<<C'è una cosa che non sapete...>> inizio senza pensarci ancora, in modo da incastrarmi da solo e costringermi a dirlo: è arrivato il momento e non voglio tornare indietro... non posso e non voglio nascondermi dietro alla vergogna, sono stanco di farlo.
Senza accorgermene, alcune lacrime sfuggono dai miei pensieri e mi sento ancora più ridicolo, ma prima che il malessere torni a prendere il sopravvento, sento Tsukki avvicinarsi di più a me e poggiarmi la mano sulla spalla.
Con quel semplice gesto mi sento di colpo più forte, come se mi avesse ricaricato in un secondo.
Sollevo il viso per mandargli un sorriso, prima di schiarirmi la voce nel tentativo di tornare alla difficoltà dell'argomento.
<<Scusate, ce la faccio>> ridacchio con gli occhi sulle mie gambe che muovo nervosamente, cercando di alleggerire quell'atmosfera di imbarazzo e tensione, ma per fortuna vengono in mio soccorso.
<<Stai tranquillo, non sembra una cosa facile, perciò prenditi il tuo tempo... siamo qui>>
Alzo lo sguardo e incrocio quello di Suga, che si rannicchia davanti a me con la sua solita espressione dolce e confortante, prima di sedersi al mio fianco.
Sono davvero grato di avere compagni così, almeno qui.
<<Grazie...>> mormoro ricambiando il suo sorriso, trovando così il coraggio di alzare lo sguardo sugli altri, che trovo ugualmente interessati e rassicuranti.
Al che prendo un respiro e arrivo al dunque con una sola frase, intervallata da un sospiro.
<<In realtà io... sono trans>>
Il mio sguardo cede e torna sul pavimento, ma proseguo col parlare finché la voce non farà la stessa fine, cercando di rispondere alle loro probabili domande collegando ciò al motivo di tutto l'accaduto.
<<E ieri, ecco... il ciclo>> termino in un sussurro, arrossendo completamente nella soffocante impressione di aver sbagliato ad aprirmi fino a questo punto, ma era l'unico modo per spiegare l'accaduto e so che vada bene.
Continuo a piangere stringendomi nelle spalle, nell'inutile tentativo di farmi il più piccolo possibile su quella panca ma con l'obiettivo purtroppo impossibile di sparire completamente.
E non sentirli dire nulla mi distrugge ancora di più, alimentando allo stesso tempo la convinzione di aver sbagliato.
Ma di nuovo Suga interviene e alzo appena lo sguardo su di lui, catturato dal suo tentativo di incrociare il mio, chinandosi di più verso di me.
<<Hey, va tutto bene... possiamo solo immaginare quanto sia difficile e ci dispiace molto, ma per noi non cambia nulla>>
Sposta lo sguardo sugli altri come per esortarli ad intervenire e ho paura possano parlare solo spinti da questa costrinzione, ma colgo poi la sincerità nelle loro parole.
<<Assolutamente, non è successo nulla, sei sempre stato un ragazzo e niente potrà cambiare questo>> si aggiunge Daichi, avvicinandosi anche lui e abbassandosi davanti a me, prendendo la stessa posizione precedente di Suga, con cui scambia diverse occhiate per confermare il suo discorso con le proprie parole, seguito da un'eco d'approvazione da parte degli altri alle sue spalle.
<<Grazie di avercelo detto, sappi che puoi contare su di noi per qualsiasi cosa, non temere>> riprende Suga sorridendo ancora e di nuovo mi calma così tanto da farmi sentire come se tutta la mia preoccupazione sia sempre stata inesistente e di facile risoluzione.
<<Vi ringrazio davvero... un po' di paura in realtà l'avevo, volevo già dirvelo ma non riuscivo>> ridacchio per tentare di alleggerire la tensione, ma subentra Tanaka e riesce ancora meglio nel mio intento.
<<Bro, ma scherzi?! Come puoi avere paura di noi? Siamo tuoi amici!>>
Amici. Sorrido.
<<...beh, io di te un po' di paura l'avrei>> commenta Nishinoya per prenderlo in giro, e lui subito si offende, sortendo l'effetto desiderato.
<<Hey!>>
Tutti ridiamo e alla fine anche lui, non facendo mai capire quando sia davvero serio o meno.
<<Grazie davvero a tutti... sono felice di avere amici come voi>> ripeto utilizzando il termine suggerito, scaldato dalla consapevolezza di poterli considerare così importanti nella mia vita e di avere a mia volta la stessa importanza per loro. Finalmente.Sono felice, ma ora devo sforzarmi di rompere questo sollievo successivo alla fatica per tornare a quella precedente fase di dolore per dirlo al professore... ma so che riceverò anche in questo caso altrettanto conforto e la paura scompare.
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«the Weight on my Chest»
أدب الهواةYamaguchi sembra un ragazzo normale, eppure nasconde un segreto che lo costringe a vivere con un insopportabile peso sul petto: è un ragazzo trans. Nonostante le difficoltà che ciò gli porta, è sempre riuscito ad integrarsi senza dare alcun sospetto...