Quel giorno le temperature a Santa Marinella toccavano i quarantadue gradi e per Manuel e Dario fu d'obbligo andare in spiaggia per evitare di finire liquefatti in casa. Insieme a loro c'era anche Chicca, Manuel se l'era trovata davanti sotto casa di Dario e non ci aveva messo più di due secondi a capire che era stato il suo migliore amico ad invitarla.
Quindi in quel momento si ritrovò a piantare un ombrellone nello stesso posto in cui aveva visto Simone il giorno prima, non che lo avesse fatto di proposito, comunque.
Appena si assicurò che fosse stabile lo aprì per poi sfilarsi la maglia, attaccandola ad uno dei raggi interni.
«hai popo scelto n posto de merda zí» la voce di Dario gli fece roteare gli occhi e si girò nella sua direzione poggiando le mani sui fianchi.
«non è vero, ce sta er bar vicino»
«er b- aaaah»Appena il migliore amico posò lo sguardo sulla struttura poco distante da loro ebbe un'illuminazione, non tanto perché fosse utile come Manuel stava cercando di far passare, ma perché riconosceva distintamente il luogo fotografato dietro a Simone nelle sue storie.
«si certo er bar... Ndo sta?»
«ma che?» chiese Manuel con la faccia tosta di uno che continuava a negare l'evidenza.
«Simone»
«ma che ne so io» borbottò buttandosi sul suo asciugamano.
«tranquillo Má, mo arriverà» si intromise Chicca sistemando l'asciugamano vicino a quello di Dario.
«ma io non lo sto aspettando» insistette facendola uscire più come una lamentela esasperata che come una vera e propria costatazione.
«se vabbè e Gesù Cristo è morto de freddo»Decise di ignorare l'uscita del suo migliore amico girandosi a pancia in sotto e nascondendo il viso tra le braccia. Non sapeva se Simone si sarebbe presentato in spiaggia quel giorno, non gli parlava dalla mattina prima e non sapeva nemmeno in che condizioni fosse dopo la serata in discoteca, ma dire che non ci sperava sarebbe stata un'enorme cazzata raccontata a se stesso.
Non quantificò il tempo che passò in quella posizione cercando di prestare attenzione solo al rumore del mare, ma dopo quelle che parvero ore un tonfo seguito da una voce gli arrivarono decisamente troppo vicini per non riguardarlo.
«ti sei bruciato la schiena» Manuel alzò la testa sentendo la pelle del collo pizzicare appena si formarono delle grinze e mentre posava gli occhi sul ragazzo al suo fianco realizzò che si, si era bruciato.
«n'è vero»
«ti dico di si»
«perchè stai da solo?»Cambiò discorso per evitare di dare ragione a Simone che sorrise incrociando le gambe e sfiorando il fianco di Manuel con un ginocchio, il riccio fece scorrere rapidamente gli occhi da quel contatto al viso del ragazzo e si girò a pancia in su notando quanto gli desse fastidio l'asciugamano ruvido a contatto con la schiena bruciata.
Cercò di nascondere l'espressione infastidita ma Simone alzò comunque un sopracciglio con uno sguardo divertito, segno che aveva fallito nel suo intento.
«sono tornato a casa prima di tutti, gli altri sono rimasti fino a tardi»
«non ti sei divertito?»
«avrei preferito venire al locale» disse Simone con tono ovvio, per Manuel, invece, non era troppo ovvia come cosa e a dirglielo era quella morsa allo stomaco che aveva sentito all'istante.Si mosse leggermente sull'asciugamano ma quello strofinò gli ricordò che forse avrebbe dovuto evitarlo, si tirò su di scatto girandosi verso il Dario che in quel momento tutto stava facendo, meno che prestare attenzione a lui.
«Dá» aspettò che si girasse prima di parlare di nuovo. «me metti la crema dietro la schiena?» il moro scoppiò a ridere e dopo qualche secondo scosse la testa.
«no, me fa schifo la crema sulle mani»
«ao quanto sei delicato, dai mettime sta crema» insistette Manuel facendo scivolare le braccia lungo i fianchi.
«tanto ormai te sei bruciato»
«ammazza quanto sei stronzo»
«te la metto io se vuoi»
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Voce del mare. | Simone x Manuel
FanfictionDa un'idea di @disastroaereo «grazie allora» sussurrò, gli occhi di Manuel si incrociarono con i suoi. «de che?» «di aver cantato davanti a me»