Peggy aveva finalmente trovato la persona che cercava; ora veniva la parte difficile, ovvero convincerlo a far parte della propria squadra.
Doveva ammettere di essersi leggermente affezionata a Steven, ma doveva assolutamente conoscere il suo alter ego, Marc.
Decise di dormire a casa di Steven e, il mattino dopo, in preda al panico, l'uomo sobbalzò dal letto e si alzò, correndo via per l'appartamento, essendosi però dimenticato di esser legato alle caviglie.
Sentendo un grosso tonfo, anche Peggy si svegliò di soprassalto.- Cristo Santo, Steven!-
Steven mugugnò di dolore, con la faccia spiaccicata per terra, mentre Peggy lo liberò dalle catene.
-Dimmi che è stato solo un sogno, dimmi che non siamo stati inseguiti da uno sciacallo rabbioso.- borbottò, rialzandosi a fatica.
-Mi dispiace, ma non era un sogno e sì, siamo stati rincorsi da uno sciacallo rabbioso.- rispose Peggy, incrociando le braccia.
-Ho vandalizzato un bagno...Oddio, mi uccideranno.-
Peggy alzò un sopracciglio.- E' davvero questo che ti preoccupa?-
Quello che dava pensiero a Peggy, invece, era il fatto che Harrow non si sarebbe disturbato ad evocare uno sciacallo per un gioiello qualsiasi.
Così, decise di accendere il computer di Steven e fare delle ricerche.
-Uomo nello specchio, ci sei?- domandò Steven, specchiandosi al bagno, senza ottenere risposta.- Ovviamente.-
Peggy ridacchiò tra se e se e cliccò sull'icona di internet, scoprendo realmente a cosa servisse quello scarabeo.- Non è un gioiello! E' una bussola! Conduce alla tomba di Ammitt, in Egitto.-
-Mi licenzieranno...- stava continuando a piagnucolare Steven.
Peggy alzò gli occhi.- Steven! Ma mi stai ascoltando?!-
-No! Non voglio avere niente a che fare con tutto ciò!- sbottò, guardando l'orologio.- Devo andare al lavoro!-
Dovendo stare per forza attaccata a lui, Peggy lo seguì, recitando ancora la parte di sua figlia.
Durante il viaggio in bus, guardando fuori dal finestrino, le venne in mente una cosa.- Posso farti una domanda? Quando ci siamo incontrati alla bisteccheria...Hai sussurrato qualcosa...-
Steven arrossì.- Oh sì...Ti ho chiamata Hathor, non so perché l'ho detto.-
Peggy fece un piccolo sorriso.- La Dea egiziana dell'amore?-
-Sì...Non so perché l'ho detto, forse perché credevo di averti sognata...M-Ma non è così, sarebbe strano.- balbettò Steven, stringendosi nelle spalle.
Peggy voleva dirgli che in realtà non era stato un sogno e lo aveva aiutato veramente, ma prima voleva vedere come si mettesse la situazione.
-Comunque, non ti preoccupare, non credo ti licenzieranno, non hai fatto nulla di male.- commentò poi.
-C-Ci sono i filmati della sicurezza, potrebbero aver visto quello che ho fatto.- le mormorò, per non farsi sentire dal resto dei passeggieri.
-Vedranno solo te che vieni inseguito da un cane. Oppure non vedranno niente: insomma, si è trattato di una cosa assolutamente sovrannaturale. Solitamente gli umani non vedono queste cose.- aggiunse, proprio mentre entrarono dentro il museo.
Steven si accigliò.- Perché dici umani come se tu non lo fossi?-
Peggy si accorse di aver detto troppo, però fortunatamente fu salvata dalla guardia di sicurezza che si apprestava a mettere dei nastri rossi per tutto il museo.
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The Knight who served the Princess. (Moon Knight Fanficion)
FanfictionCONTINUO STORIA "TI SAREBBE PIACIUTO"