16 (1) - Lo stile della tigre ⛓

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Capitolo 16 (parte uno) – Lo stile della tigre

Khun Suea ha deciso di voltarmi le spalle e di lasciare il vuoto. Il mio cuore è in tumulto come mai prima d'ora. Non so nemmeno dire cosa sto provando in questo momento. Sono arrabbiato, deluso, mi sento in colpa, molti sentimenti si mischiano fino a farmi venire il mal di testa.

Un altro tipo di vuoto che mi stupisce è che a casa mia non ci sono nemmeno gli uomini di Khun Suea che erano soliti rimanere di guardia, nemmeno uno. So che in passato venivano a casa mia, fingendo che ci fosse qualcuno per ingannare la preda che stanno inseguendo. Io non ne so molto più di così, so solo che sono abbastanza al sicuro. Per gli altri affari non sono mai intervenuto, ma questa è una delle situazioni tra le poche che conosco. Sono certo di essere al sicuro fintanto che rimango sotto la protezione di Khun Suea, ma adesso? Abbiamo litigato e ha ordinato ai suoi uomini di tornare a casa.

È la prima volta che metto piede in casa pieno di paura. A sinistra è silenzioso, a destra è buio. Non so quando abbia ordinato ai suoi uomini di uscire, ma da quanto posso vedere adesso, la casa è completamente al buio. Khun Suea dev'essere davvero arrabbiato con me, probabilmente non gli importa più della mia sicurezza.

Se dovessi morire adesso, non credo gli interesserebbe. Se così non fosse, mi avrebbe prima ascoltato con calma.

Perché a questo pensiero il mio cuore rallenta i battiti, come se stesse per fermarsi?

Dopo poco entro in casa. Accendo la luce prima di accertarmi che qui non ci sia nessuno. Come pensavo, non c'è anima viva né fuori casa, né dentro. Ok, non sembra ci siano problemi. Venendo qua, ho pensato che questa sia la libertà che cercavo. Ecco, Saithan, sei uscito di casa, sei tornato nella casa per la quale hai risparmiato una vita. Sorridi. Sorridi un po'. Khun Suea ti ha lasciato tornare qui.

Tutto in casa mia è come al solito. Tutto è allo stesso posto di prima. Credo che gli uomini di Khun Suea non abbiamo mai toccato niente di mio. Perfino i dolci che stavo mangiando sono rimasti sul tavolo. Accanto a loro c'è la tazza di caffè ormai asciutta. Un po' più in là c'è l'ultimo copione che ho letto tre mesi fa. Sospiro e mi lascio cadere sul divano, rimanendo da solo a pensare immerso nel silenzio.

Rimando sdraiato a lungo, poi mi volto su un lato. In quel momento, però, mentre il mio sguardo si sposta, vedo l'impronta di fango secco di un paio di scarpe sul pavimento, non lontana dal divano.

P'Nuea...

Sì, quell'impronta è di mio fratello...

Ripenso all'ultimo giorno in cui ci siamo visti. P'Nuea è piombato in casa, facendomi la predica perché non avevo raccolto le mie cose come mi aveva ordinato. Ricordo ancora il suo tono concitato quando mi aveva chiamato. Quel giorno l'ho ignorato perché non avevo capito la situazione. Chi avrebbe saputo che quel giorno sarebbe stato l'ultimo in cui avrei visto la sua faccia?

Lacrime cadono sul divano, rispecchiando il dolore che ho nel cuore. Mi ripeto ancora una volta che adesso, nella mia vita, non mi è rimasto nessuno. Non ho nessuno da cui andare, non c'è più mio fratello su cui fare affidamento, non ho una famiglia, non ho Khun Suea...

Da quant'è che non dormo abbracciandomi e piangendo? Saranno tre mesi circa, perché c'era Khun Suea con me e ho dimenticato la sofferenza. Finché lui non mi ha voltato le spalle. Si è arrabbiato con me, come se avessi risvegliato in lui la fiamma del rimorso. Non sono più il Saithan di prima.

Da quanto tutto questo è successo, la mia vita ha subìto un cambiamento repentino, a partire dal fatto di non essere contento di essere tornato a casa, di avere la mia libertà.

È solo che non riesco più a costringermi a sorridere.

Il giorno successivo

Continuo a svegliarmi e addormentarmi di nuovo, impedendomi di dormire bene. MI costringo ad alzarmi solo quando è mattina per uscire nel giardino di casa e annusare i gelsomini che mi piacciono, ma quando mi riprendo del tutto, mi rendo conto che questa non è casa di Khun Suea. Qui non ci sono i gelsomini che lui ha piantato per me!

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