Anche Khonshu rimase a guardare, ormai indebolito dalla battaglia.
Peggy riaprì i suoi occhi rossi e con un sol gesto le afferrò la gola da coccodrillo, fissandola negli occhi.- Adesso tu ti fermerai, non farai mai più del male a nessuno. Te lo comando.-
-Tu me lo comandi...- bofonchiò lei, abbassando la guardia.
A quanto pare i poteri di persuasione di Hathor funzionavano anche sugli animali.
La trasformazione di Peggy in gigantessa durò abbastanza da soggiogare Ammitt e così si rimpicciolì velocemente, ritrovandosi debole sull'asfalto.
Marc le corse in contro.- Stai bene?-
Confusa e indebolita, Peggy alzò lo sguardo verso di lui e fu sorpresa di vedere che non sembrava affatto spaventato.- Sei tornato per me?-
Marc le prese il viso fra le mani.- Tornerò sempre per te.- rispose e con un leggero sorriso la prese in braccio, portandola all'interno della piramide per intrappolare Ammitt dentro il corpo di Harrow.
-Ce la fai?- chiese Layla a Peggy, porgendole la mano.
Peggy le fece un cenno con la testa e l'afferrò: lei, Layla e Marc si unirono intorno al corpo di Harrow, iniziando a recitare una formula di cui nemmeno loro sapevano il significato.
Sapevano solo che stava funzionando, dato che la figura gigante di Ammitt divenne sempre più piccola e venne assorbita dal corpo di Harrow.
Finisci il lavoro, avanti, uccidilo! Gli comandò Khonshu.
Marc estrasse uno dei suoi coltelli dal petto, però, quando fu per trafiggere Harrow, si fermò.- No...Sono stufo di stare ai tuoi comandi. Io non vendico per tuo conto. Io non voglio più uccidere nessuno al tuo posto.- affermò, facendosi indietro.
Peggy pensò che fosse più che giusto e afferrò l'arma al posto suo.- Ma io no!- esclamò, conficcandoglielo direttamente nel cuore.
Harrow esalò il suo ultimo respiro con la manica della tunica tirata su e la bilancia rossa ben evidente.
***
Mentre Layla decise di tornare a casa per riposarsi, Peggy e Marc rimasero ancora un po' sulle montagne sabbiose del Cairo a chiacchierare con Khonshu.
-Pongo delle condizioni al mio patto: tu ci accetterai entrambi, sia me che Steven, chiaro?- gli disse Marc. -H-Hai capito vecchio uccellaccio?- commentò Steven.
E va bene, se devo proprio. Sbuffò Khonshu, per poi dissolversi.
Peggy si avvicinò con un sorrisetto divertito.- Perché sei tornato indietro? Credevo non volessi più essere schiavo di Khonshu.-
-Beh, ma c'era qualcun altro con cui avevo stretto un patto e io sono un uomo di parola.- rispose Marc, prendendole le mani.
Peggy se le guardò.- Quindi non ti ho spaventato?-
Steven ridacchiò.- Oh n-no, no, è stato proprio figo!-
Anche lei sorrise, capendo di aver trovato più un amico che un alleato.- Va bene, allora mettiamoci la lavoro: ma prima....- esordì, estraendo dal nulla il bastone di Arthur.- Dobbiamo prendere una cosa.-
Marc la seguì confuso fino alla piramide di Giza.- Perché lo hai tenuto?-
Peggy ci si postò davanti e dopo aver colpito il terreno con il bastone, si aprì il portale per entrarvi. -Per fare questo.-
Una volta dentro, lo spezzò in due e gettò da una parte.
Marc non capì che cosa stesse facendo quando percorsero il corridoio e si fermarono davanti ad una porta di pietra che sopra aveva inciso uno strano simbolo che non aveva mia visto.
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The Knight who served the Princess. (Moon Knight Fanficion)
FanfictionCONTINUO STORIA "TI SAREBBE PIACIUTO"