Il locale era a dir poco... Wow... Era pieno di luci coloratissime, almeno l' esterno... Sui fianchi c' erano delle palme tropicali addobbate con luci che sembravano quelle dell' albero di natale. I muri non erano molto alti, ma l' interno non era minimamente paragonabile all' esterno. Quando entrammo la luce color verde fluo iniziò a lampeggiare, impedendomi di vedere. Inizialmente questa luce mi provocò un forte mal di testa, ma quando i miei occhi ghiacciati si abituarono mi diressi verso la pista da ballo. Charlie e le sue amiche erano proprio di fianco a me, ma bastarono pochi minuti per perderle. Iniziai a ballare, un po' con imbarazzo, un po' con goffaggine, ma solo dopo pochi minuti iniziai a sentirmi a mio agio. Mi scatenai moltissimo. I miei occhi spesso si perdevano a osservare le decorazioni apese ai muri. Dopo circa mezz' ora di ballo scatenato decisi che era il momento di fermarmi per bere qualcosa. Andai verso il bancone per ordinare un coktail bloody mary.
Julia: un bloody Mary perfafore...
Barista: subito... Posso vedere un documento?
Julia: certo.
Presi dalla mia borsa la carta di identità e gliela mostrai. Dopo pochi minuti mi portò la bevanda color rosso, totalmente ghiacciata. Mi girava la testa ma non detti molto peso a questo. Iniziai a sorseggiare il mio coktail. Tra la folla vidi Charlie scatenarsi come non aveva mai fatto prima. Io non ero molto il tipo da discoteca, ma per Charlie... Tutto...
Dopo dieci minuti circa decisi di ritornare a ballare. Nel camminare mi bloccai. Di colpo. Quasi come fulminata da un paio di occhi verdi che brillavano nel momento in cui la luce si spegneva, per poi riaccendersi subito, facendoli sparire. Fui da subito attirata e li cercai nel caos. Quando raggiunsi il ragazzo notai che anche lui mi guardava come fulminato. Iniziammo a ballare insieme, senza dire neanche una parola. Non riuscivo a vederlo in faccia,a ero sicura che lo avrei rivisto. Le luci si spensero totalmente, rendendomi ancora piú impossibile riconoacere quel viso che mi era parso familiare. Io e questo ragazzo ballammo tutta la sera, fino alle tre del mattino. Ininterrottamente, senza mai interrompere la connessione tra i nostri sguardi.
Qualcuno mi prese il braccio e mi strattonò verso l' uscita. Abbastanza seccata fulminai con lo sguardo Charlie. Ma subito mi accorsi che stava piangendo.
Charlie: Julia, oddio aiuto ti prego!
Julia: che succede Charlie? Prendi un respiro e dimmi.
Charlie: Jason... Jason... Jason ha picchiato Alex!
Julia: cosa?! Ma perché?!
Charlie: io e Alex siamo molto uniti, quasi fratelli. Jason mi ha baciata e Alex é andato su tutte le furie, ma essendo piú debole di Jason le ha prese...
Julia: ok adesso andiamo da loro e ne parliamo... Alex come sta?
Charlie: ha il naso rotto... E il labbro spaccato.. Se andiamo all' ospedale poi chiameranno la polizia...
Julia: andiamo alla casa...
La casa é una vecchia casa disabitata, scoperta da me qualche tempo fa. La ho subito mostrata a Charlie. É qui che abbiamo passato i piú bei momenti.
Andammo a cercare quei due disgraziati, per poi portarli nella casa. Essa era molto vecchia, ma, dopo mesi, eravamo riuscite ad arredarla alla perfezione. Questo era il posto in cui io mi rifugiavo dal casino della mia vita. Ho trovato questo posto da bambina, perché, anche se ho origini Italiane, vivevo a New York, poi mia madre decise che la grande mela non vi faceva "bene".
C' era una cucina con il salotto e la sala da pranzo. Il tavolo era di legno invecchiato con quattro sedie di plastica bianca un po' vecchie. Il frigo era uno di quelli portatili. C' era anche un vecchio forno, ancora funzionante e un bancone. Appoggiato al muro c' era un divano, anche quello molto vecchio. Lo avevamo fatto pulire due anni fa, quando mi sono ritrasferita a New York. Nessuno sapeva dell' esistenza di questo posto. Non vi volle molto per arrivare. Io cercai di sostenere Alex il piú possibile. Una volta dentro lo stesi sul mio letto. Mi guardava supplichevole, ma non riuscico a leggergli gli occhi.
Alex: g...grazie...
Julia: hey... Di nulla... Senti... Perché lo hai fatto?
Alex: bhe... Io conosco Jason da parecchio e sapevo benissimo quali erano le sue vere intenzioni...
Lasció intendere.
Julia: ah ok... Vado a prenderti del ghiaccio...
Alex: no ti prego... Resta qui...
Julia: va bene...
Alex: sai... Probabilmente é l' acool che parla per me, ma in questo momento vorrei baciarti...
Julia: e perché non ti lasci trasportare?
Alex: perché ho paura...
Julia: di cosa?
Alex: ho paura di poterti deludere.
Julia: se non proci non potrai mai saperlo.
Mi si avvicinò dolcemente. Prese il mio viso tra le sue mani e, accarezzandomi un po', avvicinò le sue labbra alle mie, lentamente, come se avesse paura di farmi male. Lui tremava dal nervosismo, cosí gli presi la mano e gliela strinsi dolcemente. Dopo avermi baciata mi strinse in un abbraccio, molto delicato, ma che mi faceva vomunque sentire protetta. Appoggió poi le sue mani sui miei fianchi e riprendemmo a baciarci dolcemente. Forse era l' alcool, o forse era veramente il nostro cuore a parlare, ma non mi sono mai sentita cosí bene... O forse sí...
Sembrava che l' universo mi avesse risuccgiato in se stesso, facendomi cullare dalla teoria dell' infinito, perché l'infinito é proprio questo... Solo una teoria. Leopardi aveva ragione quando diceva che la vera felicità non potrà mai essere raggiunta, perché viviamo in due dimensioni differenti. L' infinito ed il finito. Potremo avvicinarci molto, ma mai la toccheremo. Questa felicità infatti non durò moltissimo. Mi staccai da lui. Ero perfettamente consapevole che lo avevo conosciuto da poco, ma tanto davo la colpa all' alcool, ma in cuor mio sapevo che lo avevo fatto solo perché mi ero stancata di essere sola.
Mi accovacciai nel letto con lui. Avvinghiati l'uno all' altro. Eravamo due anelli di una catena saldata male. Bastava che qualcuno cercasse di allontanarci che ci saremmo staccati l'uno dall'altro.
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PSYCHO
RomanceJulia Dorian, detta JD, é una ragazza sicura di se', a cui non importa niente e nessuno. Ha perso la madre in un brutto incidente d'auto sulla statale e, per il troppo dolore, é scappata dalla fredda cittadina di Forks per andare a vivere a New York...