16: Mischief

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Seoul, 30 Ottobre 2021


Col morso stretto Seokjin rientrò in casa, il dormitorio sembrava deserto ma la televisione era accesa. Sperava di non incrociare Jimin insieme ad Aurora, ma non c'erano rumori strani.

Si avvicinò al divano, mimetizzata tra i cuscini c'era la bionda che sonnecchiava, rigida e col respiro troppo regolare perché stesse dormendo. Non russava nemmeno e Jimin non faceva altro che prenderla in giro per quello.

Era certo che avesse fatto apposta, con quella storia delle foto.

Si piazzò di fronte a lei, le orecchie in fiamme. «Aurora, io lo so che sei sveglia. Dobbiamo parlare, e dobbiamo farlo adesso.»

Lei gli rivolse una smorfia, fece schioccare la lingua e indicò il frigo. «Recupera l'alcool.»

Inspirò e spalancò la bocca, ma lei sollevò una mano.

«Trentadue, e quello che vuole parlare sei tu. Alcool.»

Strinse i pugni con una smorfia ma si diresse al frigo, quella storia dell'età era una fregatura. Afferrò quattro bottiglie di soju e quattro di birra, fece un secondo giro a recuperare i bicchieri e tornò da Aurora. Versò da bere ad entrambi, lei lo fissava inespressiva.

Sembrava Yoongi a volte.

«Allora, lo hai fatto apposta?»

«Che cosa, di grazia?» sbadigliò.

«Non si risponde a una domanda con un'altra domanda!» sbottò e sbattè la bottiglia di birra sul tavolo, gli tremavano le mani.

«Sì, ma tu metti i cazzo di soggetti nelle frasi, che già il coreano è un casino! Che cosa avrei fatto apposta?» Aurora bevve, Seokjin si girò, nascose il bicchiere e la imitò.

«Le foto di quei tizi, la sera del compleanno di Jimin.»

«Ah! No, non ci avevo proprio pensato.» cinguettò Aurora, allungò le gambe sulla penisola e Seokjin strinse i pugni. «Però... ora che si penso-»

«Cosa?» la interruppe, il tono mellifluo che aveva usato non gli piaceva.

«Ora che ci penso... a te che te ne frega?»

«Non...» tentennò, con la voglia intensa di prendere a schiaffi quel volto da gatto che gioca col topo. «E' una tua amica, dovrebbe importarti se inizia ad avere certi tipi di comportamenti.»

Strizzò gli occhi, lei arricciò le labbra e annuì, la fronte corrugata. Sospirò e prese un lungo sorso di birra.

«Che risposta di merda.» Aurora applaudì piano, la birra per poco gli finì di traverso.

«Fammi capire, tu lo puoi lanciare pure nello scarico del rubinetto, che comunque è un buco, tondo, e ci si infila bene, ma lei non può afferrare uccelli al volo? Perché lo sai che stride vero? Il pesce scivola, ma mica poi così tanto se è attaccato a una persona.»

Aurora sbatté lentamente le palpebre, lo fissava con una luce maliziosa e divertita che gli fece prudere le mani; la rabbia gli ribollì nel petto, incandescente come lava.

«Non si sta parlando di me, come gestisco la mia vita sessuale è affar mio. Non certo tuo.»

«Bingo.» il suo sussurro lo fece scattare in piedi.

Più lei gli parlava in tono pacato più aveva voglia di sbottare.

«Che cazzo vuol dire 'bingo'?!»

«Bingo, beccato, esatto. Posso dirti sinonimi in altre lingue perché col corea-»

I'll meet you - "I will" series Vol. 1 | K.Sj [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora