Capitolo 13- La tomba:

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Il deserto era buio ed immenso, ad illuminarli c'erano solo i fari della Jeep.

E non solo della loro.

Peggy e Layla videro avvicinarsi una seconda macchina, sicuramente guidata dai seguaci di Harrow.

-Cazzo!-

Peggy borbottò e prese letteralmente il corpo di Marc sulla spalla, trascinandolo verso il retro della macchina.

Layla la guardò scioccata.- W-Wow, sei forte.-

-Spegni i fari.- le sussurrò Peggy ed evitando il suo commento, mise Marc sul didietro della Jeep, rimanendo stesa accanto a lui per non farsi vedere.

Layla spense i fari e si sdraiò lungo i sedili con il fiato corto.

Li sentirono dire qualcosa in arabo quando vennero a controllare, fortunatamente non tanto da vicino e poi se ne andarono.

-Oddio, è morto? R-Respira appena. I-Io non so fare la respirazione bocca a bocca.- mugugnò Layla, preoccupata.

-Io sì: ho preso il massimo dei voti al corso di rianimazione.-

Con decisione, Peggy gli sollevò la maglietta, gli tappò il naso con le dita e iniziò a mandare aria dalla propria bocca alla sua, per poi pigiare le mani sul petto, contando fino a 10.

-Avanti Marc!-

Quando rifece il processo per la seconda volta, si sentì stringere il braccio e Steven premette le labbra contro le sue.

Peggy si accigliò e gli diede uno schiaffo.

-S-Scusa!- balbettò Steven, mettendo le mani in avanti.- N-Non so perché l'ho fatto!-

-Ti credevo morto, cazzo!- esclamò Peggy sbuffando.

Layla fece un sospiro di sollievo e lo abbracciò.- Sei vivo grazie a Dio.-

Peggy alzò gli occhi al cielo e inserì le coordinate della costellazione sul GPS.- Certo, grazie a Dio.-

Proprio mentre il sole albeggiava, Layla seguì il percorso per arrivare alla tomba di Ammitt.

-Nostro padre avrebbe adorato tutto questo.- commentò Layla sorridendo a 32 denti.

-Era un archeologo?- domandò Peggy, curiosa di sapere che cosa gli fosse successo.

-Sì, il più bravo di tutto il Cairo. Sarebbe morto per il suo lavoro, ed infatti...- continuò lei, abbassando leggermente lo sguardo.- Mi sarebbe piaciuto solo sapere com'è morto, ma nessuno vuole dircelo. E' stato tutto infangato. Beh, sono passati anni, ormai ho smesso di pensarci.-

Peggy sollevò gli occhi sul riflesso di Marc che la stava fissando e che improvvisamente distolse lo sguardo, come se si vergognasse.

Giunsero poi finalmente agli scavi: avevano trovato il posto giusto, dato che era pieno di tende e macchinari per gli scavi, probabilmente di Harrow e la sua cerchia.

-Facciamo rifornimento.- consigliò Layla, visto che non c'era nessuno.

Non appena sentì i raggi cocenti del sole sulla pelle, Peggy iniziò a respirare debolmente.

Steven lo notò.- Ehi, stai bene?-

Peggy si piegò sulle ginocchia, strizzando un occhio.- Credevo che fossi quello intelligente.- rispose, camminando piano verso una delle tende.- Il mio potere proviene dall'acqua che c'è nell'aria e per questo riesco a creare il ghiaccio. I luoghi caldi non sono adatti, perciò sono solo-

Quando Peggy si voltò verso Steven, le stava già porgendo una borraccia d'acqua.- Disidratata.-

-Già.- mugugnò lei, bevendo velocemente e poi ripassandogliela purché bevesse un sorso.

The Knight who served the Princess. (Moon Knight Fanficion)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora