La stanza era piccola ma accoglieva senza problemi tre professori in piedi e due studenti seduti. Non c'erano finestre e la luce di due torce riscaldava l'aria, rimbalzando sulle pareti grige in solida pietra, illuminando la sala e i presenti.
Flitwick lanciava continue occhiate di rimprovero al ragazzo della sua casa, Marcus Coregru, in un silenzio carico di sottointesi.
Anche Malfoy guardava Marcus, sorridendo beffardamente mentre lo studente ricambiava con uno sguardo impassibile: lo aveva salutato solo qualche ora prima al lumaclub e ora il suo sorriso tronfio era scomparso e questo faceva cantare angeli e sirene, per il professore.
Claw teneva lo sguardo fisso davanti a sé, con aria sicura e determinata. Flitwick, su richiesta della ragazza, le aveva permesso di correre fino alla sala comune per cambiarsi d'abito, con la raccomandazione di non parlare con nessuno nel frattempo. L'abito verde era sparito, sostituito dalla normale divisa scolastica dei serpeverde. Il mantello che le aveva ceduto Harry era stato piegato accuratamente e appoggiato sulla panca di fianco a lei.
Flitwick parlò per primo, facendo rimbalzare nella piccola stanza la voce leggermente stridula in tono stancamente formale.
-Studenti, siete pregati di dire la verità. Non è ammissibile il contrario e ogni fandonia o informazione taciuta sarà punita a seconda della gravità delle conseguenze. Non nascondo che, al responsabile di questa vergognosa impresa, potrebbe spettare l'espulsione.-
Malfoy stette in silenzio, lanciando uno sguardo di glaciale accordo sugli studenti e incrociando le braccia sul petto.
Poi Harry prese la parola.
-La signorina Dalifree, poco prima che lo scambio tra gli studenti e il dipendente dei Tiri Vispi Wisley avesse luogo, ha cercato di avvertire il professor Lumacorno, il professor Malfoy e la professoressa Granger. È venuta spontaneamente con noi, quando ha saputo che i suoi compagni erano stati catturati. Presumo che abbia qualcosa da dirci. Signorina Dalifree, vuole che le ponga qualche domanda, per cominciare?- chiese Harry.
Notò che Flitwick aveva scoccato uno sguardo stupito a Claw, mentre la penna scribacchiava da sola sul foglio.
-No, grazie. Comincerò dall'inizio ma temo che sia una storia piuttosto lunga.- disse tranquillamente, mentre lo sguardo impassibile di Marcus cominciava a vacillare e il suo respiro accelerava impercettibilmente.
-Ma non è giusto!- esclamò Marcus. -Avrà capito che ci eravamo fatti scoprire e avrà pensato di salvarsi correndo da Lumacorno! Pensate veramente che...-
La voce gli si spense in gola quando Malfoy si portò un dito alle labbra, gli angoli della bocca piegati in un inquietante sorriso e gli occhi dardeggianti di trionfo piantati nei suoi in un chiaro primo ed unico avvertimento.
Per un attimo venne mantenuto il silenzio, poi Claw si schiarì la gola e Malfoy le fece cenno di proseguire.
-I ragazzi che avete scoperto questa sera vicino al passaggio segreto sono parte di un'organizzazione di quindici persone che si fanno chiamare I Malandrini. Si è formata all'inizio dell'anno scorso, quando molti ragazzi notarono che Peeves sembrava comportarsi in modo strano.-
-Peevs? Peevs lo spiritello?- chiese il professor Flitwick, riferendosi all'entità dispettosa che infestava Hogwarts da tempo immemore, disseminando trappole e cantando canzoncine sconce nei corridoi della scuola. Una volta Harry aveva quasi rischiato di venire ucciso da un grosso vaso che Peevs aveva spinto giù da una rientranza sulle scale, aspettando che qualcuno ci passasse sotto. All'epoca era anche stato costretto a correre per non essere incolpato da Gazza per l'incidente, visto che dove c'era uno andava anche l'altro, in agguato nel tentativo di catturarlo.
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Il ritorno dell'erede di Serpeverde
FanfictionHarry, a capo dell'ufficio Auror, riceve una lettera inaspettata dalla professoressa McGranitt, l'attuale preside di Hogwarts. La richiesta che gli fa la nota strega lo riporterà nella sua vecchia casa in un momento delicato: un caso di gente scompa...