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La notte passò veloce, troppo veloce. Era come un lampo nel cielo ricoperto di nuvole. Veloce ma rumoroso.
Mi svegliai sdraiaiata sul sedile del passeggero con la sua giacca sopra le spalle come da coperta.
I miei capelli svolazzavano, poiché Brian stava guidando ad una velocità paurosa.
Brian: hei... ben svegliata..
Julia: buon giorno...
Brian: senti... ehm... dovremmo parlare di quello che è successo ieri...
Julia: già.... dovremmo...
Si schiarì la voce.
Brian: allora... ehm... credo... credo che sia stato un errore da incoscenti...
Julia: come?! Errore?! ERRORE?! Questo non è stato un errore... è stata la notte più bella della mia vita! Cazzo non puoi svegliarti e e rovinare tutto!
Brian: Julia...
Julia: julia un cazzo! Non... non puoi... cazzo da quando ho visto quei tuoi occhi in discoteca io mi sono fottutamente innamorata... e non dovevo cazzo...
Brian: Julia... io non posso...
Julia: cosa non puoi?!
Brian: non posso amarti cazzo!
Julia: perché? !
Brian: per colpa di quella stupida classe sociale che si è formata nella nostra scuola.
Julia: come...?
Brian : io so che sw noi due ci metteremo insieme ti aumenteranno le torture... verrai ridotta ad un niente...
Julia : e tu come fai a saperlo?
Brian: perché lo ho chiesto...
Julia : e cosa avresti chiesto?
Brian : ho chiesto a Marcus cosa sarebbe successo se uno di noi si sarebe fidanzato con una della tua categoria...
Julia : e lui?
Brian : mi ha detto che la ragazza sarebbe andata all' ospedale... senti... io non posso permetterlo... io ti amo troppo cazzo...
Aveva gli occhi lucidi. Non aveva il coraggio di guardarmi. La strada nera si estendeva a perdita d'occhio davanti a noi. Nessuno. Non c' era nessuno.
Julia : ferma l' auto.
Brian : come?
Julia: ho detto di fermare l' auto.
Scesi dall' auto. Stavo per piangere e se mi avesse visto sarebbe stato un disastro.
Cercai di pensare a cose felici, ma la gola mi uccideva. Sentivo che dovevo tirare fuori tutto quello che sentivo, ma non riuscivo. Era più facile sopprimere tutto, nascondere il dolore, nascondere la frustrazione.
Brian: no aspetta Julia... fermati...
Julia: no... no stammi lontano... io non voglio più parlarti... io...io...
Non ci riuscii. Ero scoppiata. Tutte le emozioni represse dal giorno della morte di mia madre esplosero fuori...
Julia: CASPISCI CHE PER ME È UNA TORTURA TUTTO QUESTO?!
Brian : si lo so e mi dispiace...
Julia: io non riesco più ad amare neache una persona... faccio scappare via tutti da me, così posso non deluderli... tu non hai idea la delusione negli occhi di mia madre quando tornavo a casa... era come un coltello dritto nel cuore. Non sono mai stata la figlia perfetta che voleva... e lei per questo mi disprezzava...
Brian: Julia non devi avere paura della gente... non più...
Julia: tu sei il primo ragazzo di cui mi fido dopo Micheal... mi ha tradita...
Brian: io non lo farò mai... potremmo ingannare il sistema...
Dai miei occhi uscivano ancora lacrime. Ma non era un pianto con i singhiozzi, solo lacrime calde che scendevano bagnando lentamente il mio viso.
Julia: cosa intendi fare...?
Brian : potremmo stare insieme senza che nessuno lo sappia...
Corsi da lui, per rifugiarmi in quel nascondiglio che mi ero creata tra le sue morbide braccia.
Risalimmo in macchina e ripartimmo, sempre più veloci alla volta di Forest Lake.
Dopo un' ora passata a tenerci la mano, iniziai ad avere seriamente fame.
Julia : Brian, lì c'è un autogrill... fermiamoci a mangiare qualcosa... qui le cose costano poco...
Brian: ehm... sì... quanti soldi hai?
Julia: 20... tu?
Brian : 10... dici che ci bastano?
Julia: credo di sì... proviamo...
Parcheggiò davanti al locale. Era un posto alquanto squallido che cadeva a pezzi. L'interno non era per nulla uguale all' esterno, era peggio.
Pieno di ragnatele. C'era qualche persona seduta al bancone in attesa del proprio panino.
Lui era sicuro di sé, fiero di avermi come ragazza, coraggioso per potermi proteggere in qualsiasi comento. Eppure io non lo avrei mai pensato, non lo avrei mai immaginato che un sorriso potesse cambiarmi le mie giornate, che il mio umore potesse dipendere da un' altra persona. Io che non ho mai avuto bisogno di niente e nessuno, io che non ho mai avuto paura di perdere qualcuno, io che ho sempre mollato la presa al primo ostacolo per difendermi. Ma ora non demordo. Ho capito di aver bisogno di lui.
Brian : vieni, sediamoci lì.
Era un tavolo da due posti proprio di fianco alla finestra. Vicino alla poltroncina dove era seduto Brian c'era un estintore.
Julia : tu cosa ordini?
Brian : credo un hamburger classico.
Julia : io ne prendo uno con bacon, cheddar, insalata, doppia carne e doppia salsa.
Brian : alla faccia dell' anoressia!
Julia : ahaha ehm direi che mangio troppo per essere anoressica! Ahahah...
Brian : sai... tutto questo non mi sembra reale...
Julia : a volte mi sembra di essere tutti intrappolati in un film... sappiamo le battute, sappiamo dove metterci, come recitare... manca solo la macchina da presa. Però non possiamo uscire dal film... e questo è un brutto film...
Brian : come mai vedi la vita così negativa?
Julia : non lo so... io esprimo solo quello che penso... noi ci fingiamo stronze tutto il giorno per difenderci, ma poi di sera, tra pensieri e mancanze, finiamo sempre per scioglierci...
Brian : non sapevo che le donne fossero così complicate...
Julia: ahaha... cosa sono io per te?
Brian : per me sei come un' equazione senza risultato, di quelle che provi e riprovi senza mai capire. Sei un paradosso, un assurdo, un mistero. Sei così e sei la perfezione. Sei come il pi greco che da migliaia di anni non ha un valore esatto. Sei come la divisione per zero, non sei qualcosa di definito. Sei irraggiungibile, imprendibile, nessuno saprà mai tutto di te, nessuno ti capirà mai fino in fondo. Eppure ci sono persone che hanno dedicato la vita allo studio dello zero, alla ricerca del valore pi greco e ci sono quelle che hanno fatto di un paradosso una filosofia immortale.
Julia: quindi sononuna ragazza inconpresa per te?
Brian: sei molto più di questo... tu per me sei perfetta.

PSYCHODove le storie prendono vita. Scoprilo ora