"Siamo in guerra.
Sai cosa significa vero!?"
No, non ne ho la più pallida idea! E non mi interessa.
Dissi seccata, mentre cercavo di decifrare qualche articolo che non ne parlasse dal giornale.
Claire mi fissava come per compatirmi.
"Guardati intorno! È pieno di questi porci nazisti!"
Feci per dare un'occhiata fuori dalla finestra del locale.
In effetti si, c'erano più persone in divisa che altro. E ultimamente faticavo pure a fare nuove conoscenze a causa del divario linguistico.
"Che nervi, loro perseguitano gli ebrei, mica noi, basta che ci facciamo gli affari nostri."
Dissi seccata.
"Perché non possiamo parlare di discorsi frivoli, come facevamo una volta?!"
Claire si alzo dal tavolo, lasciando qualche moneta sul tavolino.
"Tu sei completamente svanita! Non potrai vivere nella tua scatola di cristallo per sempre!"
Ancora non capivo il significato di quelle parole.
Sbuffai.
Claire si preoccupa sempre di cose che non la riguardano. Lei la fa facile.
Non ci siamo viste per settimane da quando si è fidanzata e appena abbiamo il tempo per vederci se ne esce con questi discorsi sull'occupazione nazista.
E io invece me ne rimango sempre da sola.
"Ecco tenga" dissi allungando la mancia al barista.
"Di questi tempi una ragazza graziosa come te non dovrebbe andarsene in giro sola" disse l'uomo mentre asciugava un bicchiere appena tolto dall'acqua.
"Di questi tempi non ha senso nemmeno uscire di casa" risposi a dir poco seccata.
"No! Lasciatelo" sentii in lontananza una voce a me familiare.
"Claire!?" sussultai. Corsi subito fuori dimenticandomi la borsetta.
"Vi prego lasciatelo, lui non ha fatto niente!" disse Claire singhiozzando.
"Che sta succedendo!?" Chiesi preoccupata.
Cercando di capire la situazione con sguardo attento.
Vi erano quattro militari che stavano percuotendo brutalmente il ragazzo di Claire.
Non riuscivo a capire una parola di quello che dicevano e continuavano ad urlare e inveire contro il giovane.
Rimasi impietrita da questa ingiustizia .
Claire continuava a piangere mentre mi stringeva forte come a nascondere il viso.
"SBAM" un colpo dritto in fronte.
Il ragazzo cadde a terra facendo un rumore sordo.
"Schifoso ratto ebreo" (in tedesco)
La ragazza urlò disperata dal dolore.
Dobbiamo andarcene pensai spaventata trattenendo le lacrime dallo shock e da quella violenza ingiustificata.
Lei mi guardò sconcertata mentre cercavo di sollevarla con le gambe tremolanti.
"Adesso.. lo capisci.." continuava a farfugliare scossa.
In tutto questo continuavo a pensare al motivo per cui ero tanto seccata con lei.
Sciocchezze, vergognandomene."Claire cosa stai cercando di dirmi?" Le chiesi ansiosa.
"Posso darle una mano, signorina?"
Una voce calma e autoritaria.
Mi colse alle spalle.I soldati si misero tutti sull'attenti. Battendo i piedi con decisione sul marciapiedi.
"Standartenführer!" Dissero in coro.
Fece un cenno ai soldati con una mano per metterli a riposo.
I miei occhi rimasero incantati dalla sua eleganza.
La sua divisa era alquanto insolita piena di gingilli che brillavano colpiti dai raggi del sole.
Il mio sguardo passava dalla cravatta fino ad arrivare al colletto.
E poi quelle labbra sottili, che accennavano un flebile sorriso."S-si l-lei—
"No, no, non tu !"
Gridò Claire dimenandosi come un animale.
Il suo sguardo era terrorizzato.
"Claire ti prego calmati!" Cercai di tranquillizzarla dal suo atteggiamento esageratamente ostile.
Ma mi allontanò con forza tirando fuori le unghie era fuori di sè.
In quell'istante iniziò a correre come non aveva mai fatto prima d'ora.Come una preda che cerca di fuggire dal suo predatore.
Feci per rivolgermi all'unica figura che mi dava speranza.
Ma mi accorsi troppo tardi di quello che stava succedendo.Un altro colpo di pistola.
Urlai.
Spaventata dal rimbombo a meno di un metro di distanza.Claire era a terra, mentre esanime cercava di rialzarsi inutilmente.
Subito altri due colpi.
Il suo corpo senza vita in un marciapiedi ancora fresco di gioventù.
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Mein
FanfictionHans Landa, sociopatico Colonnello delle S.S trova la pace seviziando un'inguaribile romantica.