7 - Il gattino è in tumulto

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7 – Il gattino è in tumulto

Pov Suea

"Ragazzo carino": è un complimento sincero nei confronti di Saithan. Quando lo vedo dormire con un sorriso sul suo giovane volto, sembra molto più rilassato del solito.

Le sopracciglia non si aggrottano più come se avesse pensieri per la testa. A volte cade in un sonno profondo con un sorriso felice. Si addormenta facilmente, è facile occuparsi di lui, quando parlo mi ascolta ed è davvero un "ragazzo carino".

È passato non so bene quanto tempo da quando ho iniziato ad accompagnare Saithan a letto tutte le sere. Rimaniamo a chiacchierare di storie di poco conto mentre gli faccio da cuscino, con le sue braccia attorno alla mia vita finché si addormenta. A quel punto, aspetto finché non mi sembra profondamente addormentato e solo allora posso alzarmi e tornare in camera mia.

Ricordo quando ho portato Saithan a vivere qui, agli inizi. Gli stavo vicino e lo consolavo per aiutarlo a dormire, quando era agitato e triste per la morte del fratello. In qualità di ospite, devo occuparmi di lui in modo speciale. Anche se Saithan si sta rassegnando alla scomparsa di Nuea, anche se sarà in grado di dormire da solo, senza di me, io non riesco a dormire se, una qualche notte, capita che non posso vedere il suo bel profilo addormentato.

Forse è perché sono il padrone di casa, sono colui che l'ha portato a vivere qui. Quando vedo che riesce a dormire serenamente, credo di stare facendo un buon lavoro nel prendermi cura di lui.

Abbasso la testa per guardare il suo volto, poi le sue braccia che mi stringono in vita, come un piccolo piagnucolone. Alza la testa e la nasconde contro il mio braccio, come un cucciolo di gatto, poi rimane in silenzio.

"Non farlo. Non sto ancora dormendo."

Stringe le braccia attorno a me per non farmi andare da nessuna parte, sebbene pensavo fosse già addormentato e stavo per alzarmi per lasciargli tutto il letto e dormire comodamente.

Direi che la nostra relazione è strana.

Mi prendo cura di lui come se avesse tre anni, come quando Pleng era un bambino, anche se in realtà il giovane che dorme al mio fianco ha già ventiquattro anni.

Dopo mezzora, vedo che ormai fungo da cuscino per Saithan come al solito. Sento il suono del suo leggero russare, quindi il mio compito è finito. Lentamente mi allontano da lui, poco alla volta. Gli faccio spostare le braccia attorno alla mia vita e le appoggio sul letto il più delicatamente possibile. Superato questo ostacolo, mi metto a sedere e gli sistemo le coperte, poi gli accarezzo teneramente una guancia.

'Buonanotte, ragazzo carino'

Gli auguro una silenziosa buonanotte prima di avviarmi verso la porta. Proprio in questo momento, sento il rumore di un qualche movimento provenire dal letto, così mi volto a guardare. Vedo che ha scalciato le coperte, fino a renderle un ammasso informe, e si è girato per dormire a gambe e braccia aperte, occupando tutto il letto. La parte inferiore del suo corpo rivela le sue lunghe gambe snelle.

I suoi boxer, già corti, adesso sono arrotolati ancora più in alto, permettendo di vedere... Accidenti!

Perché oggi non indossi i pantaloni del pigiama?!

Distolgo lo sguardo, senza avere il coraggio di vedere ciò che ha là sotto. Poi mi avvicino per avvolgerlo attentamente di nuovo nelle coperte. I miei occhi si fissano sul suo volto sorridente, non faccio scivolare lo sguardo a vedere ciò che non dovrei. Anche se sta dormendo, voglio rispettarlo allo stesso modo di quando è sveglio.

Saithan... Per tua fortuna sono una tigre vegetariana, se fossi stato un alto uomo, non saresti sopravvissuto.

A dire il vero, in questi giorni ho notato che Saithan va a dormire con sempre meno stoffa addosso, e un pigiama sempre più corto. Prima indossava pantaloni e maglia a maniche lunghe, poi ha iniziato a indossare una maglietta e boxer. Da boxer più lunghi è passato a quelli più corti, fino ad arrivare a questi, che trovo molto corti, insieme ad un tank top bianco. Quando dorme su un fianco, il giromanica si sposta verso il basso, permettendomi di vedere parte del suo petto, che a volte mi sfiora il braccio quando lui mi si avvicina per abbracciarmi.

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