Per tutti gli dei!
Le punte del Dolente si incastrano nel muro, permettendo che non cada. Sfortunatamente.
Saremmo spacciati tutti e tre, ma mi viene in mente un piano. Speriamo solo che funzioni.
Thomas, fai esattamente come ti dico gli comunico nella mente, mentre il Dolente arriva già a un metro da terra.
Non ti abbandono sappilo mi risponde arrabbiato.
Se fai quello che ti dico ci vedremo tra poco.
Forse, penso.Mi guarda male prima di chiedermi cosa deve fare.
Sali più che puoi, vedi se questi così (mi riferisco ai muri su cui siamo appesi) hanno una fine.
E tu?
Se continua a salire, prima di raggiungere noi schiaccerà Alby. Devo fermarlo. Distrarrò il Dolente per un po'. Stai tranquillo. Lui mi guarda preoccupato. Ti fidi ancora di me?
Sempre risponde prima di arrampicarsi e cominciare a salire. La palla gelatinosa si sta avvicinando.
Mi sposto verso sinistra e il Dolente, fortunatamente, fa come ho pensato. Mi segue.
Faccio un salto di quasi dieci metri, ma quando atterro non sento il lastricato di pietra.
C'è dell'edera per terra esattamente dove sono i miei piedi, ed è illuminata. Non illuminata 'di una debole luce verdognola', NO NO, proprio verde fosforescente!
Non mi faccio troppi problemi, avendo un Dolente che vuole mangiarmi, alle spalle.
L'edera mi segue, e appena prima che appoggi il piede a terra lei si sposta e si inserisce tra me e il pavimento di pietra. L'inseguimento continua per un po' e nonostante la mia resistenza sto cominciando a stancarmi.
Se provassi... no è una cosa da fuori di testa.
E hai mega lumacone alle spalle, anche questa è una cosa da fuori di testa!, mi urla una vocina nella mente.
Okay, proviamoci. Tanto morirò in tutti i casi.
Arrivo a un vicolo ma invece di svoltare a destra o a sinistra metto un piede sul muro erboso.
State pensando che sia pazza? Tranquilli, lo sto pensando anche io. L'edera si illumina sotto i miei piedi mentre comincio a correre sul muro.
Il Dolente sembra sbigottito, ma si riprende quasi subito, cominciando a salire a sua volta. La sua andatura è molto più lenta rispetto a quando eravamo sul lastricato, e l'edera fa incastrare le sue punte, cosa molto utile visto che sto perdendo fiato.
Sono a venti metri di altezza quando mi rendo conto che la creatura non si muove più, ed è semplicemente sospesa, attaccata ancora al muro.
Lentamente, una dopo l'altra, le punte si staccano, facendolo cadere con un forte stridore acuto.
Mi giro e lo osservo riprendersi, mentre si alza e scappa via. Comincio a respirare pensantemente, e dopo poco comincio a ridere a crepapelle.
È una situazione da pazzi! Sono attaccata al muro in verticale!
«Ormai sono qui, vediamo cosa c'è là sopra» dico a mezza voce guardando in alto.
Comincio a salire. Fortunatamente non ho paura dell'altezza. Inizio a salire, con il pensiero costante che veramente questi muri siano infiniti, finché non colpisco con la testa qualcosa di duro. Un'altro muro?
Mi si appanna la vista mentre comincio a cadere all'indietro.
Thomas
Mi sembra passata un'ora e ancora sto salendo. Mi fido ciecamente di Rose, ma non credo che il suo piano funzioni.
Ho paura per lei, ecco tutto. E saperla là fuori con un Dolente alle calcagna mentre io sono appeso a un muro come un salame stagionato non mi va giù.
Afferro una liana e, con i piedi appoggiati al muro, inizio a scendere. Appena tocco terra comincio subito a correre.
Svolto a destra, poi a sinistra. Poi di nuovo a sinistra. Arrivo a un vicolo, dove vedo una figura accovacciata.
Rose.
