12 - Domani

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Sanem

"Domani Sanem, domani parleremo".

Rimango immobile tra le carte sparse mentre, fatta questa promessa, la sua sagoma imponente  sparisce  scendendo in fretta le scale dell'agenzia. Ha chiaramente fretta di andare, un aereo l'aspetta, qualcuno di cui non mi ha voluto parlare lo sta aspettando a Londra.

Sento un vuoto che non dovrebbe essere, una delusione che non ha motivo di esistere.
Sono stata una sciocca,  Emre bay mi aveva messo all'erta su che tipo di persona fosse Can Divit ed è solo colpa mia se ho voluto credere che potesse essere  diverso da come mi era stato tratteggiato da suo fratello.

Mi chino a raccogliere i fascicoli che mi sono scivolati dalle mani nell'impatto contro quel petto massiccio che, mi rendo conto,  ho percepito familiare  in un modo che non so spiegarmi. 

Quando siamo vicini è come se il mio corpo riconoscesse istintivamente il suo e lo sentisse come complementare,  affine. Non so da dove derivi questa sensazione che solo un'altra volta in passato ho provato. Pochi giorni fa, nel buio di una loggia, quando mi sono trovata stretta contro un corpo altrettanto possente per il mio primo bacio dato per caso ad uno sconosciuto. L'uomo misterioso che è nei miei sogni ogni notte da allora, l' albatros, che probabilmente rimarrà sconosciuto per sempre visto che sto ormai perdendo ogni speranza di riuscire a scoprire chi sia.

Mi alzo in piedi tenendo stretti al petto le ultime copie dei  fascicoli che Deren mi aveva incaricato di fotocopiare. Sono stata l'intera giornata chiusa in quella stanzetta, ma sono riuscita a terminare il lavoro in tempo per l'incontro fissato per l'indomani con un cliente molto importante.

Deposito anche questi accanto agli altri nella sala riunioni principale per poi prendere le mie cose nel guardaroba e lasciare l'agenzia. Un cenno veloce  di saluto al sorvegliante notturno che ricambia con  un sorriso  e fermo il primo taxi che passa per farmi portare sulla costa. Non ho alcuna voglia di tornare a casa, so bene che mi aspettano le occhiate severe   di mia madre e gli sguardi  austeri di mio padre.
Sono consapevole di averli delusi, il mio comportamento avventato della notte scorsa li ha messi in una posizione molto difficile. Mi vogliono bene,  ma allo stesso tempo  conosco il loro modo di pensare: l'onore, la rispettabilità, l'integrità sono i capisaldi di una vita, la loro,  fatta di riti e tradizioni da rispettare.
So bene che mio padre ha fatto pressione su Can, convinto forse che anche per lui le cose funzionino come nel nostro mondo, quello delle  regole non scritte che,  se violate,  possono distruggere la reputazione di una ragazza e di tutta la  sua famiglia agli occhi del quartiere.

Scendo dal taxi e mi avvio verso il mio posto preferito,  anni di esperienza guidano i miei movimenti sicuri fino ad arrivare al mio scoglio, quello piatto e quadrato che sin da ragazzina mi ha accolto nei momenti in cui avevo bisogno di stare sola per pensare o sognare ad occhi aperti.

Mi siedo e sospiro alzando lo sguardo al cielo stellato, rimango immobile a lungo fino ad arrivare a prendere una decisione importante.
Domani parlerò con Can per dirgli che lo libero da qualsiasi impegno si senta di aver preso con mio padre. Stamattina ero sotto shock, ma ora più che mai sono consapevole che sia assurda l'idea di un fidanzamento tra noi. Ci conosciamo appena, veniamo da mondi completamente differenti e lui è fidanzato da tempo con un'altra.
Durante le lunghe ore davanti alla fotocopiatrice ho pensato a lungo ad una possibile soluzione alla situazione in cui mi sono andata a cacciare.
E' arrivato il momento di affrontare i miei genitori come mai ho fatto in passato, ho sempre rispettato il loro volere, mai mi sono opposta alle loro decisioni, ma questa volta è diverso. Non posso permettere che si decida del mio futuro sulla base delle regole e i dettami di antiche tradizione di quartiere.
So che a loro giudizio sto portando il  disonore sulla nostra famiglia agli occhi dei vicini quindi ho deciso  che la cosa migliore da fare per me sia andare via.
Ho intenzione di raggiungere zia Bahar ad Adalia per  cercare lì un lavoro qualsiasi con cui possa mantenermi mentre continuo a scrivere il mio romanzo.
Forse il mio allontanamento farà tacere presto i pettegolezzi del quartiere e quando tutto sarà dimenticato potrò tornare. Forse.

Forte di questa decisione il mio pensiero, lasciato libero di vagare, non può che andare a Can, al fatto che sarà arrivato ormai a Londra dalla sua fidanzata e ... scuoto la testa alzandomi in piedi di scatto.

Basta Sanem! E' inutile  pensare a lui in questo momento.
Devi concentrarti sui passi giusti da fare e il primo è dare le dimissioni dall'agenzia, domani  stesso,  in modo da poter lasciare al più presto Istanbul.
Per quanto riguarda il prestito che ho ricevuto dal Signor Emre troverò il modo di restituire  la somma, dovessi anche lavorare notte e giorno  per farlo.

Decido quindi di inviargli subito  messaggio  per dirgli che domattina devo assolutamente parlare con lui. E' mia intenzione, come prima cosa, restituirgli quel maledetto anello, sono terrorizzata all'idea di perderlo e la consapevolezza della sua presenza nella tasca interna della borsa mi fa sentire a disagio.
Non sono capace di  vivere di  bugie e sotterfugi, non è nel mio carattere mentire e mi sono sentita  morire ogni volta che Can mi ha fatto notare che non lo avevo al dito anche se, in definitiva,  sarà proprio questo fantomatico fidanzato a darmi il pretesto  per giustificare la mia decisione di fronte a Can .
Il suono di notifica di un messaggio ricevuto mi riscuote  da queste considerazioni, prendo il telefono lo sblocco pensando che si tratti di mia sorella o Ayhan, ma è un numero che non conosco.
Con un tuffo al cuore, già alle prime parole, capisco benissimo chi sia  stato ad inviarlo.

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Mi è dispiaciuto molto non aver potuto parlare con te oggi Sanem.
Tante cose sono successe ed è urgente parlarne insieme.
Vorrei però rassicurarti su una questione: giovedì sera sarò a casa tua, di questo puoi esserne certa.
Can

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Scuoto la testa incredula.
Come può scrivermi  una cosa del genere quando è appena volato a centinaia di chilometri dalla sua fidanzata?


Decisioni improvviseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora