41 - Limite

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Sanem

Non so più cosa pensare, questa serata mi sembra sempre più surreale. I sorrisi, gli abbracci e le congratulazioni di amici e parenti, la felicità stampata sul volto dei miei genitori e di Aziz, tutta questa situazione non fa altro che farmi sentire ancora più in colpa. Tutto questo è una farsa e la colpa è solo mia, vorrei urlarlo qui, in mezzo alla sala, dire a tutti che non è vero, che noi due non siamo felicemente innamorati, anzi. Can mi ha evitato per l'intera settimana, non siamo rimasti soli un solo istante perché chiaramente non vuole ascoltare le mie ragioni e allo stesso tempo non vuole avere niente a che fare con me.

Una mattina di qualche giorno fa sono stata presa alla sprovvista da Aziz che, arrivando in agenzia, mi ha abbracciato chiedendo come era andata la cena della sera prima con Can. Ho faticato non poco a fingere di sorridere mentre rispondevo che eravamo stati molto bene.
"Certo, avete fatto bene ad uscire, avete bisogno di trascorrere un po' di tempo da soli figlioli". Ho annuito arrossendo al pensiero di quel che lui voleva intendere mentre non ho potuto non domandarmi con chi fosse uscito in realtà Can. Stava già frequentando qualcun'altra? Ora le parole di Huma non avevano fatto altro che gettare benzina sul fuoco. Can, già prima del matrimonio, stava guardando altrove? Con me sembra essere categorico, ha chiuso ad ogni possibilità di chiarimento e, a quanto pare, non merito neanche qualche istante di attenzione per ascoltare le ragioni che mi hanno spinto a fare certe cose.

Non posso impedirmi di avere questi pensieri mentre mi stringe forte tra le sue braccia ballando un lento sotto gli occhi benevoli di tutti i nostri ospiti. Non riesco in nessun modo a rilassarmi, posso solo continuare a chiedermi come può pensare di sposarmi quando tra noi è tutto finito già prima di cominciare.

Questa la domanda che mi pongo nel momento in cui alzo gli occhi su di lui trovandomi, mio malgrado, a rimanere incanta dalla perfezione di quelle labbra di cui mi pare ancora di sentire la morbidezza quando si posano sulle mie. Qualcuno deve aver intercettato il mio sguardo perché improvvisamente nella sala si alza un coro di "Bacio, bacio, bacio!". Can abbassa lo sguardo su di me, sorride del più bello dei sorrisi, chiaramente a beneficio del nostro pubblico, per poi sussurrare piano. "Non possiamo tirarci indietro Sanem, non credi?" In un attimo succede, le sue labbra sono sulle mie, le sue braccia mi stringono ancora di più contro il suo petto forte, i nostri respiri si fondono ed io perdo cognizione di ogni cosa che non sia lui. Tutti intorno a noi spariscono, esistiamo solo noi e la magia del suo tocco, quella magia che solo lui sembra essere capace di esercitare su di me. Per istanti infiniti dimentico tutto, il tradimento, le bugie, la rabbia di Can, tutto. Esistono solo i nostri corpi che sembrano fatti per creare un incastro perfetto, le sue braccia d'albatros che, strette intorno a me, sono capaci di farmi sentire bene, finalmente al posto giusto. L'applauso e le urla divertite degli ospiti intorno a noi riescono però a penetrare in quella cortina di oblio che sembra avvolgerci ogni volta che i nostri corpi e le nostre labbra si incontrano. Ci allontaniamo mentre il suo bellissimo sorriso è ancora lì a ricordarmi che cosa ho perso.

Vivo il resto della serata come in un sogno, stringo mani e ricambio abbracci continuando a sorridere garbatamene quando il mio cuore ancora batte impazzito per quel bacio e per la sua vicinanza.

Alla fine della festa Can insiste per accompagnare a casa me e la mia famiglia, i miei sono al settimo cielo e non smettono un attimo di commentare la perfetta riuscita della festa senza accorgersi della tensione calata tra noi. Una volta davanti casa Can si affretta ad aiutarmi galantemente a scendere dal fuoristrada, posa un frettoloso bacio sulla mia guancia a beneficio della mia famiglia e se ne va senza voltarsi indietro.

Il mattino dopo eccomi in agenzia, dopo l'ennesima notte insonne, a ripensare a quello che è successo la sera prima e quasi incapace di pensare a ciò che mi aspetta da qui a qualche giorno.

Decisioni improvviseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora