17: Myosotis

81 15 10
                                    


Seoul, 18 novembre 2021


Il pop up bar era quasi vuoto, a parte un paio di impiegati che avevano tirato tardi c'erano solo lui, Aurora e Hoseok. Lei aveva gli occhi rossi di pianto e stringeva la mano del rapper come se fosse il suo unico appiglio.

Yoongi versò da bere a tutti e tre e rigirò il bicchiere tra le dita.

«Lei... il suo nome è Nabi. Ero andato all'orchestra sinfonica di Seoul per registrare una base e lei lavorava lì. Una pianista. Era brava, molto. Mi sono innamorato di lei subito, è stato un colpo di fulmine. E' uscita da una porta e me la sono trovata tra le braccia. A raccontarlo così sembra un drama... Le ho chiesto di uscire e mi ha detto di sì.» bevve in un sorso il soju, riempì nuovamente il bicchiere e riempì anche quello di Aurora, che lo aveva imitato. «Era la ragazza più bella che esistesse al mondo, coi capelli rossi e un sorriso che illuminava qualunque cosa avesse intorno. Annullava tutto il resto. A parte la musica, e loro sei, era l'unica cosa di cui m'importasse. Era la mia normalità in questa vita frenetica di prove, concerti e tour mondiali. Io tornavo a Seoul e sapevo che lei era qui ad aspettarmi. Era la mia normalità... il mio tutto.»

Tirò su col naso e bevve; Aurora lo fissava in silenzio, gli riempì il bicchiere appena lo posò sul tavolo.

«Una sasaeng iniziò a stalkerarmi. Non potevo più fare nulla: uscire senza bodyguard, andare a mangiare fuori con lei... Non potevo fare le cose più normali. Arrivò al punto di mettere delle lettere nella cassetta della posta di Nabi, minacciò di morte lei e la sorella. Le denunce e Big Hit non bastavano. Da una divennero una trentina, non riuscivano a fermarle. Sono furbe, arrivano ad hackerare qualunque cosa. Nabi divenne più distante, ma pensavo che il nostro rapporto fosse abbastanza forte da reggere la pressione e lo stress della situazione. Le avevamo messo le guardie del corpo alle spalle, ma non funzionò. Successe poco prima di Roma, verso... marzo?»

«Sì, era marzo.» annuì Hoseok, che continuava a stringere la mano di Aurora.

«Eravamo appena tornati dagli Stati Uniti, non mancava molto al mio compleanno. Andai da lei, ma mi disse: 'Ti lascio Yoongi. Mi dispiace, non ce la faccio più, ti amo ma stare con te è diventato troppo difficile. Non sopporto più tutto questo stress, so che dovrei resistere, ma sono anni che andiamo avanti così, non abbiamo più una vita. Non è la vita che mi ero immaginata con te'.» sospirò, ingollò l'ennesimo bicchiere e asciugò le lacrime che gli facevano bruciare gli occhi. «Il sogno di una vita normale, oltre quello che sono, si è infranto in quel momento. Non riusciva a sopportare la situazione che quelle malate avevano creato e ha sacrificato il nostro rapporto.»

«Quanto siete stati insieme?» Aurora gli versò di nuovo da bere.

«Poco più di sei anni. Non aveva un altro, non si è fidanzata con nessuno da quello che so. Ci siamo risentiti per della roba che avevo da lei, ma niente di più.»

«Ma eravate riusciti a sbarazzarvi delle sasaeng?»

«Sì, ma riappaiono. Tornano sempre e sono sempre di più. Prima è una sola, ma quando si sparge anche solo il dubbio che frequenti qualcuno iniziano a pedinarti, seguirti, ricattarti. Gongjun-nim, non è semplice stare con noi. Siamo sempre in ansia, con la paura che succeda qualcosa alla persona che amiamo. Spesso anche i nostri genitori sono sotto scorta.»

Hoseok sospirò e annuì; Aurora si mordeva le labbra in silenzio, fissava il tavolo e si agitava sulla sedia.

«Capisco Jimin: sei la sua prima vera ragazza. Non ha mai fatto sul serio con nessuna a parte te. Credo che a settembre si sia preso davvero paura.» prese un boccone di tteokbokki, le lacrime avevano smesso di uscire ma la voce tremava nonostante stesse cercando di controllarla.

I'll meet you - "I will" series Vol. 1 | K.Sj [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora