Sanem
"Signor Aydin, verrò giovedì sera con mio fratello a fare ciò che va fatto, può esserne certo".
Se le parole di mio padre mi avevano scossa, l'affermazione di Can bay è capace di lasciarmi letteralmente senza parole. Mi trovo a soffocare di nuovo un'esclamazione di sgomento e non posso fare altro che osservare atterrita il duello silenzioso di sguardi tra mio padre e l'uomo che ha appena affermato che verrà da qui a tre giorni a chiedere la mia mano.
"Ti aspetteremo Can Divit"
Con una semplice affermazione mio padre ha deciso quel che deve essere del mio futuro, della mia vita intera. Mi rendo conto di scuotere impercettibilmente il capo mentre dentro di me continuo a ripetermi che non può essere vero. Deve essere tutto un sogno, un incubo in cui tutto succede senza che io possa oppormi in alcun modo. Vengono prese decisioni essenziali come la scelta dell'uomo che dovrei sposare, senza che io possa dire la mia. Sento il cuore oppresso dal rifiuto per quella che vivo come una imposizione intollerabile, dalla disperazione per il senso di impotenza che provo di fronte ad una situazione che sembra non avere via d'uscita e... in un attimo tornano alla mente le parole di Emre bay. "Mio fratello ha intenzione di distruggere l'agenzia e lasciare tutti senza lavoro. E' un uomo privo di scrupoli che vuole solo avere il massimo guadagno dall'azienda di famiglia per poi andarsene per sempre chissà dove" L'uomo gentile che ha curato con scrupolo la mia ferita al ginocchio o che mi ha trascinato via lontano da un uomo invadente, rischiando oltretutto una fortuna, può essere veramente come lo ha descritto suo fratello?
Mi sento poi agghiacciare al pensiero dell'accordo che ho stretto con Emre. Come posso pensare di sposare l'uomo che ho accettato di sabotare in ogni modo?
Il prestito, le mie bugie sin dai nostri primi incontri, le macchinazioni per non fargli prendere nuove campagne pubblicitarie.
Come posso sposare un uomo di cui non so se posso veramente fidarmi? E come potrà fidarsi lui di me se dovesse scoprire cosa ho fatto alle sue spalle?Bacia la mano di mia madre e sorridendole in un modo che sembra sincero mentre le tiene la mano tra le sue come a volerla rassicurare. Si gira poi verso di me ed io mi ritrovo ad essere completamente indifesa, colpevole senza alcuna possibilità di appello.
Lo vedo irrigidirsi mentre posa uno sguardo severo su di me e sussura secco: "Ci vediamo in agenzia Sanem".
Me lo merito, capisco dal suo atteggiamento che è arrabbiato con me per la situazione in cui si è trovato coinvolto a causa mia. Se non avessi bevuto troppo tutto questo non sarebbe successo. Ah Sanem ah, sai benissimo che non reggi per niente l'alcool come hai potuto lasciarti andare in quel modo? La risposta è semplice: ero sorprendentemente felice di essere con lui. Un famoso fotografo, un uomo misterioso e carismatico che, come in una favola, mi aveva rapita per portarmi in un luogo magico, fuori dal tempo, dove non importava chi fosse lui e chi fossi io.Forse un uomo d'affari senza scrupoli insieme ad una bugiarda che ha tramato sin dal primo istante alle sue spalle.
Non volevo pensare a tutto questo. Ero contenta di essere lì, delle attenzioni che mi riservava e avevo scoperto di stare bene in sua compagnia. Si era rivelato un uomo alla mano, diretto e spigliato nei modi che aveva saputo mettermi a mio agio, così a mio agio che ho esagerato con il vino.Sono questi i pensieri che mi tormentano mentre lo vedo lasciare la cucina accompagnato verso la porta di casa da mia madre. Vorrei seguirli, ma non riesco, sono letteralmente raggelata al pensiero di quale enorme guaio io sia riuscita a combinare con la mia sconsideratezza.
La voce di mio padre che mi chiama mi riporta bruscamente alla realtà. Avevo dimenticato che fosse ancora lì. Eccolo seduto al tavolo della cucina dopo aver stretto la mano all'uomo che aveva praticamente costretto a chiedermi di sposarmi.
In un attimo sono da lui, in ginocchio accanto alla sua sedia.
"Babam, babacim, papà, ti prego, non c'è un'altra soluzione? Non c'è qualcos'altro che possiamo fare per sistemare questo pasticcio che ho combinato? Papà, te lo giuro, non è successo niente di sconveniente, tu sai che non dico bugie. La colpa è tutta mia, abbiamo cenato ed ho bevuto troppo, mi sono praticamente addormenta in piedi. Lui non se l'è sentita di riportarmi a casa in quelle condizioni..."
Alza una mano perentorio.
" Basta Sanem, avete sbagliato entrambi. Tu a bere troppo in compagnia di un uomo che quasi non conosci e lui a non riportanti a casa, in qualsiasi condizione tu fossi. Hai visto anche tu Melahat alla finestra vero? Sai cosa significa?"Mia madre entra dalla porta e lanciandomi uno sguardo assassino aggiunge.
" Ti rendi conto di cosa hai combinato Sanem?".Abbasso lo sguardo mortificata, so di meritare la loro ira, so perfettamente di avere sbagliato ma...
Nessun ma, non ci sono giustificazioni o scappatoie, me ne rendo conto da sola mentre mi rimetto in piedi sotto lo sguardo severo dei miei genitori.
"Benvenuta nel mondo degli adulti Sanem, qui ognuno deve prendersi la responsabilità delle proprie azioni e tu farai esattamente questo, intesi?".
Annuisco alle parole severe di mia madre e, dopo un ultimo sguardo rammaricato verso mio padre, lascio la cucina con la morte nel cuore per andare a prepararmi ad andare in agenzia.
Come posso essere arrivata a questo punto?
Come ho fatto a mettere a soqquadro la mia vita in questo modo?Salgo le scale e una volta in cima incontro mia sorella che sta uscendo dal bagno, già pronta per il lavoro.
"Sanem? Che fine hai fatto ieri? Ti ho chiamato senza sosta per ore? Dove sei andata con Can bay? Hai idea dello scompiglio che avete provocato al party con quella vostra uscita plateale?"
Scuoto la testa sconsolata mentre mi dirigo verso la mia camera. " Leyla, non hai idea di ciò che ho provocato "dopo" essermene andata!".
Mi segue d'appresso curiosa, entra nella mia stanza e chiude la porta dietro di sè come di solito fa per impedire a mia madre di sentire le nostre confidenze.
"Cosa è successo? Cosa hai combinato?".
Mi lascio cadere sul letto portando il cuscino davanti al viso, afflitta per una situazione che mi sembra surreale.
"Sanem. Saneeeem! Parli o no? Dobbiamo andare in agenzia e tu non sei ancora pronta, hadi, dai, dimmi che è successo."
Tolgo il cuscino dal viso e mi siedo sul letto, tormento le mani cercando le parole giuste per dirlo, ma so che non c'è un modo giusto per lanciare una bomba del genere.
"Giovedì sera Can bay verrà a chiedere la mia mano".
Leyla spalanca i suoi enormi occhi azzurri che sembrano ancora più grandi per l'incredulità. Apre e chiude la bocca diverse volte come a voler iniziare a dire qualcosa per poi cambiare idea.
Alla fine ciò che riesce a dire è qualcosa che sconvolge ancora di più una giornata che di sconvolgente aveva avuto ogni singolo istante dal momento in cui avevo aperto gli occhi quella mattina alle prime luci dell'alba."Cosa? E la sua fidanzata?".
Mi giro di scatto a guardare Leyla sgomenta.
"Cosa hai detto? Fidanzata?".
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Decisioni improvvise
Fiksi PenggemarQuell'attimo di gelosia, la decisione improvvisa di prendere la sua mano e trascinarla via da quella festa e da quell'uomo invadente, ha dato un corso del tutto inaspettato alla mia vita e alla sua. Sono Can Divit, un albatross inquieto, possessiv...