Nello stesso instante un rumore di passi sulla pietra rovinata si sente da destra, susseguito dall'apparsa di una figura.
«Che è successo?» chiede Minho appena arriva al mio fianco. Io non rispondo perché sto già correndo incontro a Rose.
La afferro per le spalle e la scuoto, come per svegliarla da un brutto incubo.
Quando apre gli occhi, nonostante il casino in cui ci troviamo, mi si toglie un peso dal cuore.
Non sarei riuscito a sopportare il fatto di perderla.
«Cos'è successo?» chiede preoccupata. «Stai bene?»
«Sei tu che stai perdendo sangue»
Lei si tocca la fronte, appena sotto l'attaccatura dei capelli. Stringe i denti e batte le palpebre un paio di volte.
«Ma che è successo?» ripete di nuovo Minho infuriato.
Sto per rispondergli, ma da sinistra si sentono dei forti cigolii, mentre quattro Dolenti, (QUATTRO DO - LEN - TI!), spuntano dal fondo del corridoio, venendoci incontro a tutta birra.
«Caspio!» urla Minho.
Tutti e tre ci alziamo e cominciamo a correre, mentre i Dolenti guadagnano terreno velocemente.
Vedo Rose, che scombussolata era rimasta ultima, arrivare al mio fianco, per poi superarmi e raggiungere Minho.
Arriviamo alla fine del corridoio, dove è presente un enorme buco. È nero come la pece e non si vede il fondo. Ci sarei caduto dentro se Rose non mi avesse afferrato per la maglietta e tirato indietro.
«Attento Pive» mi dice Minho, prima di girarsi e osservare i Dolenti arrivare.
«Minho appena te lo dico tu buttati a destra, mentre io e te, Thomas, andremo a sinistra» ci urla lei.
I quattro Dolenti sono in corsa verso di noi in fila indiana a causa del corridoio troppo piccolo, e il primo si sta avvicinando velocemente.
«Rose?» chiedo incerto, ma lei non risponde. La creatura è a cinque metri da noi.
«Rose?» chiedo ancora scuotendole il braccio.
«Non ancora» risponde stringendo gli occhi, con uno sguardo di sfida verso le orrende creature che sono a soli pochi metri da noi.
È solo quando le palle mollicce sono a soli due metri da noi che urlo il suo nome, ormai sicuro che siamo a un passo dalla morte, ma lei urla: «O R A !»
Ci buttiamo ai lati, mentre il Dolente, per la troppa velocità, non riesce a fermarsi e cade nel buco al mio fianco. Gli altri due dolenti fanno la stessa fine del primo. L'ultimo riesce a frenare, piantando le punte sul bordo dell'apertura. Rose si alza in un attimo e lo spinge facendolo cadere a sua volta.
Le prime luci dell'alba sostituiscono il buio che ci circonda. Mino inginocchiato a terra dice: «Forza alzatevi Pive! Usciamo di qui il prima possibile»
Ci alziamo con un po' di fatica e raggiungiamo la Porta Occidentale dove è ancora appeso Alby.
«Lo tiriamo giù noi Minho?» chiedo all'asiatico.
«E chi dovrebbe farlo se no?» risponde ovvio.
Slega. Rilega. Slega. Rilega. Slega. Rilega.
Finalmente raggiungiamo terra e a questo punto le porte cominciano a spalancarsi con un forte cigolio.
Ce l'abbiamo fatta.
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Angolo autrice:
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Alla prossima<3
~ la vostra Anna
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La Radura ~ Thomas || MAZE RUNNER
Fanficʀɪᴄᴏʀᴅᴀ. ꜱᴏᴘʀᴀᴠᴠɪᴠɪ. ᴄᴏʀʀɪ. Rose ha perso la memoria. È in un ascensore, che la porterà alla Radura, dove vivono solo ragazzi. Dal suo arrivo tutto cambierà, e forse, grazie a lei, i giovani cominceranno a sperare in un nuovo inizio. Le vicende narr...