Capitolo 16 "Impossibile"

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Durante la cena la squadra rideva e scherzava gustando le pietanze.
Quattro persone invece non partecipavano a quelle risate, Taehyung e Jungkook erano silenziosi e imbronciati, Hyunjin era soddisfatto per quello.
Jimin invece era ancora schioccato per le parole che gli aveva detto precedentemente Taehyung.
Dopo cena sarebbero dovuti ripartire per tornare a casa, Jimin aveva lasciato il tavolo per un po' di privacy, aveva chiamato Hobi.
Lui gli aveva detto di non preoccuparsi, che sarebbe rientrato insieme a Yoongi.
Jimin si divertì a prenderlo in giro prima di salutarlo e chiudere la chiamata.
Ora erano tutti nella propria stanza per chiudere le loro valigie, Jimin aveva chiamato un taxi van che gli avrebbe portati nella sua ditta, lì nel parcheggio sotterraneo si trovavano le macchine dei dipendenti.
Lui invece non avrebbe mai messo piede in quel taxi, già immaginava milioni di germi saltellanti in ogni angolo.
Chiamò Jin per andarlo a prendere, insieme a lui ci sarebbe stato anche Nam.
Gli aveva invitati a fermarsi da lui la notte, avrebbero guardato qualcosa alla TV e poi a letto.
Gli mancava passare del tempo con i suoi fratelli, con il lavoro e gli orari differenti molte volte era difficile trovarsi, o semplicemente erano troppo stanchi per farlo.
Il taxi van arrivò poco prima di Jin, Jimin salutò la sua squadra e si mise ad aspettare.
Arrivarono i suoi fratelli ed entrò in macchina trovandoli sorridenti.

"Allora com'è andato il corso?"
Chiese Nam curioso.

"Il corso bene, per fortuna l'insegnante non l'ha reso palloso".
Rispose il minore allacciandosi la cintura.

"Il corso bene e il resto?"
Intervenì Jin capendo che doveva essere successo qualcosa.

"Il resto mmmmm diciamo che ho notato alcuni comportamenti alquanti ambigui".
Jimin si pentì subito dopo di ciò che aveva detto con così troppa facilità, aveva scordato momentaneamente con chi era in quel momento.
I suoi fratelli erano troppo curiosi, Jin poi.
Pensò di averla scampata quando scese dalla macchina.
Ma non appena inserì le chiavi nella toppa ed entrarono nel suo appartamento capì che non sarebbe mai sfuggito alla curiosità del maggiore.

"Mmm che vuoi dire?"
Ghignò curioso Jin accomodandosi nel divano.

"Niente, niente".
Agitò le mani, voleva rimangiarsi tutto.
Voleva sparire, magari dentro al frigo dove stava cercando da bere, poteva esserci un portale per un'altra dimensione.
Purtroppo trovò solo tre birre che portò ai suoi fratelli raggiungendoli e sedendosi sulla poltrona vicino al divano.

"Hahahha eh no adesso racconta". Allungò la gamba colpendogli la sua con il piede.

"Aspetta, ma cosa indossi? Non è tua quella tuta".
Aggiunse Nam accorgendosi che la taglia era decisamente troppo grande per essere quella di suo fratello.

"Oddio, è vero, questa non è tua, di chi è fratellino?"
Il tono malizioso di Jin preannunciava solo il peggio.

"È di Hyunjin, è un prestito per un piccolo inconveniente".
Rispose subito un po' imbarazzato, ripensò a quello che era successo con i due nuovi arrivati.
Jungkook a pochi passi dal suo viso e lui con la faccia spalmata sui pettorali di Taehyung.
Al quel pensiero divenne rosso in viso e i suoi fratelli lo notarono, fraintendendo.

"Te la fai con Hyunjin?".
Jin ormai si era già fatto chissà che love story nella sua testa. Gli andava abbastanza a genio, sapeva che era rispettoso nei confronti di suo fratello e questo era la cosa più importante.

"No no e no, frena i tuoi filmini mentali".
Jimin ritornò del suo colore naturale e cercò di essere convincente.

I suoi due fratelli però lo guardavano come se non credessero molto alle sue parole.
Proprio per quel motivo si decise a raccontare tutto quello che era successo, gli parlò della sauna, della scottatura di Jungkook ,dell'incontro ravvicinato con i pettorali di Taehyung e pure dell'ultima frase che gli era stata rivolta da lui.

Nam e Jin si misero a ridere dopo quel racconto, Jimin lì guardò sbuffando e non capendo cosa avessero da ridere.

"Hahahah oddio Chim, davvero non hai capito quei due? È così lampante". Nam cercò di trattenere le risate.

"Si concordo con Nam. È troppo ovvio".
Jin si asciugò le lacrime dovute alle troppe risate.

"Volete dirmi che vi passa per la testa?"
Jimin era infastidito dalle loro risate.

"Jimin, Dio mio, hai la fattoria davanti agli occhi no i prosciutti. Ti sbavano dietro, sono gelosi".
Nam fu diretto, dopo aver lanciato la bomba prese un sorso della sua birra.

"Non è vero, è impossibile".
Jimin era convinto che si sbagliassero.

"Oh sì, molto impossibile".
Jin ridacchiò dell'ingenuità del fratello.

"Lasciamo perdere va e guardiamo un film".
Jimin tagliò il discorso.

Fece partire il film, mentre Nam e Jin lo stavano seguendo attentamente nella sua testa rimbalzavano le loro parole.
Poteva essere veramente come dicevano loro? Nah impossibile.



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