73 - Nel modo giusto

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Sanem

Pian piano il canto degli uccelli e la luce che filtra attraverso le tende mi strappa agli ultimi barlumi di un sogno bellissimo in cui io e Can giochiamo in giardino con tre bambini piccoli, tutti molto vicini di età l'uno con l'altro.

Sorrido mentre nel dormiveglia  allungo una mano verso l'altra parte del letto,  spalanco gli occhi trovandola vuota. Mi siedo guardandomi intorno confusa, è la prima volta che Can non è accanto a me al risveglio da quando ci siamo ritrovati. Scendo in fretta dal divano letto e vado a sbirciare tra le tendine  per vedere se è in giardino.  Non lo vedo, ma con la coda dell'occhio individuo qualcosa sul tavolo accanto a me: un messaggio.

"Günaydın aşkım, buongiorno amore mio. Avevo delle commissioni urgenti da fare in città, cercherò di tornare il prima possibile. Sulla sedia a dondolo in giardino ho lasciato qualcosa per te, sono sicuro che non ti annoierai in mia assenza.
Seni çok seviyorum, ti amo tanto".

Sorrido, mi alzo sulla punta dei piedi cercando di sbirciare fuori per vedere di cosa si tratta,  ma non riesco a vedere nulla, indosso vestaglia e pantofole e mi precipito fuori incuriosita. Il sole è già alto in cielo, riavvio i capelli pensando che sono diventata una vera dormigliona, non mi è mai capitato di dormire fino ad un'ora così tarda in passato. Raggiungo la sedia  a dondolo che Can ha posizionato per me sotto una bellissima magnolia in fiore e trovo un pacchetto dalla carta variopinta,  una graziosa scatolina in latta rosa ed un biglietto che leggo come prima cosa:

"Qualcosa per addolcire il tuo risveglio e 100 poesie che non bastano a descrivere l'amore immenso che provo per te...."

Prendendo posto sulla sedia a dondolo poso sulle ginocchia la scatola  e con impazienza strappo la carta curiosa di scoprire di cosa si tratta. 
Non posso che sorridere felice ed emozionata.

Aziz Nesin è un autore che conosco, ho letto diversi suoi scritti, ma mai  questa raccolta di poesie d'amore

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Aziz Nesin è un autore che conosco, ho letto diversi suoi scritti, ma mai  questa raccolta di poesie d'amore.  Poggio il libro sulle ginocchia e prendo la scatola di latta deliziata nello scoprire che si tratta di kurabiye,  i  miei biscotti preferiti. 
Apro la confezione e comincio a sgranocchiare il primo dolcissimo biscotto al burro e noci mentre recupero il libro e comincio a leggere la prima poesia. E' così che mi perdo per ore tra parole d'amore bellissime che mi emozionano ancor di più ripensando al biglietto di Can "...solo 100 poesie che non bastano a descrivere l'amore immenso che provo per te....".

Mi sembra ancora impossibile credere che sia vero, che Can mi ami e che ci sia  un futuro insieme che ci attende. Qualche volta il mio cuore ricorda le ferite del passato, trema e mi fa temere che lo faccia solo per il bambino, è più forte di me, non posso zittirlo del tutto, ma poi ripenso al modo in cui i suoi occhi si posano su di me, come accarezza i miei capelli, quasi con adorazione, la tenerezza con cui mi tiene stretta tra le braccia e non so dire perchè, ma so che non mente,  sono arrivata a fidarmi di lui.

Quando sento il motore del suo fuoristrada mi alzo in fretta e gli corro incontro per lanciarmi tra le sue braccia non appena  apre lo sportello. " Ehi, erkenci kus fai piano, non puoi permetterti di cadere nè di fare sforzi eccessivi".
Sorrido mentre sento le sue braccia accogliermi e  stringo le  mie intorno al suo collo.
"Hai ragione, non lo farò più,  ma non vedevo l'ora di essere di nuovo nel posto più bello del mondo: qui, sul tuo petto".
Sento il cuore scoppiare per tutto l'amore che provo per il mio albatross che in tutta risposta mi prende in braccio sorridendo e posando un bacio sulla mia fronte.
"Ed è dove dovrai rimanere sevgilim, amore mio, per sempre". Con poche falcate siamo già arrivati al capanno e mi rimette a terra posando un casto bacio sulle mie labbra. 
"Ma ora vai a prepararti, sono venuto a prenderti per portarti fuori a pranzo in un posto molto speciale per noi, fatti bella".

E' la prima volta che usciamo da quando siamo tornati a Istanbul e sono eccitata all'idea di uscire insieme come marito e moglie. Mi preparo in fretta e nel giro di un'ora siamo sul lungomare dove ci fermiamo a mangiare in un grazioso locale. "Vedi Sanem, è qui che ti avrei voluto portare a pranzo quel giorno in cui dovevamo aspettare le stampe di Akif, agli inizi della nostra storia.Non è stato possibile allora, quando tutto era confuso, ma uno dei miei posti preferiti ad Istanbul e vorrei che ora diventasse il nostro".

Non posso fare altro che ringraziarlo felice che in qualche modo stia cercando di costruire un nuovo modo di stare insieme fatto di piccole cose, momenti, spazi, luoghi che pian piano diventino nostri.

Dopo pranzo facciamo una lunga passeggiata e poi torniamo alla macchina dove mi sistemo  comoda e, lasciandomi cullare dall'andamento lento dovuto al  traffico, mi  addormento come sempre mi succede ormai da mesi dopo pranzo.
L'auto che si ferma e il rumore del motore che si arresta mi riportano alla realtà dopo quella che mi sembra un'eternità, apro piano gli occhi e quel che vedo sembra non avere senso.
Non siamo al capanno, riconosco invece il box auto di quella che presto diventerà veramente casa nostra. Riconosco subito i muri in pietra  e le finestre che si affacciano verso il cancello principale, ma quello che ancora assonnata proprio non riesco a spiegarmi è perchè  davanti a me ci sono Leyla e Ayhan in abito da sera che mi salutano sorridendo eccitate.
Mi raddrizzo sul sedile scuotendo la testa pensando di stare sognando.  Can si affretta a scendere dall'auto e   viene ad aprire il mio sportello porgendomi la mano.
La afferro istintivamente scendendo dal pick up guardando alternativamente lui e le ragazze domandando confusa.
"Can? Cosa sta succedendo?".
Senza rispondere alla mia domanda, con mia enorme sorpresa, lo vedo abbassarsi su un ginocchio, tirare fuori una scatolina di velluto dalla tasca ed aprirla  rivelando il bellissimo anello di nonna  Semiha, quello che era destinato alla sua futura moglie e che io avevo lasciato andando via sentendo di non meritarlo.

" Vorrei aver fatto da subito  le cose nel modo giusto Sanem, vorrei averti già detto quanto bella e preziosa sei per me, vorrei averti chiesto romanticamente di sposarmi  e non averlo dato come un dato di fatto imposto dalle circostanze. 

Oggi  vorrei porre rimedio ai miei tanti errori del passato quindi... eccomi a chiedertelo ufficialmente. Vuoi sposarmi Sanem Aydin? Questa volta non perchè DEVI, ma perchè è davvero ciò che VUOI?". 

Scuoto il capo incredula, mi porto la mano al petto sentendo il cuore scoppiare  per tutto l'amore che provo per   l'uomo meraviglioso che ora è in ginocchio davanti a me con il più bello dei sorrisi stampato in faccia.


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