julia: e ora?
Brian : ehm non lo so...
Julia: iniziamo a fare un giro della città. Poi decidiamo.
Il paese era magnifico. Era diviso in due parti: la parte vecchia e quella moderna. La parte vecchia era piena di cattedrali e cose simili, Sì interessante, ma che noia. La perte moderna era meravigliosa. Negozi a perdita d'occhio. Negozi di ogni genere.
Dopo esserci dati allo shopping decidemmo di cercare un albergo o almeno qualcuno che ci poteva ospitare.
Gli alberghi erano esageratamente cari, così girovagammo in cerca di qualche buona persona che ci poteva ospitare per qualche giorno.
Cercammo a lungo, ma nonostante ciò, nessuno voleva ospitarci. Ci rassegnammo e prendemmo la metro per raggiungere il centro città.
Julia: ecco fatto... e ora... nessuno vuole ospitarci...
Brian : lo so Julia, ma non possiamo obbligarli a darci un tetto...
Una ragazza ci stava guardando. Aveva forse diciotto anni.
Sconosciuta: ehm scusate, ho sentito che stavate parlando di un tetto... ehm piacere io sono Charlotte.
Julia: piacere, io sono julia e lui è Brian.
Charlotte: allora, state cercando una casa?
Brian : a dire il vero stavamo cercando qualcuno che ci potesse ospitare per un paio di giorni...
Chatlotte guardava Brian con malizia.
Charlotte: io ho una bella casa, se volete potete venire. Vi ospiterò molto volentieri, soprattutto due ragazzi così carini...
Mi insospettiva troppo quella ragazza... ci stava di sicuro provando con Brian, e lui le dava corda.
Julia: ehm scusa, voglio parlare in privato con il mio ragazzo, arriviamo subito.
Poco più in là Brian mi guardò con un aria di rimprovero.
Brian: Julia non è il momento di una scenata di gelosia... quella ragazza è la nostra ultima possibilità... non possiamo farcela scappare
Julia: Sì lo so ma dai... cioè sta di sicuro flirtando con te... cioè... poi in mia presenza...
Brian: ei... lei non è te... io amo te... e non mi farò ammaliare... te lo prometto...
Julia: ti amo
Brian: anche io.
Mi prese per i fianchi e poggiò le sue labbra sulle mie. Tornammo dalla ragazza e accettammo la sua proposta.
Mentre scendevamo dalla metrò, un forte vento ci colpì.
Gli occhi mi lacrimavano e avevo paura. Quel vento stava spazzando via i miei sentimenti. Mi sentivo svuotata. Preoccupata. Angosciata da una ragazza che mi avrebbe rubato la persona più importante della mia vita.
Gli camminavo accanto, stretta al suo braccio. Volevo far capire che era mio. Forse è questo l' amore. O forse no... forse era solo gelosia per una persona a cui mi ero affezionata. Poi si sa. Si desidera qualcosa fino a quando non si è sicuri di averla, poi non ci interessa più. E probabilmente era quello che interessava a me. Mi sentivo minacciata da Charlotte, forse perché c'era la possibilità di poter perdere Brian.
Poco dopo la pioggia iniziò a cadere fitta. Lasciai il braccio di Brian. Alzai la testa al cielo e chiusi gli occhi, lasciandomi bagnare da quelle piccole goccioline di acqua. La cosa che mi faceva effetto era che mentre quella pioggia semprava fermare il tempo, la vita scorreva veloce e non ci lasciava il tempo di vivere.
Camminammo ancora sotto la pioggia, fino a raggiungere una grande prateria. La casa era proprio in centro. In realtà sembravano due piccole case.
Charlotte: ecco, questa è la mia casa, quella di fianco è una depandance per gli ospiti. Potete trovare tutto: cucina, camera da letto, bagno e salotto. Fate come a casa vostra.
Brian: grazie mille Charlotte per la tua ospitalità
Charlotte: ma figurati... è solo che ci sarebbe un problema...
Julia: quale?
Charlotte: be... ecco io odio dormire da sola. Mi vengono attacchi di panico se di fianco a me non c'è nessuno... ieri mi sono lasciata con il mio ragazzo e se ne è andato... dato che vi sto facendo un favore, voi potreste ricambiare facendo dormire Brian nella mia casa, solo per la notte, per il giorno voi due potete stare insieme.
Brian: ok.
Julia:no... cioè no...
Brian: Julia non fare la gelosa... sì Charlotte, dormirò con te...
Charlotte: fantastico... allora vieni e sistema le tue cose in camera mia... poi chissà, poyrebbe nascere qualcosa...
Brian le fece un sorriso...
Io stavo ribollendo. Cercavo di estinguere i miei istinti omicidi...
Julia: io faccio un giro...
Cammjnavo per scaricare la tensione. La pioggia ancora cadeva e scivolava lentamente sulla mia pelle. I capelli erano fradici, come la maglietta, che si appiccicava alla mia pelle.
Cercavo di respirare per tranquillizzarmi. Il battito cardiaco accellerava ogni volta che pensavo a Charlotte.
Perchè accettare?
Non gli interessavo più?
Decisi di andare a controllare cosa stava succedendo realmente in quella camera degli orrori.
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PSYCHO
RomanceJulia Dorian, detta JD, é una ragazza sicura di se', a cui non importa niente e nessuno. Ha perso la madre in un brutto incidente d'auto sulla statale e, per il troppo dolore, é scappata dalla fredda cittadina di Forks per andare a vivere a New York...