Passato
Satine si destò. Aveva la bocca asciutta, impastata, avvertiva una debolezza nelle membra e un prurito fastidioso - sul torace in particolar modo - unito a un freddo strano che le provocò un'ondata di brividi. Impiegò più di qualche secondo per mettere a fuoco e capire dove si trovasse.
La costruzione di pietra grigia aveva due aperture rettangolari per finestre - il cui lato lungo era parallelo al soffitto - posizionate in alto, una opposta all'altra. Un'intensa luce proveniva dall'esterno, segno del giorno già inoltrato. La ospitava un letto matrimoniale anch'esso realizzato in pietra calcarea. Uno stuoino di canapa intrecciata ne rendeva la durezza più confortevole, come il guanciale di fibra naturale. Le giunse alle narici un fresco odore di menta, effluvio di medicamento vegetale prodotto in casa. Girò il viso alla propria sinistra, realizzando di essere seminuda, eccezion fatta per un telino posato sul pube e bende inzuppate di forma quadrata poste su diverse parti del suo corpo.
I fanali azzurri che la scrutavano appartenevano a un amico maschio che non avrebbe dovuto condividere con lei alcun talamo.
«Satine, come ti senti? Ero angustiato per la tua sorte» un Kenobi accorato, a torace altrettanto scoperto, la interrogò.
«Nuda» rispose d'istinto, celando il disagio dietro un sorriso nervoso e un rossore diffuso a imporporarle le guance.
«Non mi sarei mai permesso di guardarti in modo sconveniente se non fosse stato necessario. Ho dovuto. Ne andava della tua vita e pure della mia» il maestro Qui-Gon gli aveva affidato la duchessa col compito di trarla in salvo e nasconderla, e Obi-Wan aveva dovuto affrontare un paio di imprevisti non calcolati.
«Ricordo del guasto al motore, siamo atterrati con difficoltà» la bionda aveva abbassato lo sguardo sul seno sinistro. Il capezzolo roseo, tumido per il freddo, era coperto da una delle bende nella parte esterna dell'areola fino all'incrocio dei seni. In rilievo, un bozzo corrispondeva al punto in cui avvertiva un prurito insopportabile. Si tenne con le mani allo stuoino, facendo una smorfia, nel tentativo di non sfregare la zona con le unghie.
«Atterrati è un eufemismo, almeno sono riuscito a non ucciderci mentre precipitavamo. Lo dico sempre. Se fossimo nati per volare, avremmo avuto le ali, no? Comunque... lo Shuttle 634 è fuori uso, in completa avaria, localizzatore di posizione compreso, e, come sai, non dovevamo fermarci esattamente qui» se l'erano vista davvero brutta, nel frangente; scendendo dal velivolo in piena zona disabitata per capire se e in quale direzione incamminarsi, erano stati attaccati da uno sciame di acari velenosi, piuttosto diffusi su Draboon.
Il pianeta, più ospitale dei fratelli, era situato nei Territori dell'Orlo Esterno, noti semplicemente come Orlo Esterno, fuori dall'Orlo Mediano. L'Orlo Esterno era l'ultima area della Galassia a essere ampiamente abitata, prima dello Spazio Selvaggio e delle Regioni Ignote, costellato di mondi oscuri e di aspri e primitivi luoghi di frontiera.
«Ho un flashback del dolore delle punture e di una forte nausea. Poi nella mia testa c'è il buio. Raccontami cos'altro è successo e dove siamo». Piuttosto perché non mi hai coperto!
«Certo. Ti sei difesa, portando le mani sul volto, intanto che cercavo di allontanare gli acari con la spada laser. Avevi l'abito del ballo, aperto sul collo, e gli insetti ti hanno punto sulla pelle libera dalla scollatura. Il loro pungiglione è lungo, trapassa pure la stoffa. Sei stata punta all'addome e sui fianchi. E hai iniziato a dare di stomaco, con un'importante reazione allergica. Ti ho portato in braccio fino al primo luogo abitato di Draboon più vicino allo Shuttle. È la casa di una certa Kateryna» Kenobi sospirò, con una pausa strategica in cui cercò un ardimento che gli era venuto a mancare; non sapeva come confessarglielo, lo fece e basta «Ho nascosto la spada e coperto la treccina, e le ho detto che eravamo sposati per poter rimanere al tuo capezzale».
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L'amore di un Jedi
FanficObi-Wan Kenobi e il suo grande e unico amore, la duchessa Satine Kryze, sono protagonisti di una fanfiction ambientata attraverso due piani temporali paralleli, a distanza di vent'anni. Si tratta della mia prima fanfiction interamente non Avengers...