23.
Sogno un castello.
Un bambino mi prende per mano e mi trascina verso il giardino, gridando che ha visto una cosa meravigliosa. Quando arriviamo, un grande arco riflette, al suo interno, l'immagine di alcune persone intente a disegnare.
Sono un padre e una madre, e stanno disegnando su delle tele da pittore. La donna tiene fra le braccia un neonato, che culla con amore. Ridono e si baciano e poi giocano a sporcarsi la faccia con la pittura.
"Sono umani" mi rivela il bambino meravigliato. "Mio padre dice che ci sono tante dimensioni diverse oltre la nostra."
"Quanto sono belli" dico osservandoli mentre si abbracciano. "Quanto vorrei dei genitori così."
Il bambino si gira verso di me e mi prende per mano. "Ci sono io con te. Ci sposeremo, ricordi?"
Lo guardo e gli sorrido. "Sì, Ryu. Quando saremo grandi ti sposerò."
Eppure continuo a guardare quella strana coppia nel portale, e sogno di avere una famiglia come quella.
Il sogno cambia e si trasforma in un ballo. Ryu sta parlando con Alicia e io sto cercando di non pestare i piedi al conte Harrol.
E poi siamo io e Ryu in mezzo alla neve, che tentiamo di sopravvivere al freddo, e l'attimo dopo ancora stiamo combattendo nella sala del trono e James è riverso a terra, con il petto coperto di sangue.
Ryu piange, s'inginocchia, mi chiede di diventare la sua regina e mi guarda con occhi terrorizzati mentre il mutaforma mi getta nel lago.
*
Quando mi sveglio, non so cosa pensare.
Una parte di me vuole credere che quello che vedo siano ricordi. Un'altra mi dice che sono solo sogni, pensieri indotti dalla fantasia di un ragazzo che non riesce a distinguere il vero dal falso, la realtà dall'immaginario.
Dentro di me, so di dover scegliere da che parte stare.
Qualcosa mi spinge a seguirlo, a dargli una possibilità, a credere in lui. Quel qualcosa mi dice che non importa se è solo fantasia, perché i miei sentimenti sono reali.
La testa mi esplode mentre mi tiro su nel letto e tento di fare chiarezza in una ragnatela di dubbi e incertezze.
É davvero importante?
Sì, o forse no.
Il mio cuore batte per lui, che io lo voglia o meno.
Forse, solo per una volta, qualcuno dovrebbe credere in lui.
Mi alzo di scatto e afferro i primi vestiti che trovo. Mi vesto in fretta e penso a come trovarlo, dove cercarlo, mentre scendo di corsa le scale e mi fiondo verso la porta di casa.
Poi, un rumore.
Mi giro lentamente e lo trovo lì, le spalle curve, gli occhi rossi, l'espressione distrutta.
Mi avvicino lentamente, quasi per paura di spaventarlo.
"E se fossi davvero malato?" mi chiede in un sussurro spezzato. "Se tutto quello che ricordo fosse frutto della mia mente?"
Azzero la distanza che ci separa e lo abbraccio delicatamente. Lo sento stringersi a me e lasciarsi sfuggire un singhiozzo interrotto. "Non voglio lasciarti, Shira... ma non voglio nemmeno portarti con me sapendo che potrei distruggerti."
"È tutto okay." gli dico. "Va tutto bene. Sono qui con te, Ryu."
Mi stringe come se non riuscisse a tenersi in piedi da solo e si lascia andare a un pianto soffocato.
Lo cullo fra le mie braccia come un bambino, poi mi stacco lentamente e incateno i miei occhi ai suoi.
"Non mi importa se ciò che ricordi è vero o meno. Non mi importa se andremo alla deriva o risaliremo in superficie. Qualsiasi cosa succeda, resterò con te."
Lo vedo guardarmi con occhi rossi di pianto e una scintilla di dolore e speranza di affaccia sulle sue iridi.
"Ti amo" gli sussurro. "Che tu sia Ryu o Colin, non ha importanza."
In un sospiro, mi bacia rubandomi il fiato.
*
"Ti senti pronta?" mi chiede Ryu mentre il vento gli scompiglia i capelli.
Davanti a noi, l'acqua del lago si è calmata e, anche se le nuvole sono sempre lì ad oscurare il cielo, la pioggia ha smesso di cadere da un po'.
"Sono pronta" rispondo decisa. Questa volta sono sicura che Ryu non si dovrà preoccupare di tenermi stretta a sé: sarò in grado di nuotare senza difficoltà fino al portale e di oltrepassarlo con lui.
Ryu mi osserva per un attimo. "Quando arriveremo là, ci saranno molte cose da affrontare." mi dice. "Dovremo trovare tutti i mutaforma scappati nel regno, chiudere i portali, incoronarmi re, renderti al mia regina e..." Lo vedo deglutire, facendosi forza. "Ci sarà il funerale dei miei genitori."
Mi spezza il cuore pensare che non abbia avuto un solo momento per affrontare con calma la morte del re e della regina. Ma lui è il nuovo re, e come tale ha dei doveri verso il suo popolo.
"Troveremo il modo di affrontare tutto" gli dico, prendendogli la mano e stringendola forte nella mia. "Saremo insieme."
Lo vedo annuire con più forza e voltare lo sguardo verso il lago. Anch'io mi giro verso le acque scure e mi preparo a lasciare il mio mondo.
Non so cosa succederà quando lascerò la dimensione degli umani. Forse i miei genitori torneranno a casa e capiranno che sono partita con quel Fae a cui loro hanno creduto fin dal principio. O forse si dimenticheranno di me, ora che non faccio più parte di questo mondo.
Una piccola parte di me, nascosta nel fondo della mente, mi sussurra che da questo viaggio non c'è ritorno. Che ho scelto di lasciare tutto per un ragazzo che si è già perduto, che il lago sarà solo l'arrivo, e non la partenza.
Ma ormai ho preso la mia decisione e non ho intenzione di lasciarlo da solo. Il mio cuore sanguina e geme per la perdita della mia famiglia, ma so che il mio posto è accanto a Ryu, fra i Fae, dove un regno mi aspetta per essere guidato e guarito dalle sue ferite.
Con un ultimo respiro, faccio un passo avanti e immergo il piede nelle acque del lago, preparandomi a un futuro ignoto.
Non importa dove andremo, sussurro a Ryu. Saremo insieme. È una promessa.
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Di Ricordi Sospesi
ParanormalAmber Lewis è cresciuta con le storie dei suoi genitori su strane creature che popolano il lago della sua città e fate che danzano nell'acqua. Eppure non ha mai creduto a nulla fino al giorno in cui s'imbatte in Ryu, un giovane dalle orecchie a punt...