8: Critical Error

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Roma, 13 maggio 2021

Seokjin artigliò i fianchi di Giorgia, morbidi e cedevoli sotto le sue dita. Le labbra gonfie di lei si muovevano contro le sue, le unghie affondate nelle spalle gli provocarono un ansito. Le prese i polsi sottili e li portò in alto, sopra la testa, per bloccarli contro lo specchio freddo. Giorgia mugolava e tremava, la sua lingua calda cercava la sua, i suoi ansiti gli si infrangevano in bocca.

I denti di Jin le affondarono nel labbro inferiore, le sue labbra umide le si spostarono su una guancia e la sua lingua tracciò una scia bagnata in direzione dell'orecchio. Giorgia ansimò, senza fiato, il petto premuto contro quello di lui, che le leccava il collo e lo mordeva. Ogni affondo dei suoi denti la faceva mugolare.

Stava impazzendo, tra le gambe le era esploso un incendio.

La stretta dolorosa e piacevole di Jin venne meno, lui le strattonò l'abito e il bottone che sulla nuca saltò.

«Oh, Jin...» ansimò.

L'ascensore si bloccò, Seokjin le abbrancò di nuovo la vita. La trascinò fuori e la schiacciò contro il muro del corridoio, il seno morbio e ingombrante di lei gli premeva contro il petto. Si impossessò delle labbra di Giorgia e conficcò la lingua nella bocca calda e aperta per lui, sotto le dita aveva il tessuto leggero del vestito.

Avrebbe potuto strapparlo in ogni momento.

Lo abbassò di scatto, Giorgia indossava un reggiseno a balconcino di pizzo nero per scoprire la pelle bianca del seno e vi affondò le dita. Era soffice, ad ogni sua stretta Giorgia mugolava e i suoi ansiti gli mandavano delle scariche elettriche giù per la colonna vertebrale che gli si piantavano tra i lombi come tizzoni ardenti. Più le strizzava il seno e più sembrava eccitarsi.

Le dita di Jin che si sfregavano sui suoi capezzoli sensibili da sopra il tessuto del reggiseno la facevano rabbrividire, erano anni che non si sentiva bruciare in quel modo per qualcuno. La lingua di Jin le percorreva il collo, i suoi denti le mordicchiavano la carne, le sue spalle erano larghe e perfette per appendervisi. Gli strattonò la camicia per aprirla, i denti di Jin affondarono nella carne morbida del seno. Era deciso, ma delicato.

Troppo delicato.

Lo respinse e invertì le posizioni, in bilico sulle punte dei piedi assaporò il suo collo, la vena le pulsava sotto la lingua, l'erezione di Jin le premeva contro la pancia. Era duro, grosso e pulsava.

Gli graffiò il petto e morse la carne cedevole e soda sopra la clavicola, chiuse la mano sopra la virilità di lui e la sfregò sopra la stoffa per torturarlo. Mugugnava e ansimava tra le sue mani, un brivido di eccitazione le fece sollevare lo sguardo su di lui, che col fiato corto e le labbra gonfie e socchiuse la guardava con gli occhi vagamente strabici carichi di desiderio.

Una mano di Jin le si infilò tra i capelli e Giorgia si trovò ad arretrare, spinta da lui, lungo il corridoio, con la schiena sbatté di nuovo contro il muro.

Improvvisamente la pressione delle dita di Jin tra le sue gambe le tolse il fiato, sfregava, lento e deciso, da sopra la stoffa delle sue mutandine. Era così bagnata che la seta umida era fastidiosa contro la pelle, ma le dita di Jin le facevano girare la testa.

Jin interruppe la tortura, un gemito di disapprovazione le sfuggì dalle labbra, con un tocco delicato lui giocò col bordo dei suoi slip e Giorgia aprì le gambe.

«Non ti fermare.» ansimò.

«No? Non devo?» Jin le succhiò il labbro, un suo dito le si fece strada tra le cosce e le affondò nella carne con una carezza lenta e studiata. Tremò e ansimò, la tensione le si accumulava nel basso ventre a ogni minima frizione delle dita di Jin sul clitoride.

I'll meet you - "I will" series Vol. 1 | K.Sj [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora