17 - La tigre ha una moglie ⛓

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Capitolo 17 - La tigre ha una moglie

POV Suea

Saithan è stato in grado di risvegliare la tigre feroce che era in me. Sono tornato ad essere me stesso grazie a lui. Questa tigre ha smesso di essere "vegetariana", è uscita dalla tana. Ho smesso di mangiare verdura e ho invece iniziato a "mangiare" mia moglie. Ah, posso chiamarlo "moglie", perché il ragazzino si ha accettato la sconfitta ed è tornato a vivere con me in qualità di moglie.

Non si occupa solo delle questioni di letto, ma è il mio amore, la mia linfa vitale. Ovviamente io amavo già Saithan, ho dedicato tutta la mia energia per proteggerlo come un uovo nel nido. Ho mostrato chiaramente di non aver pensieri puri nei confronti del fratellino del mio migliore amico. In passato mi sono chiesto se fosse giusto provare quello che provavo per lui. Dovevo continuare su quella strada oppure tornare sui miei passi?

Però... Io sono uno di quelli che se ama qualcuno, vuole essere amato prima che succeda qualcosa e risolvere i problemi futuri. Thanaa mi diceva di seguire il cuore e fare quello che desideravo fare. So che diceva così perché voleva trovare una soluzione ed evitarmi situazioni stressanti e che pensassi al passato. Come risultato, mi sono comportato naturalmente, seguendo quello che mi ha detto. Ho fatto quello che volevo fino a che Saithan è diventato mia moglie.

"Khun Suea! Mi hai morso anche qui!"

Saithan indossa solo un asciugamano attorno alla vita ed è pronto a farsi un bagno dopo le nostre attività, ma poco dopo essere entrato in bagno, ne è uscito gridando. Sembra che abbia visto i miei morsi sul suo sedere. Eh, già. L'ho morso io, quelli sono i miei canini. Mi piacciono queste cose, mi piace mordere e lasciare succhiotti. Mi piace colpire e pizzicargli forte la pelle per lasciargli dei segni. Più sono e meglio è. Sottolineano il fatto che lui è mio, questo corpo è soltanto mio.

"Ti fa male, che ti lamenti? Quando ti ho morso ho visto che ti muovevi per permettermi di morderti e non ti sei lamentato."

"Mi fa un po' male. Orami sono pieno di segni. Quando me li hai fatti non facevano male, fanno male adesso che ci sono. Ohi, ho lividi su tutto il corpo!"

Il gattino sembra infastidito. Mi guarda male come se volesse punirmi.

"Vuoi che la prossima volta faccia più piano?"

"Potresti?"

"Proverò. Ora vai a farti il bagno, ragazzino. O vuoi che te lo faccia fare io?"

"Basta, credo che tu debba andare in un altro bagno. Ormai l'abbiamo fatto due volte, ho resistito per un'ora ogni volta."

"Io sono appena guarito, voglio farlo spesso. Quando lo facciamo, non penso al passato. Non sai quanto sono felice. Sono felice e anche soddisfatto di essere infine riuscito a sconfiggere quella donna. Riuscirò a lasciarmela alle spalle."

La mia malattia è migliorata parecchio e posso dire anche che è stato grazie a Saithan. Non è arrivato per guarirmi, ma quando gli ho fatto del male, mi sono ricordato di quando impazzivo in passato e pensavo ad un'unica cosa, di uccidere la donna davanti a me. Ma all'improvviso, un altro pensiero si è fatto strada nella mia mente: temevo che la persona davanti a me fosse Saithan. Dal mio stato delirante, sono riuscito a considerare attentamente chi avevo davanti. Volevo ucciderlo? Le mie mani si bloccavano perché avevo paura di uccidere davvero Saithan.

E' andata così finché non sono guarito. Prendo rigorosamente le mie medicine, mantengo la lucidità e mi godo la felicità con Saithan fino a dimenticarmi le sofferenze del passato. O meglio, non le ho dimenticate, ma quando ci penso, non impazzisco più nel rivivere quell'incidente, che continuo a ricordare bene. Ricordo anche le macchie di sangue che inzuppavano il corpo di lei e macchiavano tutto. Ricordo tutti i dettagli di quello sporco materasso. Di solito, i miei problemi si intensificano quando faccio sesso con Saithan, perché è quello il problema in profondità. Adesso, però, sono molto più rilassato. Non penso a niente che possa riportarmi a quell'evento, penso solo a divorare Saithan fino ad essere pienamente soddisfatto.

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