Capitolo 12

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Mi affidai a lui.
Come lui stesso aveva fatto in quel lontano giorno mentre lo conducevo a casa mia.

Una volta in camera notai come fosse simile, per grandezza, a quella in cui ero ospite ma gli arredi erano totalmente differenti. Nella mia stanza i colori predominanti erano chiari come il giallo e l'arancione pastello o il dorato mentre in questa erano molto più scuri.
Il salotto era rettangolare con un tavolo e le sedie di colore nero così come la porta che conduceva alla camera da letto. Al centro vi era un divanetto moderno, in pelle scura, che fungeva da seduta per la televisione, sul pavimento un grosso tappeto anch'esso scuro.

«Farei portare qui la cena. Ti va?»

Annuii, privata di qualsiasi mia volontà, un'altra volta.

«Cosa vorresti mangiare? Forse ho il menù da qualche parte».

Mentre si aggirava alla ricerca di quel pezzo di carta mi sedetti sul divan0 e lo osservai bene senza timore di essere scoperta.

Indossava dei pantaloni corti fino al ginocchio, verde scuro, e una canotta nera che lasciava scoperti i muscoli.

«Eccolo. Scegli pure» disse infine tornando da me.

Una volta deciso entrambi, chiamò in reception e ordinò la cena per le venti.

«Abbiamo tempo per vedere un film. Il tuo preferito?»

«Non ne ho uno ma ti prego evitiamo gli horror».

Si accomodò al mio fianco. «Non lo avevo pensato. Che dici di un fantasy? Potrebbe piacerti?»

«Che cosa offre la casa?» chiedi sorridendo.
Cercavo di essere di compagnia, simpatica e pronta alla battuta anche se lo sforzo risultava enorme.
"Quanta cretinaggine qui!" mi rimproverai da sola. " Sei in stanza con Chris, da soli e direi finalmente! Esci dal guscio e vivi! Sei qui e sei sana."

Non so bene se siano state queste parole dette alla ne stessa ancora scottata dall'ultima esperienza o la vicinanza di Chris che aggiustó le cose fatto sta che sentii il cuore andare apposto e il respiro farsi più regolare. Come se avessi trattenuto il fiato per dei giorni interi.

«Qui ho la saga del Signore degli Anelli, Harry Potter, La Storia Infinita...» e iniziò ad elencare tutti i film che possedeva nel suo archivio.

«Ne hai un sacco» ammisi vedendo l'elenco allungarsi sempre di più.

Mi sistemai meglio sul divanetto e inspiegabilmente le nostre mani si sfiorarono. Fu come essere attraversati da una scarica elettrica e ricordai all'improvviso le sue labbra dolci e tenere quando mi baciò fuori dall'aeroporto. Non ci fu più un altro suo bacio.

«Perché?» mi sfuggì.

Vidi gli occhi posarsi sulle mie labbra come se avesse compreso la domanda implicita e improvvisamente assunsero una colorazione più scura.

«Perché cosa?» mormorò sulle mie labbra.

«Perché mi hai baciato. In aeroporto».

Tutto mi sarei aspettata tranne che si ritirasse improvvisamente, quasi fosse stato scoperto con le mani nel sacco.

«Scegli il film. Io torno subito »e senza attendere risposta si rifugiò in bagno.

"Idiota. Anne, sei un'idiota".

Perché dovevo rovinare un momento del genere con i miei dubbi infantili e irrilevanti?

Mi aveva baciata? Evidentemente gli piacevo. Quel giorno.

Così mi ritrovai in quella grande stanza da sola e più i minuti passavano e più sentivo sopraggiungere la voglia di chiudere gli occhi. Dimenticare tutto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 16, 2022 ⏰

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