col cuore in gola e i polmoni stretti in una morsa, il cuore che batte, il respiro affannoso, così vivo.
E non si era mai sentito così prima d'ora.
Non aveva provato cosa fosse la vera adrenalina.
Si sentiva così scandalosamente audace, pronto, con il sedere all'aria e la consapevolezza che Harry l'avrebbe fatto sentire come se la sua esistenza fino a quel momento era solo sopravvivenza.
Riconobbe il tocco di una sciarpa di seta sulla sua natica, avvertì uno spostamento d'aria, Harry dietro di lui aveva arrotolato la stoffa e ci aveva fatto un cordone ben stretto.
Poi una sferzata ruppe il silenzio statico della stanza.
Il suo sedere venne a contatto con la sensazione di un Dolore di Seta.
Poi di nuovo, ed ancora, ancora, ancora, fino a che i loro respiri non si spezzarono, poteva immaginarsi Harry dietro di lui, con i ricci scomposti e sudati, il viso lungo e luccicante, i muscoli tesi, le braccia, le gambe, uno Zeus in procinto di scagliare la sua folgore.
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Yes, Mr. Styles.
FanfictionQuando Louis, un Gay perfetto, dalla punta dei suoi capelli alla suola delle sue scarpe, pensa di conquistare Harry Styles, suo compagno di corso al college, non immagina che dietro ai suoi cappelli strampalati e le camicette semi aperte, molto sexy...