Proprio perché quello era davvero solo un sogno.
Steven Grant si risvegliò nel suo letto come ogni mattina, con le caviglie legate apposta per non andare da nessuna parte.
Il sogno gli era sembrato piuttosto reale, ma non avrebbe potuto trovarsi in un villaggio sconosciuto se aveva i piedi serrati al letto.
Fece un sospiro di sollievo e si preparò alla sua giornata: quella sera, sarebbe uscito a cena con la sua bellissima collega di lavoro.
Si era domandato come una donna del genere gli avesse potuto chiedere di uscire, dato che lui non era un uomo importante, nessuna caratteristica in particolare, nemmeno riusciva a guardarsi allo specchio dopo aver indossato la cravatta scolorita.
Eppure, si erano dati appuntamento venerdì sera, nella migliore bisteccheria di Londra.
Peccato che lui fosse vegano da tutta la vita, però aveva deciso che non gli importava.
Il ristorante era pieno quella sera, perciò aveva fatto bene a prenotare.
Aveva scelto un tavolo esterno, proprio sotto l'insegna e aveva comprato delle rose rosse.
Tuttavia, dopo circa 40 minuti, lei non si fece vedere.
Controllò l'orologio al polso, ticchettando nervosamente il piede a terra, erano passati esattamente 41 minuti.
Poi, in quell'istante, vide passarle accanto una giovane ragazza dai capelli biondi ed ondulati, con un lungo vestito nero e dei tacchi a spillo che la slanciavano di parecchio.
Era lei, la ragazza del sogno.
-Hathor...- sussurrò tra se e se.
Credeva di averlo sussurrato, ma in realtà avevano sentito tutti intorno a lui, come un richiamo.
Allora Peggy si voltò e riconoscendolo, gli fece un grande sorriso.- Steven?-
L'uomo la guardò accigliato.- S-Sì...Ci conosciamo?-
Lei gli si avvicinò.- Ma certo, sono la ragazza che due anni fa venne nel tuo museo con la scuola. Già, che scema, non ti ho detto il mio nome. Mi chiamo Peggy.-
Steven aprì la bocca, sorpreso e si ricordò finalmente di lei.- Oh! Ma certo! Hai comprato la statuetta della mummia!-
-Esatto, per paura che il tuo capo ti sgridasse.- aggiunse Peggy.
-Wow...S-Sembravi più giovane.- balbettò, pensando subito dopo che potesse essere un insulto e allora si corresse.- V-Voglio dire, non che adesso sembri vecchia, c-cioè...-
Peggy ridacchiò abbassando lo sguardo.- Beh, avevo 18 anni, è stato 2 anni fa.- commentò, osservando che fosse seduto al tavolo da solo.- Stai aspettando qualcun altro? Non vorrei disturbare.- gli chiese, mettendosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Fu in quel momento che Steve notò la bellissima collana blu che portava al collo.- Oh n-no, non credo che verrà. Mi ha dato buca.-
La ragazza storse la bocca.- Ti dispiace se mi siedo? Il locale sembra pieno e muoio di fame.-
Steven si alzò, facendo cadere il tovagliolo che era sulle proprie gambe e quasi ribaltare la sedia.- Ma no, c-certo, accomodati pure.- rispose, scansandole la sedia dal tavolo.
Peggy gli si sedette davanti e probabilmente fu colpa della propria aria gelida che la candela sul tavolo si spense.- Ops, troppo vento.- tentò di giustificarsi.
Steven ignorò l'accaduto e non smise di fissarla.- S-Sai...Credo di averti sognata, stanotte.-
Peggy arrossì, non sapendo come rispondere.- D-Davvero?-
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The Knight who served the Princess. (Moon Knight Fanficion)
FanfictionCONTINUO STORIA "TI SAREBBE PIACIUTO"