XIII. Il Ragno e la Mosca

210 6 0
                                    

Al Standartenführer Hans Landa, SD.

La Bussière,  7 Giugno 1944

Egregio Sig. Colonello,

con la presente desidero informarla che con l'approssimarsi del D-Day ho deciso di porre la 2° divisione corazzata SS Das Reich in stato di allarme.
La resistenza è aumentata in modo significativo qua a Tolosa;
Le nostre armate saranno presto costrette a ripiegare.
Il mio reparto è stanziato a Guèret, ci vorrà all'incirca un giorno da Vichy.
Ci incontreremo lì tra un paio di giorni, mi assumerò io la responsabilità per lei e la sua promessa.
Sono sollevato di sentire che è sopravvissuto a quell'incidente al teatro.
Mi preme pertanto, esprimerle la mia più grande ammirazione nei suoi confronti.
Il fato mi ha concesso la possibilità di dimostrarle quanto i miei uomini siano addestrati e devoti alla causa del Führer.
Sarà un operazione confidenziale a cui darò la massima priorità.
Riusciremo a riportarvi in patria incolumi.

Sieg Heil
Sturmbannführer Helmut Kämpfe, Loiret.

Ore 3:00

"La zona di Tolosa è in mano ai partigiani e i "maquisards;" Ho sentito che hanno intezione di bombardare le linee ferroviarie.
Perchè tanta fretta?"

Disse Phillip, racimolando in fretta le poche scorte di cibo rimastogli.
Una micca di pane rafferma e un paio di mele.
Insieme una borraccia con acqua potabile, presa dalla piccola fontana nei pressi della cappella.

"Sarà sufficiente solo per un giorno, non posso appesantirti troppo, dovrete camminare a lungo".

Non riuscivo a parlare.
Stava accadendo tutto così velocemente.
Dieter era silenzioso, mentre contava le pallottole che erano rimaste nella P38 semiautomatica.

"E il piano che avevamo stabilito?"

Disse invano rivolgendosi con lo sguardo al Maggiore, che continuava ad ignorarlo.

"Caterina non abbandonare la fede, rimani qui sei al sicuro.
Nelle tue condizioni è una pazzia."

Spazientito il ragazzo prese l'arma e la puntò contro il pastore.

"Tanto non sarà una pallottola in meno a fare differenza!"
disse con gli occhi lucidi dal logorio che provava.

Era un suicidio.

Impensabile che un calcolatore come Hans, confidasse in questa missione.

"Maggiore,  risparmia le munizioni!" disse il colonnello, gettando nel  camino tutta la missiva.
Il prete innervosito uscì dalla stanza rassegnato, come tutti d'altronde.
Rimasi imbambolata mentre osservavo la carta ripiegarsi su se stessa, incenerendosi.
Il Maggiore notò la mia difficoltà e si apprestò a prendere anche le provviste che spettavano a me.
Ero ancora in sottoveste, sapevo di dovermi sbrigare eppure non riuscivo a fare nulla.
Mi sedetti sulla sponda del letto per non urtare le uniformi che erano stese.
Continuavo a fissare il pavimento polveroso, come alla ricerca di una risposta alla situazione paradossale in cui mi trovavo.
D'un tratto mi sentii sollevare il piede delicatamente;
Hans era inginocchiato e si apprestava a infilarmi le scarpe di camoscio ormai usurate.
Con minuziosa precisione mi fece un piccolo nodo con i laccetti sottili ed esili.
Alzò lo sguardo e io lo voltai all'istante.
Era paura o imbarazzo?
Nonostante tutto quello che abbiamo vissuto, continuava a mettermi in soggezione.
"Che c'è non riesci a guardarmi senza quella addosso?" disse malinconico, accennando alla divisa da SS.
"Che stai dicendo? Pensi che me ne importi qualcosa?" dissi irritata.

"Mi sentivo al di sopra di ogni cosa, ma soprattutto ero sicuro di riuscire a proteggere te."

Ci fu un minuto di silenzio.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 01, 2023 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

MeinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora