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Da quando aveva 16 anni per Manuel l'estate aveva sempre significato solo e soltanto una cosa: lavoro.

Aveva sempre avuto questa necessità per aiutare sua madre, non era una cosa che gli era stata chiesta espressamente da lei, ma Manuel si sentiva in dovere di aiutarla come meglio poteva e, andando a scuola durante l'anno, il massimo che poteva fare era lavorare più assiduamente d'estate.

Aveva sempre fatto lavori nel suo garage o, in casi eccezionali, in qualche bar, ma quell'anno voleva provare a divertirsi anche lui a modo suo dopo aver finito il percorso scolastico. Sua madre gli aveva ripetuto più volte di farsi una vacanza e Manuel aveva provato a trasformare quei mesi di lavoro in qualcosa che ci andasse abbastanza vicino.

Proprio per questo motivo quando Dario gli aveva proposto quel lavoro al bar del padre a Santa Marinella non ci aveva pensato due volte ad accettare.

Due piccioni con una fava, pensò, lavoro e mare.

Il locale dava direttamente sulla spiaggia ed era abbastanza conosciuto lì da quelle parti, ma a detta di Dario si stava popolando di gente troppo grande e aveva bisogno di attirare più giovani per mantenerlo un po' vivo.

Dario era l'unica persona che Manuel era riuscito a sopportare in tutti quegli anni di scuola, avevano iniziato il primo anno insieme, erano stati bocciati insieme ed avevano finito insieme. In tutto questo percorso non si erano mollati un attimo ed erano cresciuti uno al fianco dell'altro non lasciandosi mai.

Le prime cotte.

Le prime scopate.

Le prime delusioni.

La perdita della mamma di Dario.

L'accettazione di Manuel.

Tutto insieme.

Proprio per quello, nonostante non fosse una compagnia eccezionale nello studio, sua madre non aveva mai osato separarlo da lui e lo aveva accolto come se fosse un secondo figlio, visto che per Manuel era il fratello che non aveva mai avuto.

Così si ritrovava ad attaccare la chitarra al jack sul piccolo palco che avevano allestito mentre Dario chiacchierava con la barman dietro il bancone. La ragazza aveva i capelli raccolti in uno chignon ed una frangia colorata che le arrivava poco sopra gli occhi, sembrava star decidendo qualcosa insieme a Dario perché la vide annuire e appuntare qualche parola su un foglio bianco.

Manuel non si era accorto del suo arrivo e di conseguenza ancora non si era presentato con lei, quindi decise di avvicinarsi a loro con passo calmo ed il plettro stretto ancora tra le dita.

«oh zí» Dario posò una mano sul suo avambraccio appena si accorse della sua presenza e la ragazza fece saettare gli occhi su di lui chiudendo il tappo della penna. «lei è Chicca, la barman» Manuel sorrise leggermente ed allungò la mano che dopo qualche secondo venne afferrata dalla ragazza.
«Manuel»
«te sei er cantante?» a Manuel venne spontaneo riderere, ma dopo aver separato la mano da quella della ragazza annuí.
«si so er cantante» rispose con una cadenza un po' ironica.
«te prego non me fa addormí»

Per lui fu inevitabile constatare che Chicca fosse la ragazza più espansiva che avesse mai incontrato, anche più di lui. Boccheggiò un po' aggrottando le sopracciglia e poi guardò il suo migliore amico che sembrava essere abbastanza divertito da quella situazione.

«non te preoccupá Chí, è bravo» disse Dario. «è n cojone ma è bravo»

Quell'ultima frase gli fece beccare una spinta sulla spalla dal protagonista del suo discorso e non fece altro che aumentare la sua risata mentre si alzava dallo sgabello davanti al bancone.

Voce del mare. | Simone x ManuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora