10.

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Quando Manuel arrivò al locale quel giorno lo trovò insolitamente vuoto, solitamente al bancone c'erano sempre Chicca e Dario intenti a decidere qualche cocktail per la serata o semplicemente a chiacchierare, ma quella sera il bancone era vuoto, cosa che preoccupò leggermente Manuel poiché la porta era regolarmente aperta.

Posò la chitarra su una sedia vicino a se e si guardò intorno in cerca di qualcosa che gli facesse capire cosa fosse successo, non trovando niente si avviò verso il magazzino e con la stessa velocità con cui aprì la porta, la richiuse sgranando gli occhi.

Era convinto del fatto che Dario lo avrebbe ammazzato per aver interrotto quel bacio che si stava scambiando con Chicca e da un lato lo capiva anche, visto che aveva impegnato secoli per decidersi a farlo.

Afferrò la chitarra e si avviò verso il palco cercando di ignorare qualsiasi cosa stesse succedendo in quel magazzino, qualcosa istante dopo vide uscire i due ragazzi e non riuscì a fare a meno di notare che forse per la prima volta nella sua vita Dario era completamente paonazzo.

Nessuno dei tre disse niente finché Manuel non scoppiò a ridere costringendo il migliore amico ad alzare gli occhi al cielo.

«scrivime n messaggio la prossima volta»
«si e che te scrivo? "Stiamo per limonare non entrare"?»
«Dario» borbottò Chicca.
«scusa»

Manuel sorrise guardandoli, il suo migliore amico sembrava la persona più innamorata sulla faccia della terra e per la prima volta qualcuno riusciva a tenerlo a bada quando usciva un po' dagli schemi. Si prefissò di ringraziare Chicca appena ne avrebbe avuto l'occasione, perché finalmente Dario sembrava essere felice davvero.

Gli fece un occhiolino appena ebbe di nuovo la sua attenzione e l'amico sorrise riprendendo a guardare la ragazza che sistemava le bottiglie con un sorriso imbarazzato.

Il locale iniziò a riempirsi poco a poco e Manuel perse un po' più di tempo ad accordare la chitarra mentre la confusione si iniziava a fare sempre più viva. Guardò la spiaggia nella stessa direzione in cui la sera prima aveva visto Simone e la trovò vuota, quindi rimase a guardare il mare concentrandosi sul movimento delle onde e pensando a quella conversazione avuta con lui.

Gli venne da ridere al pensiero che Simone si fosse ingelosito di Claudio, ma allo stesso tempo non riusciva a fare a meno di pensare che fosse andato lì per chiarire con lui e che quindi, forse, la teoria di Chicca acquistava qualche punto.

Quando riportò lo sguardo sulla sala tutte le persone intorno a lui si immobilizzarono e smisero di fare rumore, l'unica persona viva e nitida era seduta al suo solito posto e lo guardava con due occhi enormi che a Manuel fecero bloccare il respiro.

Non si dissero nulla, si guardarono e basta, come sempre.

Manuel pensò che si stava stancando di quel detto non detto tra di loro, ma non aveva alcuna intenzione di fare un altro passo verso Simone, o almeno non come era solito fare.

Distolse lo sguardo da lui solo per afferrare la chitarra con un sorrisino sghembo.

Senza pensarci troppo iniziò a suonare cercando di trattenere il sorriso che aveva stampato sul viso, poche persone in quel locale avrebbero capito il vero senso di quella canzone in quel momento, ma per Manuel l'importante era che arrivasse ad una persona sola.

Fidati di me, non sono un latin lover
Canto alle donne ma, parlo di me
Rido perché tu mi chiami "latin lover"
Io sono un amante ma, senza una donna con sé.

Le espressioni sorprese furono evidenti sui visi dei ragazzi seduti al tavolo e di quelli al bancone, lo sguardo di Dario, però, era più quello di un padre che guarda il figlio orgoglioso.

Voce del mare. | Simone x ManuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora