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Una volta nella doccia cerco di affrettarmi a terminare per evitare che i pensieri possano trovarmi, ma in quella disperata corsa verso il vuoto alla fine vincono loro: mi raggiungono e mi blocco, scoppiando di nuovo in lacrime. Sento anche le gambe cedere e mi abbasso contro la parete, battendoci contro un pugno per la frustrazione di non essere riuscito a rimanere in piedi nemmeno per qualche minuto... in tutti i sensi.
Non so quanto tempo passi, ma mi sembra così tanto da riuscire piuttosto quasi a contare le gocce d'acqua emesse dal getto e i brividi di freddo che mi provoca sulla mia pelle, a cui non riesco comunque a reagire.
Sono sul punto di addormentarmi, quando sento bussare alla porta e sussulto.
<<Ho fatto>> rispondo subito cercando di mettermi in piedi.
<<Stai bene?>> mi chiede Tsukki dall'altra parte senza preoccuparsi del problema del tempo che ho sottolineato, e rimango in silenzio.
<<Sì, ho fatto...>> ripeto dopo un attimo chiudendo l'acqua e reggendomi a tutto ciò che incontro per uscire e asciugarmi; indosso solo l'intimo e mi avvolgo il telo sulle spalle per nascondere tutto il resto.
<<Scusa se ci ho messo troppo>> ridacchio appena apro la porta e lo trovo di fronte a me.
<<Non scusarti, non volevo metterti fretta>>
Ma quale fretta? Anzi, meno male che mi ha svegliato piuttosto, tanto mi ero già lavato abbastanza da...? Mezz'ora?
Non riesco a replicare, ma mi sporgo debolmente verso di lui per abbracciarlo.
<<Hey, sono qui...>> sussurra lui, mettendomi i capelli ancora bagnati dietro l'orecchio. <<Ti porto di là, va bene? Posso prenderti?>>
Annuisco nascondendo il viso per la vergogna, tenendo saldamente l'asciugamano mentre mi tira su.
Appena torniamo in camera mi lascia con calma sul letto, inginocchiandosi davanti a me.
<<Ti ho preparato dei vestiti, vanno bene questi? Non volevo aprirti lo zaino, quindi li ho presi dai miei>>
I suoi vestiti. Credo di star arrossendo, ma di sicuro sorrido.
<<Vanno benissimo, grazie... non dovevi preoccuparti però>>
<<Stai tranquillo>> mi rassicura subito dolcemente. <<Posso aiutarti o preferisci fare da solo?>>
Capisco cosa intenda e sorrido ancora al suo tatto.
<<Puoi... cioè, se ti va...>> balbetto spostando lo sguardo, ma lui non ci dà peso e mi mette subito a mio agio.
<<Ci penso io>> conferma alzandosi di più sulle ginocchia, iniziando con la maglietta che mi aiuta ad infilare seguendo i miei movimenti per darmi il tempo di passare l'asciugamano tra una mano e l'altra in modo da rimanere coperto, passando poi ai pantaloncini che indosso con più facilità.
<<Ecco qui... a posto?>> chiede con la stessa calma e annuisco con un lieve sorriso.
<<Grazie>>
Lui sorride in risposta, alzandosi prima di riprendere l'asciugamano ora a terra.
<<Aspetta qui che prendo il phon>>
Faccio per rispondere, ma è già uscito dalla stanza, e tanto non credo avrebbe accettato obiezioni.
Torna poco dopo e non aspetta ancora prima di attaccare la spina, mettendosi in piedi davanti a me per asciugarmi i capelli.
<<Posso fare io...>> provo a dire, ma mi ferma subito.
<<Shh, tranquillo>> sussurra passandomi una mano tra i capelli, accendendo il phon subito dopo.
Chiudo gli occhi al piacevole rumore che riempie la stanza, sporgendomi leggermente per seguire il suo movimento che mi invita a poggiarmi al suo busto, e non riesco a trattenermi dal piangere ancora... mi ricorda quando lo faceva mia madre, da piccolo. Quando ero ancora ciò che si aspettava da me.
Ma non mi pento di non esserlo diventato, solo di aver creduto alle sue bugie, quando mi prometteva che ci sarebbe sempre stata e mi avrebbe supportato a prescindere.
E ora invece c'è lui, a ricordarmi le stesse cose... solo che adesso so di far bene a riuscire a crederci.
Sono felice di non aver perso la fiducia.
Ancora immerso nei ricordi, non mi accorgo nemmeno che abbia finito, lo realizzo solo quando si sposta leggermente per posare il phon a terra e staccare la spina stando attento a non farmi muovere, al che mi sollevo col viso per lasciarlo fare più facilmente.
<<Pensavo dormissi>> sorride riavvicinandosi.
<<Quasi>> ridacchio alzando il viso su di lui e sono certo che veda le lacrime, ma ormai non mi importa.
<<Riposati ora, se vuoi ne parliamo domani, solo se te la senti>> mi rassicura sedendosi accanto a me e scuoto la testa.
<<Voglio, va bene ora... se vuoi tu>> aggiungo guardandolo timidamente.
<<Certo che voglio, sono qui>>

Cerco di ricostruire l'ordine degli eventi, nonostante la testa provi con tutte le forze rimaste a dimenticare e mi sembra passato così tanto tempo da avere già la memoria offuscata.
Vedendomi in difficoltà mi ha stretto a sé per farmi stendere con lui, e finalmente inizio a parlare poggiato contro il suo petto, cercando di sistemarmi nel modo meno fastidioso possibile per tutti i dolori e il disagio.
<<Quando sono tornato era davvero arrabbiata... ha cominciato a dirmi cose brutte e usare i pronomi sbagliati, ma quella purtroppo è la normalità. Ho cercato di scappare verso la camera, ma prima che salissi le scale mi ha afferrato per il braccio e...>> sospiro, prendendomi un attimo per la parte più pesante <<mi ha sbattuto contro la parete. Poi, come se non le bastasse, mi ha dato anche uno schiaffo. Riesco a divincolarmi dalla sua stretta, ma continua a ferirmi con le parole: "essere contro natura", "uno schifo" e così via... il resto lo sai>> termino con una lieve risata, nonostante sentissi già la voce incrinarsi sempre di più, ma stavolta riesco a trattenermi.
Forse ho finito le lacrime.
<<Tadashi... mi dispiace così tanto>> sussurra dopo un sospiro, e cerco di intervenire subito per non farlo sentire in dovere di consolarmi, sapendo benissimo quanto sarebbe impossibile.
<<Tranquillo, davvero... è passato>>
<<È normale faccia così male, non devi sminuirlo. Però sì, ora è passato e andrà sempre meglio, te lo prometto>> mi rassicura stringendomi con attenzione e riesco ancora a credere davvero alle sue parole. <<Ora ci sono io con te>>
Ci sei sempre stato, vorrei rispondergli... vivo grazie a te.
<<Grazie davvero, non ho bisogno di altro>> riesco però soltanto a dire.
Ma il significato è lo stesso.

«the Weight on my Chest»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora